El turtaröl

Mi ricordo che questo fatto accadde molto tempo fa quando ero ancora una bambina.
In quel periodo ero in “servizio” da una signora a Trobiolo, una frazione di Roè Volciano.
La signora era buona e gentile e mi trovavo bene con lei.

La signora aveva tanti vigneti ed ulivi da cui ricavava parecchio olio e vino. Un giorno dopo aver fatto le mie faccende di casa la signora mi chiamò e mi chiese di andare in cucina a prendere l’IMBUTO perché doveva travasare dell’olio.
Io che non volevo fare brutta figura sono partita spedita ma arrivata in cucina non sapevo dove andare ma soprattutto cosa cercare non sapendo cos’era l’IMBUTO.
Mi feci prendere dal panico e mi misi a piangere disperatamente.

Più mi rendevo conto che il tempo passava più piangevo; dopo alcuni minuti, la signora non vedendomi arrivare venne in cucina e mi chiese allarmata: "Che cosa fai, perché piangi?".
Io piansi sempre di più e dopo essermi fatta un po’ di coraggio le risposi: "Non so cos’è l’IMBUTO!".
La signora si mise a ridere e mi disse che l’IMBUTO non era altro che il TURTAROL e si rimise a ridere e io a piangere; a vederci eravamo proprio una bella coppia.
Quando tutto fu finito la signora mi spiegò che non dovevo aver paura, se non capivo qualche cosa dovevo chiedere e tutto si sarebbe risolto.

Raccontato dalla Sig. Luigina Maccarinelli, classe 1915, nell'ottobre del 2008, raccolta ed elaborata nella Casa di Riposo “La Memoria” di Gavardo dalle animatrici Simona e Tina.

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