25 Febbraio 2023, 10.10
Valsabbia
Rotary Club Valle Sabbia

Il lato oscuro del cyberspazio

di Nicola Bianco Speroni

Ancora una volta, è decisivo, nell’era digitale, saper riconoscere i rischi della tecnologia per poterli prevedere e contenere. E non certo perché il digitale debba essere sinonimo di mondo sempre più incerto ed insicuro


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Nei nuovi e splendidi spazi dell’Accademy della Ivar di Prevalle, voluta da Umberto, Paolo e Stefano Bertolotti un incontro di alto profilo con il del Prefetto Domenico Vulpiani promosso dal Rotary Valle Sabbia, Presidente Giuliano Ghirardi.

L’intervento dedicato al “Lato oscuro del cyberspazio”
ha richiamato la presenza dei massimi rappresentati delle Istituzioni del territorio: Rosaria Laganà Prefetto di Brescia, Eugenio Spina Questore di Brescia, Lisa Di Berardini Vice Questore Polizia Postale Milano, Vittorio Fragalà Comandante Provinciale dei Carabinieri, Mario Leone Piccinni Comando Provinciale Guardia di Finanza, Riccardo Adamini Delegato del Rettore e responsabile dell'ICT Università di Brescia.

Gli attacchi informatici arrivati nelle ultime ore (A2A) e le conseguenze che ancora si stavano allungando mentre prendeva la parola il Prefetto Domenico Vulpiani hanno consentito ai presenti di capire quanto il tema delle cybersicurezza sia destinato a diventare sempre più centro delle preoccupazioni di aziende e semplici cittadini.

Come le molteplici teste dell’idra, esistono tre diversi livelli di attacchi informatici contro cui ci ritroviamo a combattere.

Il più immediato sono sicuramente le e-mail, inviate anche da hacker amatoriali che tentano di intercettare l’impreparazione dell’utente. Una sorta di attacchi ingegnerizzati socialmente, sempre più verosimili alle e-mail ufficiali di aziende ed enti.

L’imprudenza del singolo utente può permettere l’aprirsi di una porta alla cyber vulnerabilità. L’aneddoto raccontato da Vulpiani quando la Polizia Postale su richiesta della Nasa è intervenuta rintracciando un giovane ventenne sardo che utilizzando le password di uno scienziato della Nasa era intervenuto sul controllo di alcuni satelliti.

La seconda categoria di attacchi informatici è molto più sofisticata ed organizzata. Si tratta degli attacchi come i ransomware. Si entra nel sistema di un ente o azienda o istituzione e si chiede un riscatto per evitare danni. Si ha ragione di credere che questo tipo di attacchi sia molto più frequente di quello che viene dichiarato. Ammettere di essere stati soggetti ad un attacco informatico può intaccare la reputazione di un’azienda.

L’ultima testa dell’Idra, la più pericolosa, consiste invece in quegli attacchi di spionaggio – sia industriale che tra Stati – dove gli attaccanti sono gli attori pubblici con scopi offensivi, bellici e tattici. Un campo dove la geopolitica, le diplomazie, e autentiche guerre informatiche si verificano in modo più o meno espliciti.

Oggi possiamo disporre di un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che si è distinta a livello europeo e che sta operando efficacemente per l’utilizzo di tecnologie più avanzate nel settore grazie all’uso di intelligenza artificiale e super calcolo: ad attori tecnologici sofisticati bisogna rispondere tecnologia ugualmente sofisticata.

È grazie a questi tipi di strumenti e potenza che un comportamento informatico anomalo può essere reso evidente anche pochissimo tempo. La priorità italiana è quindi quella di investire in centri d’eccellenza, i quali giocheranno un ruolo essenziale.

E’ ormai acquisita la consapevolezza che un attacco informatico non conosce confini nazionali, ha effetti spillover che coinvolgono quasi contemporaneamente più Stati. Cosa che stiamo vedendo con il conflitto in Ucraina.

La chiave per affrontare questo tipo di crisi è attivare una difesa informatica transnazionale, basata su un sistema satellitare sicuro e sulla comunicazione quantistica, che permettano, grazie alla complementarietà, di sconfiggere minacce comuni. In questo momento storico è necessario un approccio nel quale tutti gli attori siano impegnati.

Serve un’Europa più forte e che strategicamente sia in grado di riaffermare il proprio ruolo nello scenario internazionale e il proprio primato nella cybersicurezza. Ma ognuno di noi ha piccola quanto decisiva parte: è da una cyber-igiene dell’utente che si garantisce una maggiore tutela della cybersicurezza di domani e in prospettiva della propria azienda e del mercato unico.

Chi è il Prefetto Domenico Vulpiani? Il dr. Vulpiani proviene dai ruoli della Polizia di Stato. Laureato con lode in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi. In particolare: con il grado di Capitano ha comandato una compagnia di Guardie di PS presso il 1° Reparto celere di Roma, è stato fino al 1988 responsabile dei servizi di protezione e tutela delle più alte cariche dello Stato, quali il Ministro dell’Interno, il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica; e fino al 1996 1996, ha prestato servizio con diversi incarichi presso il “Servizio Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione” ove ha realizzato tra l’altro il primo sistema informatizzato di gestione delle attività investigative in materia di antiterrorismo.

Dal 1996 al 2001, è stato Capo della DIGOS, Divisione investigativa antiterrorismo della Questura di Roma, ove ha condotto con successo numerose indagini in materia di contrasto al terrorismo e alla criminalità eversiva, ottenendo numerosi riconoscimenti per i meriti acquisiti.

Dal 2001 al 2009, è stato Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ufficio con competenza nazionale, specializzato nella tutela delle comunicazioni e nel contrasto ai crimini postali ed informatici.

Ed è in questo periodo che ebbe l’intuizione, della quale oggi gli siamo particolarmente grati, di introdurre in polizia, attraverso la polizia postale, la sicurezza informatica, iniziando per primo il contrasto al cybercrime. Un vero precursore con una vision incredibile

Durante il suo mandato quale Direttore di quest’ultima struttura, ha dunque realizzato tre importanti uffici:

1. il “Commissariato On-line”, portale interattivo con gli utenti della rete Internet;
2. il “Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On-line”,
3. ed infine il “Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche”, istituito in ottemperanza alla Legge 155/2005, recante “Misure contro il terrorismo internazionale” ed inaugurato il 23 giugno 2009, che provvede alla prevenzione e alla repressione degli attacchi informatici in danno dei sistemi informatici strategici per la vita del Paese.

Nell’anno 2007, sotto la sua direzione, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata inserita tra le 100 eccellenze del Paese nel rapporto Eurispes.

Lo stesso anno la Polizia Postale e delle Comunicazioni è entrata a far parte della Virtual Global Task Force l’organizzazione internazionale di agenzie di law enforcement più importanti nel mondo nel contrasto alla pedofilia on-line.

Nel maggio del 2007 Il Presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia d’oro al Merito Civile alla Bandiera della Polizia di Stato per gli eccezionali risultati raggiunti dalla Polizia Postale nelle investigazioni sia a livello nazionale che internazionale, nelle attività di prevenzione e di contrasto alle odiose azioni di sfruttamento dei minori a fini sessuali, commesse attraverso Internet.

Il 5 agosto 2009 il dott. Vulpiani è stato nominato Dirigente Generale della Polizia di Stato, coll’incarico di “Coordinatore per la sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture critiche del Paese” passando alla direzione del’”Ufficio Centrale Ispettivo” del Dipartimento della Pubblica sicurezza, ufficio alle dirette dipendenze del Capo della Polizia per la vigilanza interna della Polizia di Stato.

Nel Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2013, il dott. Vulpiani è stato nominato Prefetto e da quella data ha ricoperto l’incarico di “Coordinatore del Gruppo di lavoro per reingegnerizzazione e razionalizzazione dei sistemi informatici e delle infrastrutture di telecomunicazioni del Ministero dell’Interno”.

Nell’agosto del 2015, con decreto del Presidente della Repubblica è stato nominato “Commissario Prefettizio per l’amministrazione straordinaria del X Municipio di Roma Capitale”, sciolto per infiltrazione mafiosa ai sensi dell’art 143 del T.U.E.L, incarico che è cessato nel novembre 2017 con l’insediamento del nuovo Consiglio municipale al termine della competizione elettorale.



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