Ambiente e turismo, il caso della Val di Fassa

Per questo è stato invitato Paolo Grigolli direttore Apt Val di Fassa che, in occasione dell’incontro organizzato da Comunità Montana per lo «sviluppo del turismo in Val Sabbia» tenutosi lo scorso giovedì a Nozza di Vestone, ha fornito una panoramica chiara di cosa significa fare turismo oggi, quali sono le sfide da affrontare e quali sono i consigli utili da seguire per uno sviluppo del turismo nel nostro territorio.

Con l’incremento del turismo, la montagna è stata riscoperta come alternativa alle vacanze al mare o nelle città d’arte, non è più solo un luogo per persone che praticano sport ad essa collegate.

Con la nuova tipologia di visitatori è cambiata anche la tipologia di servizi richiesti.

La Val Sabbia è un luogo in grado di proporre un’esperienza di montagna in linea con la richiesta attuale e che, come dice Grigolli, «ha l’opportunità di valorizzare i propri territori dal potenziale straordinario e inespresso, che potrebbero diventare un’alternativa a quelle realtà che han fatto del turismo l’unica risorsa e che oggi fan fatica a gestirla perché sono in una dinamica di over- use».

Una dinamica non in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale che oggi non possono essere sottovalutate, soprattutto in quei luoghi già colpiti dalla crisi climatica, basti pensare alla tempesta Vaia del 2018 che tra Veneto, Trentino e Lombardia ha raso al suolo più di 40.000 ettari di patrimonio boschivo.

In un’ottica di rispetto e valorizzazione del territorio, mediante la creazione di attività ed esperienze ad esso collegate che soddisfino le esigenze e che siano accessibili a tutti, anche la nostra valle ha tutte le carte in regola per inserirsi in questo settore.