L'apoteosi romana

L’ultima settimana di cammino ha condotto i pellegrini del CAI Gavardo da Campagnano alla Capitale per un accidentato sentiero, affiancato per molti tratti all’antica strada consolare Cassia, che collegava Roma con l’Etruria. Oltre ai “senatori” Angiolino, Adriano, Angelo Pedro, Giovanni, Giuseppe e Lorenzo, hanno affrontato le ultime fatiche del lungo viaggio la mitica, non più giovane ma sempreverde, Maria e poi Donata, Graziella, Luisa, Emiliano, Isidoro, Italo, Raimondo, Willy, il factotum Aldo e l’instancabile, tenace, loquace, perspicace, affabulatrice Rosalia.  
   
A Roma, i caminantes, dopo il distacco di 44 giorni dalle loro famiglie, sono stati raggiunti da mogli, mariti ed amici, accompagnati in pellegrinaggio dal parroco Mons. Italo ed alloggiati, per il tramite di don Alessandro D’Acunto (che il CAI ringrazia per la disponibilità e le attenzioni prestate), in una splendida location a Monte Mario, di proprietà dell’Istituto Don Orione.

Nella giornata di martedì, il professor Angelo D’Acunto (a cui il CAI è debitore per il regalo di una giornata indimenticabile), profondo conoscitore e studioso della storia della Chiesa e di Roma, ha condotto il Gruppo per basiliche e battisteri, monumenti e vestigia, facendo apprezzare la bellezza e l’unicità del patrimonio storico, artistico e culturale di cui dispone il nostro Paese.

È però mercoledì in cui si è raggiunto l’apice delle emozioni. Prenotati per tempo i biglietti per la partecipazione all’udienza papale, i “senatori” con i disabili trasportati hanno potuto accedere all’area loro riservata sul sagrato della Basilica di San Pietro ed ottenere il privilegio di stringere la mano a Sua Santità Papa Francesco ed ottenere la Sua benedizione.

Qui, Simona, fresca campionessa mondiale di paraciclismo in Canada, gli ha donato la sua maglia iridata; Rosalia gli ha offerto la maglietta azzurra della “francigena”, appositamente predisposta dal CAI Gavardo ed indossata da tutti i partecipanti all’udienza; Angiolino (immenso ideatore del progetto e infaticabile capo spedizione) è riuscito, in pochi e concitati attimi, a presentare l’avventura al Papa.

Che dire, giunti a questo punto? ... che si è trattato certamente di un progetto ambizioso, faticoso, costoso ma che ha regalato un’immensità di emozioni e di gioie che travalicano le difficoltà e le fatiche del percorso … che senza la disponibilità e la generosità offerte dai Soci del CAI non si sarebbe potuto realizzare … che senza la presenza entusiasmante dei disabili trasportati non avrebbe avuto alcun senso affrontare … che senza l’aiuto economico degli amici sponsor (in particolare della Fondazione UBI Banco di Brescia, del Presidente avv. Pier Francesco Rampinelli Rota) non si sarebbe potuto concretizzare.

Da ultimo, un grazie di cuore va espresso a Vallesabbianews che ci ha ospitati per sette settimane, ai lettori che ci hanno fedelmente seguito e letto, a chi ha contribuito con il costante, diurno, anche tacito incitamento a sostenere i pellegrini!

P.S.: Il gruppo dei pellegrini della via Francigena vuole ringraziare Aldo, detto il Cardinale, per tutto quello che ha fatto: dalla logistica alla stampa. Grazie di cuore!
 
Nelle foto:
Foto 1 – Ultime fatiche  
Foto 2 – Il Gruppo raggiunge l’agognata meta in piazza San Pietro
Foto 3 – Il Papa stringe la mano al capo spedizione Angiolino
Foto 4 – Il Gruppo dei pellegrini a Roma

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