11 Ottobre 2022, 06.21
Aqua Alma

Le mille balle blu della pubblicità sull'acqua

di Mariano Mazzacani

Volutamente fuorvianti, se non addirittura falsi ed in alcuni casi anche pericolosi, così sono i contenuti di molti messaggi pubblicitari dell’acqua in bottiglia.


Blu/Le mille bolle blu
Blu/Le vedo intorno a me
Blu/Le mille bolle blu
Che volano e volano e volano
Blu/Le mille bolle blu
Blu/Mi sento dondolar
Blu/Tra mille bolle blu che danzano
Su grappoli di nuvole
Mina Mille Le bolle blu

Volutamente fuorvianti, se non addirittura falsi ed in alcuni casi anche pericolosi, così sono i contenuti di molti messaggi pubblicitari dell’acqua in bottiglia.
C’è quella che ti fa fare plin plin ma c’è pure l’acqua che elimina l’acqua. C’è quella più leggera di tutte e quella con una sola particella di sodio! Abbiamo quella leggera con tanti nutrienti preziosi che si propone di sostituire il pasto ed un’altra che purifica fegato ed intestino con soli 2 bicchieri al giorno!
Possiamo trovare quella altissima e purissima, quella specifica per le lady 60’s o la più leggera al mondo!
La troviamo nella bottiglia di plastica ecosostenibile (!) ma anche in bottiglie lussuosissime super design dal costo superiore ad un Brunello d’annata. Possiamo ben dire, in questo caso, che l’acqua (in bottiglia) è dannata!

Un mondo estremamente variegato quello della comunicazione dell’acqua minerale in bottiglia, talmente variegato che in alcuni casi si toccano vette che vanno oltre il lecito sconfinando anche in messaggi comunicazione spesso sanzionate dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria lo IAP o nei casi più gravi dall’AGCOM.

Non mancano poi le operazioni di marketing che vanno ormai al di là del brand e che fanno del testimonial o del packaging, il vero valore aggiunto rispetto al contenuto. Nascono così la la Bling H2O Tennessee water da 75,00 € la bottiglia da 75 CL o la Evian Chiara Ferragni, molto più abbordabile, visto che si può trovare a soli 8€ la bottiglia. Parafrasando il cinema possiamo ben dire: è il mercato, bellezza!

Dunque nessuna etica del marketing rispetto ad una risorsa tanto importante come l’acqua?
Non sarebbe opportuno porre dei limiti visto che il mercato sembra non possedere una sua etica?

Si perde nella notte dei tempi l’uso terapeutico dell'acqua.
Dapprima erano solo acque curative, ricercate per le proprietà salutari, diffuse in tutta Europa così come in Italia, ma fu la Francia la prima nazione in cui si diffuse l’uso dell’acqua minerale in bottiglia.
L’inizio del “mercato” riguardava una nicchia privilegiata di ricchi fruitori che godevano delle proprietà curative delle acque. Gli anni ‘60 videro l’esplosione del mercato determinata dall’acquisizione di Vittel da parte di Nestlè e di Evian da parte di Danone.

Prese così avvio il mercato commerciale dell’acqua in bottiglia a cui diedero una ulteriore spinta i grandi colossi del beverage quando negli anni ‘90, scesero in campo PepsiCo e Coca Cola. Oggi questi 4 marchi controllano il mercato globale dell’acqua in bottiglia.

Ma come distinguiamo l’acqua in bottiglia?
Grazie al loro residuo fisso: fino a 50 mg/L è minimamente mineralizzata, tra 51 mg/L e 500 mg/L, è oligominerale, tra 501 mg/L e 1500 mg/L è mediamente minerale, se questo valore arriva supera i 1500 mg/L, si parla di invece di acqua ricca di minerali.
A seconda delle esigenze o del proprio gusto, si può preferire l’uno o l’altro tipo di acqua anche se sarebbe preferibile scegliere acque oligominerali, le più adatte per la salute di tutti.
Un altro elemento da considerare è il pH il cui valore consigliato è tra 6,5 e 9,5. Questi dati sono sempre riportati sull’etichetta che grazie alle analisi che vengono eseguite ogni 5 anni(!).

Affrontiamo dunque la questione del marketing
dell’acqua e poniamo l’attenzione sulla battaglia comunicativa che in questo particolare periodo storico sembra concentrarsi su alcuni nemici.
Su tutti il nemico pubblico n°1 per la salute degli italiani: il sodio.

Sodio.
Diversi marchi di acqua sottolineano i rischi rappresentati dal sodio. Per questi marchi un basso livello di sodio rappresenterebbe un valore aggiunto assoluto.
Ma è così dannoso il sodio che assumiamo con l’acqua minerale?
Come stanno in realtà le cose?
Quali rischi corriamo bevendo la nostra solita acqua minerale?

Contrariamente a quanto propagandato, l’acqua non è una fonte importante di sodio visto che valori elevati di sodio, il limite e 200 mg/l, darebbero all’acqua un sapore sgradevole.
Di fatto la maggior parte delle acque minerali contengono poco sodio e comunque con due litri di acqua assunta ogni giorno introduciamo nella nostra dieta tra i  0,02 a 0,1 mg/l di sodio, dal 1% al 5% della dose giornaliera consigliata perciò la scelta di acque iposodiche non è giustificata né da ragioni di salute né per ragioni estetiche.
A ciò si aggiunga che non è possibile individuare alcuna associazione tra il sodio contenuto nelle acque potabili e l’ipertensione. Si raccomanda fortemente invece la riduzione di altre fonti di sodio alimentare. (https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?id=2915)

Un altro dei nemici “fantasma” sembrerebbe essere il residuo fisso che rende “pesante” la nostra acqua.

- Residuo fisso.
Un altro rischio assoluto parrebbe essere il residuo fisso! Da qui la ricerca assoluta della “leggerezza” dell’acqua determinata dal basso residuo fisso. Un tema caro a molti marchi di acqua fino a quella che è dichiaratamente l’acqua più leggera del mondo con un basso residuo fisso (14mg/l)!

Sempre grazie al Ministero della Salute scopriamo che i sali minerali sono annoverati tra i “micro od oligoelementi o micro-nutrienti” , il cui fabbisogno giornaliero è dell’ordine dei decimi di grammo o dei grammi.
I minerali partecipano a processi cellulari fondamentali per lo sviluppo di tessuti e organi, tra i quali la formazione di denti e ossa, alla regolazione dell’equilibrio idrosalino che presiede agli scambi cellulari, all’attivazione di numerosi cicli metabolici, tra i quali le reazioni necessarie per le funzioni energetiche dell’individuo.

L’acqua potabile non è la principale fonte di elementi essenziali per l’uomo, intervenendo per una quota stimata tra 1% e il 20% del fabbisogno totale, a seconda degli elementi.
È da considerare, tuttavia, che gli elementi presenti in acqua come ioni liberi risultano di norma più prontamente assimilabili dall’organismo umano rispetto alle forme legate in molecole complesse, tipiche negli alimenti. Perciò si tratta ancora una volta di un’informazione per lo meno fuorviante.
Certo se assumessimo acque ricche di minerali, come vedremo in seguito, corriamo qualche rischio ma se ci limitiamo alle acque oligominerali possiamo stare tranquilli.

- Calcio.

Molte acque affermano di essere una fonte di calcio per la salute delle ossa facendo credere che l’assunzione di acqua possa sostituire, in qualche modo, una corretta alimentazione. Un’etichetta in particolare fa di questo plus, una leva fondamentale per la sua comunicazione.

Gli alimenti che contengono la maggiore quantità di calcio sono il latte e derivati, uova, legumi e pesci. Il fabbisogno giornaliero per gli adulti è di circa 800 mg; valori più elevati sono necessari agli anziani (1000 mg), negli adolescenti e nelle donne in gravidanza o allattamento (1200 mg), perciò mediamente si tratta di assumere circa 1 grammo di calcio al giorno.

L’acqua in oggetto, che non citeremo visto che si dice il peccato e non il peccatore, non è tra le più ricche di questo elemento poiché ha un contenuto di Calcio (Ca++)  di soli 175 mg/l. Per assumere la quantità di calcio consigliata dovremmo berne circa 6 litri. Molto più facile, soprattutto per anziani o adolescenti, assumere calcio attraverso una dieta equilibrata visto che non è importante la disponibilità di calcio quanto la sua assimilazione.
Una volta assunto il calcio è “biodisponibile”, indipendentemente dalla sua origine alimentare o di bevanda, soltanto circa il 20 % di quello ingerito viene assorbito. Il resto viene escreto con le feci.
A questo punto dovremmo coprire il nostro fabbisogno di calcio con decine di litri di  acqua!

Vi sono poi nemici quasi invisibili che sembrerebbero provocati dall’assunzione di un’acqua ricca di carbonati di calcio, si tratta dei calcoli…

- Carbonato di calcio.
Le acque calcaree provocano calcolosi? Il calcare è una roccia sedimentaria il cui componente principale è rappresentato dal carbonato di calcio CaCO3.
Ci troviamo di fronte ad una leggenda metropolitana, più che una vera e propria fake news pubblicitaria. Spesso viene utilizzata da chi vuole vendere sistemi di depurazione da casa paventando il rischio che le acque calcaree favoriscano la calcolosi.
Se così fosse tutti coloro i quali risiedono nella fascia pedemontana che va dalla Valle Sabbia a Brescia sarebbero colpiti da questa patologia.

Le linee guida per una sana alimentazione del Ministero della Salute, chiariscono che l'acqua calcarea non è causa di calcoli renali.
È una falsa convinzione pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella ad elevato residuo fisso, vale a dire ricca di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali.

La concentrazione di calcio presente nell’acqua potabile di casa non provoca un aumento di calcoli renali. Il consiglio molto diffuso di utilizzare acque leggere o moderatamente oligominerali in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare la formazione di calcoli non è giustificato da evidenze scientifiche.

La formazione dei calcoli, per lo più costituiti da ossalato di calcio, dipende in molti casi da una predisposizione individuale o familiare, ed il rischio è più elevato se ci sono in famiglia altre persone che ne soffrono. In caso di predisposizione è essenziale bere in abbondanza e di frequente nell'arco della giornata. È dimostrato infatti che anche le acque minerali ricche di calcio sono utili nella prevenzione della calcolosi renale mentre, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia.

Piuttosto è ciò che mangiamo a contribuire alla formazione di calcoli. Sono considerati fattori di rischio, in particolare, l’eccessivo consumo di sale e di proteine animali. Una dieta equilibrata, con poche proteine animali e a ridotto contenuto di sodio (cloruro di sodio) svolge quindi un ruolo protettivo per l’organismo.

Ma oltre alle sostanze “pericolose” per la nostra salute ci sono anche fenomeni fisici particolarmente anti-estetici.
Si tratta della ritenzione idrica che sembrerebbe provocata dall’assunzione di un’acqua dalle caratteristiche inadatte:

- Ritenzione idrica.
Sembrerebbe che alcune acque abbiano la specifica caratteristica di eliminare l’acqua favorendo la diuresi! L’acqua che elimina l’acqua, beh si tratta di un ossimoro comunicativo considerando che, tutta, veramente tutta, l’acqua, favorisce la diuresi perciò è fuorviante comunicare una proprietà comune a tutte le acque.  

Veniamo invece ad alcuni messaggi decisamente “pericolosi” non solo fuorvianti. In questo caso citiamo le acque poiché oggetto di segnalazione all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria o all’AGCOM:

San Benedetto: 
Sempre così bella in forma! Ma qual è il tuo segreto?”. La risposta è: “Ascolto il mio corpo e bevo un’acqua leggera con tanti nutrienti preziosi (calcio e magnesio)”. La pubblicità  lascia intendere che l’acqua possa sostituire a un pasto grazie ai suoi “nutrienti preziosi” cosa molto difficile data la risibile quantità di sali contenuta nell’acqua e l’assenza di calorie.
Impossibile non mettere in relazione il fatto che la showgirl abbia sostituito la colazione con le sostanze nutrienti contenute nell’acqua. Molti i messaggi da parte persone che soffrono di disturbi alimentari. Anche diversi nutrizionisti hanno notato il messaggio subliminale che invita a saltare la colazione, dal momento che avalla un comportamento molto diffuso tra chi soffre di disturbi alimentari e tende a sostituire il cibo con liquidi per ottenere un falso senso di sazietà.
La segnalazione all’autorità competente risale a poche settimane fa.

Essenziale:
La prima cosa che dobbiamo precisare è che l’Acqua Fonte Essenziale non è proprio per tutti: dato il suo elevato residuo fisso (2550 mg/l) rientra a tutti gli effetti tra le acque ricche di sali minerali.

Tali acque, come indicato anche sull’opuscolo redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico, sono da considerarsi "acque terapeutiche, ricche di sali, da bere sotto controllo medico". Il nostro parere è che, quest'acqua, che per le sue caratteristiche può avere effetti benefici sulla salute del nostro organismo, ma proprio per la sua composizione non è adatta a tutti e non deve sostituire le comuni acque minerali naturali, contrariamente a quanto si vuol far credere nello spot televisivo, o meglio ancora l'acqua di rubinetto.

Non solo per motivi di salute, ma anche a causa del prezzo particolarmente elevato (1 litro costa tra 0.75 centesimi e 1.20 euro, come dichiara il produttore stesso). Per dovere di cronaca ricordiamo che l’Acqua Essenziale viene imbottigliata a Boario Terme.

Rocchetta, Acqua della Salute, è un’acqua “amica della pelle” perché contribuisce a preservare l’idratazione della cute dall’interno.
È leggera e le sue proprietà detossicanti favoriscono la luminosità della pelle.
Con una pelle ben idratata ed elastica è possibile contrastare la comparsa delle rughe di espressione e rallentare così i processi di invecchiamento, mantenendo la pelle giovane.

Questo il messaggio sanzionato: la pubblicità dell’acqua minerale Rocchetta è scorretta perché potrebbe “indurre il pubblico dei consumatori a ritenere che abbia qualche caratteristica superiore rispetto alle altre acque minerali e sia in grado di svolgere una specifica azione di protezione cellulare dai radicali liberi“.
Così recita la sentenza 21/22  dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap)  datata 11 luglio 2022 che ritiene elementi non dimostrati quelli presenti nel messaggio apparso su D la Repubblica delle Donne del 7 maggio 2022 .

La frase diceva: “la tua amica per la pelle”; “Rocchetta, Acqua della salute, contribuisce a preservare l’idratazione della pelle” e sulla base di un recente studio scientifico “l’idratazione con acqua Rocchetta aiuta a proteggere le cellule dell’epidermide dai radicali liberi (i maggiori responsabili dell’invecchiamento)… favorendo il mantenimento della vitalità cellulare della nostra pelle”. Il tutto con un ampio endorsement da parte della Società Italiana di Dermatologia, di cui si riporta il logo e si afferma: “insieme per la salute della pelle”.

Ma come mai gli Italiani amano in maniera così spropositata le acque in bottiglia, visto che, se si eccettuano alcune parti d’Italia, la maggior parte dell’acqua del rubinetto è buona è più controllata dell’acqua in bottiglia?

Il motivo fondamentale che spinge gli italiani a rivolgere la propria attenzione verso le acque minerali, oltre ad una forte pressione imputabile alla martellante campagna pubblicitaria (dai dati di Altreconomia risulta che in Italia nel 2005 le aziende hanno investito in pubblicità circa 124 milioni di euro, una cifra 4 volte maggiore rispetto al 1990, quando i consumi pro capite erano poco più della metà di quelli attuali), è riconducibile sostanzialmente alla sfiducia nei confronti dell’acqua distribuita attraverso gli acquedotti piuttosto che al miglioramento delle condizioni di vita e ad una crescente ricerca di beni salutari, come invece sostenuto dalle industrie del settore. Avete infatti mai visto una campagna pubblicitaria che ci invoglia a bere l’acqua del rubinetto?

Tanta plin plin a tutti!

Continua…



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