23 Agosto 2022, 08.00
Val del Chiese
L'intervista

Le impressioni del maestro Bagozzi sulla Missa Clisiensis

di Gianpaolo Capelli

«Coinvolgente, intensa, sentita»: così il maestro Giorgio Bagozzi definisce la prima esecuzione della messa composta da lui per coro e quintetto di ottoni eseguita la scorsa settimana nell’antica Pieve di Condino
VIDEO


L'attesa in Val del Chiese, e non solo, era grande per l'esecuzione in prima assoluta della “Missa Clisiensis”, composta dal maestro castellano Giorgio Bagozzi.

Esecuzione solenne nell’Antica Pieve della Madonna Assunta di Condino, presente il vescovo Carlo Mazza amico da molti anni di Giorgio che con il parroco don Luigi Mezzi, Padre Apollinare e don Antonio Sebastiani ha concelebrata la santa messa.
Sull'avvenimento si è scritto molto sui i giornali e sui social e non voglio entrare nei particolari già descritti molto bene da chi ha seguito gli avvenimenti, molto più esperti nel giudicare musicalmente questa impegnativa composizione dell'autore.

Come faccio spesso, per me sentire dalla viva voce dell'interessato l'avvenimento per cui scrivo penso sia la cosa migliore e più vera.

Prima di passare alle domande che ho fatto a Giorgio Bagozzi, ecco un breve excursus della sua vita: studi, lavoro, famiglia.
Giorgio Bagozzi nasce a Trento il 30 novembre 1959.
Si diploma in ragioneria e a vent’anni approda alla Banca Nazionale del Lavoro.
Da qui la sua vita professionale è un crescendo di incarichi sempre più prestigiosi e importanti in varie banche e in diverse località.
Nel 2002 ancora giovane, diventa vice direttore generale della Cassa Centrale delle CRT di Trento e, dal 2014 direttore generale della Cassa di Trento arrivando ad avere alle sue dipendenze oltre 500 collaboratori.  Dal marzo 2022 è in pensione
La sua passione musicale inizia ancora da giovane e sotto la guida del Cavalier Leone Tarolli, allora maestro della banda San Giorgio di Castel Condino.

Frequenta i corsi di orientamento musicale, quindi si perfeziona in tromba e direzione bandistica con il professor Emidio Carulli e - dulcis in fundo - diventa organista grazie agli insegnamenti del Maestro Ciprino Bertini.
A 20 anni diventa il più giovane maestro di banda del Trentino, dirigendo la banda San Giorgio di Castel Condino.
È sposato con Monica e hanno due figli, Paolo e Carlo.

Ecco, di seguito, quanto rilasciatomi dal Maestro Giorgio Bagozzi.

D. Giorgio, spiega come è nata la tua passione e il tuo percorso musicale
R. La passione per la musica l’ho ereditata dalle famiglie di provenienza dei miei genitori; grande importanza ha avuto la figura di mio padre che fin da quando avevo 4 anni mi “aggiustò” una piccola pianola (con un manticino che si attivava a mano) per poi spingermi a frequentare corsi e lezioni sia di strumento (clarinetto e poi tromba), che di direzione di banda, che di organo.
A 20 anni sono diventato maestro della banda San Giorgio di Castel Condino - paese di mio padre - ed a 25 anni  (in contemporanea) della Banda San Giorgio di Vigolo Vattaro (paese di mia madre). Curiosa coincidenza, vero?
Poi il lavoro mi ha assorbito molto ma è sempre rimasta la musica nel profondo del mio animo e sono sempre stato legato alla Banda e al coro di Castello, dando tutto ciò che mi era possibile.

D. Come ti sei avvicinato alla composizione e qual è stata la tua prima composizione?

R. Il mio avvicinamento è stato soprattutto nel campo della musica per banda anche se a 22 anni composi una prima messa in memoria di “padre Maurizio Bagozzi” di Castello, martire della resistenza e del segreto confessionale. I vari pezzi (più o meno riusciti)... non li ho mai contati. Forse qualche decina?

D. Come è nato in te il desiderio di comporre la tua “Missa Clisiensis” e dove hai trovata l'ispirazione?
R. In tutta sincerità...non lo so! Non so definire un inizio. So che gradualmente l’originale ispirazione ha preso forma, prima nell’intimo, poi nel cuore, poi nella mente, poi sulla carta. E man mano che mi venivano le ispirazioni, le elaboravo, le intimizzavo e le scrivevo. Una storia strana... forse il mio grande amico e Vescovo Carlo Mazza,
nella sua omelia, è l’unico che è riuscito a trovare una chiave di lettura profonda, suggestiva ma realistica. Non a caso la messa è intitolala alla mia valle (Missa Clisiensis) e dedicata al Vescovo Carlo.

D. Come avete preparato banda e coristi all'evento?  Da quello che si è visto hai voluto riunire tutta la Val del Chiese, presente con le sue espressioni musicali di cori e bande.
R. Devo molto alla grande disponibilità e supporto di don Luigi Mezzi e don Andrea Fava. Credo che loro abbiano compreso fin da subito, e poi condiviso e fatta propria la prima intenzione: riunire voci e suoni della “Valle del Chiese” in una unica armonia. Già: voci e suoni, perché la Missa non prevede una sola nota d’organo, ma il canto è interamente accompagnato da cinque ottoni (due trombe, un corno, un trombone ed un basso tuba). Grazie al supporto, come dicevo sopra, dei parroci delle tre Unità pastorali della Valle, abbiamo organizzato un incontro con tutti i rappresentati dei vari cori del Chiese (parrocchiali, della montagna, di altra natura...) ed a loro ho presentato il progetto e la messa. A seguire sono arrivate, anzi sono “piovute” le adesioni, visto che alla fin siamo più di sessanta coristi e cinque strumentisti.
Ma, ci tengo a ribadirlo, ciò che più conta è che essi provengono dalle bande e dai cori dell’intera Valle. A loro, al loro impegno, alla loro passione e (devo ammetterlo) anche alla loro pazienza, io stesso devo davvero molto ma, credo, anche l’intera Valle.

D. Dimmi le tue impressioni e sensazioni riguardante l'esecuzione della tua messa il 16 agosto nella antica Pieve di Condino.
R. Che dire: coinvolgente, intensa, sentita. Poi non sta a me giudicare. Va detto sicuramente che la Missa Clisiensis non è proprio semplice e che in meno di tre mesi l’abbiamo imparata ed “assemblata”. Non uso a caso questo termine, perché si è trattato (ripeto: in meno di tre mesi) di mettere insieme 5 strumenti (cosa a cui i
cori non sono abituati) con oltre 60 coristi di diversa provenienza, estrazione, esperienza. E, tra loro, abbiamo individuato alcuni solisti che si sono autonomamente e “coraggiosamente” proposti: non certo per “mettersi in mostra” ma, al contrario, per dare il segno dei “servizio individuale” (cosa molto spesso negletta) e conferire momenti più intensi (“intimi”, oserei dire) e particolari alla Missa. Almeno, così io li ho pensati e voluti.

D. Ti ritieni soddisfatto della esecuzione?
R. Direi proprio di sì: proprio perché, innanzitutto, è stato raggiunto ed abbondantemente superato il primo obiettivo che era quello di UNIRE E CONDIVIDERE voci, suoni e “campanili” della mia Valle di origine.
Poi perché, proprio per ciò che ho detto sopra, considerando anche il limitato tempo a disposizione, il risultato finale (cioè: ciò che conta!) è stato molto bello e gratificante.
Infine - e lo dico come ultima cosa, ma è forse la più importante - perché tutti INSIEME abbiamo offerto il nostro impegno e la nostra passione per rendere GLORIA A DIO (che è il motivo conduttore della intera MISSA, come ho scritto sulla presentazione ufficiale). Questo aspetto racchiude un messaggio ed una verità fondamentali: nelle
nostre comunità ci sono ancora valori solidi su cui si può lavorare e costruire. E, in tutta evidenza, la Chiesa è forse l’unica “grande madre” ancora in grado di scaldare i cuori e le menti... nonostante tutto. Quindi la celebrazione nel suo insieme (liturgia, presenza del Vescovo e canto) è stata per tutti anche una grande occasione e prova (e forse, amorevole “provocazione”?) a percorrere sentieri di fede, virtù, condivisione e amicizia.

Su quanto ha rilasciato il musicista e compositore il maestro Giorgio Bagozzi, piena condivisione e da lodare questo suo impegno comunitario attuale, quando tutti pensano solo al proprio campanile.
Grazie Giorgio auguri di bene a te e alla tua famiglia e “ad maiora” con soddisfazioni musicalmente sempre più grandi per chi ti segue.

La seconda esecuzione di coristi e bandisti sarà a Bagolino per la messa solenne in occasione dei festeggiamenti della Madonna di San Luca il 20 settembre. Sarà presente alla celebrazione l'Arcivescovo di Trento. Naturalmente dirige l'autore.

In foto:
. il maestro Giogio Bagozzi dirige il coro
. foto di gruppo alla Missa Clisiensis
. l'abbraccio del maestro Bagozzi con il vescovo Carlo Mazza
. La famiglia Bagozzi

Esecuzione del Gloria diretto dall'autore nel video realizzato da Capelli Videotecnica di Condino

Questo e altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTV




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