14 Agosto 2022, 09.00
Blog - Maestro John

Le nuvole

di John Comini

Finalmente son tornate, ma con scarsa pioggia. Oggi parlo di fontane, poi i ricordi dell’amica Cesarina Cattaneo, infine un compleanno e molti eventi settimanali.


C’è il detto: “La prima acqua d’agóst la rinfresca ‘l bósc”. Ma dovrebbe piovere a secchi per dissetare questa stagione bollente. Una volta quando pioveva si chiamava “maltempo”, ora lo dovremmo chiamare “bel tempo”. E se dovesse piovere per qualche giorno, poi magari ci lamenteremo perché piove troppo…mai contenti!

Ricordo il signor Doriddo
, in un’estate caldissima, che durante una funzione religiosa per chiedere al Signore un po’ di pioggia andò in chiesa con l’ombrello. E la gente sussurrava: “Però, che fede el Doriddo!”

Solo quando manca (vedi in certi paesi dove sono costretti a servirsi delle autobotti) ci rendiamo conto dell’importanza dell’acqua, che spesso sprechiamo. L’acqua è sacra, come il fiume.

Il grande amico Antonio Abastanotti ricorda: “Non c’era l’acqua corrente in casa, si andava a prenderla alle fontane pubbliche. Ogni contrada del paese aveva la sua, di solito nelle piazze o piazzette. Le case agricole normalmente avevano un pozzo dove attingere l’acqua, non era obbligatorio far controllare che fosse potabile. Quest’acqua serviva sia per la famiglia sia per abbeverare gli animali.”

Quanto a me, ho avuto la fortuna che a casa mia c’è sempre stata l’acqua corrente, ma vedevo molte persone recarsi a prendere l’acqua alla fontana di Piazza San Bernardino. Ci sono molte fontane pubbliche sparse nel paese: quella dell’articiòc in Capoborgo, sormontata dalla scultura di un carciofo. All’oratorio giocavo per ore a balunsì, e poi mi dissetavo alla fontanina (qualcuno si attaccava al bocaröl, ma non eravamo schizzinosi).

Tornando a casa, bevevo alla fontana posta al crocicchio di Via Santa Maria. Ce n’era una al lavatoio coperto in fondo a via Elisa Baldo, che un tempo si chiamava Via Fontana. Nella “mia” Livemmo c’era la bellissima fontana vicino alla colonia e quando si camminava verso San Rocco e la pineta ci si dissetava ad una fontana con vasca. Quando cammino sulla Via Romana posso bere alla fontana a Sopraponte, vicino al Chiese (ah, il Chiese!). Più in là c’è una piccola fontana a rubinetto doppio, con il cartello “Acque non provenienti da acquedotto comunale, non controllate periodicamente da considerarsi quindi non potabili.” Però a Valverde posso dissetarmi alle fontane del fegatone, dove molti riempiono le bottiglie.

A Villanuova l’associazione “La Rosa e la Spina”, con la collaborazione del Comune e degli Alpini, tempo fa ha realizzato un progetto di recupero artistico dei lavatoi, alimentati ancora adesso dall’acqua del Chiese, che non vengono quasi più utilizzati. Un tempo le donne si recavano per attingere l’acqua e per lavare i panni, sono luoghi che portano la testimonianza del faticoso lavoro femminile. “Acqua che canta acqua che incanta: come l’acqua il tempo scorre.”

Per sorridere, ricordo il violento acquazzone
in occasione delle nozze di mio nipote Rosario con la bella Alice Foglio a Bagolino. Era agosto, a Gavardo si moriva dal caldo. Premessa: da una vita il sottoscritto indossa una tuta (il mio amico maestro Luca mi chiama TutanComin, come il faraone). Ma poiché c’era questa festa di nozze, la mia attuale moglie ha tanto insistito che sono stato costretto ad indossare giacca, camicia bianca e pantaloni (senza cintura, stavano su da soli). Io ho brontolato per una settimana, prevedendo un caldo micidiale e una sofferenza inaudita, sotto quel vestito tanto elegante quanto ingombrante. Ma come per tutti gli uomini, in casa il padrone sono io ma chi comanda è mia moglie.

Partiamo per Bagolino: fa caldo, guido la Punto rossa in comodissime braghe corte e con una maglietta senza maniche. Ci ospitano gli amici Anna ed Antenore, che gentilmente mi permettono di cambiarmi. Io già cominciavo a sudare. Ci incamminiamo verso la splendida chiesa di San Giorgio. Mia moglie guarda il cielo, vede delle nuvole e mi costringe a prendere un ombrellino, di quelli da passeggio. Io ovviamente brontolo: “Ma cosa vuoi che piova?!” Facciamo cento metri, scende una leggera pioggerella. Poi apriti cielo! Arriva un nubifragio, vento e stravento, l’acqua fa il fumo. Come si suol dire, pioveva come Dio la mandava.

Per fortuna incontriamo l’amico Luca Ferremi, la moglie e una nipotina, che conoscono la scorciatoia per salire alla parrocchiale. Stretti stretti, bagnati come pulcini, in due sotto l’ombrellino, io e mia moglie ci rifugiamo in chiesa. La mia giacca e la camicia bianca sono bagnate a metà. Mia moglie (una tantum) ha fatto bene a farmi mettere la giacca! Fuori c’era il diluvio, molti nel correre in chiesa si sono bagnati.

Mio nipote Marcello ha dovuto tornare a Gavardo per cambiarsi. Ma tutti erano emozionati e contenti. La sposa (stupenda!) si è fatta attendere, perché è stato necessario utilizzare un’altra auto che potesse passare sotto i portici. È stato davvero uno splendido matrimonio, alla faccia della pioggia dispettosa! Hanno concelebrato la Santa Messa Don Paolo, don Giorgio Comincioli e il diacono Luca. Il simpatico don Paolo ha detto nell’omelia: “Fuori piove, ma il sole lo portate voi.”  E tutti avranno pensato: sposa bagnata, sposa fortunata! Tanto fortunata che poi ha avuto la gioia del bellissimo Nicodemo!

A proposito di pioggia a catinelle, ecco il bel racconto dell’amica Ceci, donna altruista e scatenata!
 “Acqua azzurra, acqua chiara, cantava Battisti. Ma i miei ricordi di allora legati all’acqua fanno i conti con la pioggia, tanto invocata in questo periodo. In gioventù e precisamente quando ero nelle guide (oggi Agesci) le uscite ma soprattutto i pernottamenti sono stati quasi sempre segnati dalla pioggia, ma tre in particolare sono rimasti nei miei ricordi.

A un S. Giorgio regionale in quel di Varese ne abbiamo presa talmente tanta che al ritorno in treno le nostre gonne di velluto blu avevano reso le nostre gambette completamente colorate. Manco avessimo preso tante botte. Essendo scolte avevamo il basco come copricapo, che a differenza del cappellone delle guide non ci proteggeva più di tanto: lascio a voi immaginare come eravamo ridotte. Ma siamo comunque sopravvissute senza tanti malanni.

L’altra esperienza è stata a un campo regionale a Vallesinella (Madonna di Campiglio). Partite per una uscita al Brentei, sul più bello della preparazione del pranzo (dovevamo accendere il fuoco con tre fiammiferi per cuocere le salamelle) un forte acquazzone ci sorprende: subito ci siamo tolte le nostre giacche a vento e le abbiamo usate come riparo per il fuoco, lasciando all’acqua il resto. Non potevamo perder punti, ma soprattutto non mangiare quello che ci era stato dato.

Altro ricordo è legato a un campeggio a Forte Carriola in quel di Pieve di Bono: tutti i pomeriggi arrivava il temporalino che metteva a dura prova le nostre misere tende (senza sopra-telo). Per cui a metà dei giorni eravamo già pronte per rientrare, quando la Provvidenza ha voluto che un abitante del luogo che aveva un fienile nei pressi del nostro accampamento s’è mosso a compassione e ci ha proposto di passare le nostre ultime tre notti all’interno del suo fienile. Sul fieno sì ma almeno con un tetto senza veder le stelle…” Grazie Ceci!

Auguri a Massimo Grumi, per tutti “Massimino”, che mercoledì compie 60 anni. Lavora da una vita presso la Ditta Lorandi e l’ho conosciuto in occasione degli spettacoli del Gruppo Teatrale Gavardese, insieme al leggendario Tano Mora. Ora Massimino lo incontrerò per preparare lo spettacolo “W il nuovo parroco!” che rappresenteremo domenica 18 settembre al Salone in occasione del 50° di ordinazione presbiterale dell’amico don Dario Guerra. Auguri, Massimino!

Nella speranza che piova, ma solo di notte, ecco alcuni appuntamenti.

Oggi, domenica 14 sono a Morgnaga di Gardone R. con Paola Rizzi in “Ahi Maria!”

Domenica a Livemmo Torneo di Pallavolo al campo sportivo

Il 14 e il 15 al campo sportivo di Villa di Serle “Tre dé ai pè de San Bartolomè” con pranzo, cena e serate musicali

Continua la Festa de la del pont a Villanuova, con Messa nella graziosa chiesetta di Valverde e musica, lunedì 15 spiedo e la sera Messa in Piazzetta e serata musicale

Fino al 16 Ferragosto a Sabbio Sopra, nella chiesa di S. Martino Messa accompagnata dalla Schola Cantorum diretta dal M° Primo Franzoni, poi torneo di palla elastica, stand gastronomico e serata danzante

Il 14 e il 15 Ferragosto Murense con giochi, stand gastronomico, DJ Thomas Bresciani e spettacolo pirotecnico

Per Idro lake music festival il 14 Charlie Cinelli, il 15 Dellino Farmer con la Bio Band

Dal 14 a giovedì 18 “Belprato paese delle case dipinte” con artisti al lavoro, mercatini, laboratori artigianali, serata conclusiva con “Ankordis trio”

Il 14 a Bagolino Musica in piazza Marconi The New Wow Trio

Il 15 a Pertica Alta Ferragosto in Malga presso l’Azienda Agricola Malga Casine

Domenica 14 al Santuario di Paitone riflessione di don Giacomo Canobbio, il 15 otto Messe per la solennità dell’Assunta, alle 21 concerto del coro Erica diretto dal bravo e simpatico Vincenzo Loda

Lunedì 15 a Gavardo alla Parrocchiale ore 20 Messa e processione verso la Chiesa di San Rocco

Il 15 a Bagolino Animazione & Ciclomagia, animazione itinerante nelle vie del paese

Martedì 16 a Gavardo Messa alla Chiesa di San Rocco ore 20

Martedì ore 9.30 escursione e visita guidata al forno fusorio di Pertica Alta

Martedì a Bagolino Come Amoris Consort “Ciascun suoni, balli e canti!” nella Chiesa di San Rocco

Mercoledì 17 alla Rocca d’Anfo Esplorando la Rocca-Percorso tematico e laboratorio ore 9.30

Mercoledì 17 a Gavardo in Piazza de Medici ore 21 cinema all’aperto: “Il lupo e il leone”

Giovedì 18 ore 15 al Museo del lavoro di Vestone Macchinari ed utensili, gioco a tappe alla scoperta del museo

Giovedì 18 Viviana Laffranchi a Presegno con il polistrumentista Andrea Turrini e il piccolo Enea

Venerdì 19 a Navono “Le arti nei cortili”: arte, cibo e musica con Viviana Laffranchi

Venerdì 19 sono a Pompegnino di Vobarno con Paola Rizzi in “Ahi Maria!”

Sabato 20 ore 17 a Treviso Bresciano Yoga per bambini 6-9 anni

Sabato 20 sono a Soiano con Paola Rizzi in  “Ahi Maria!”

Sabato 20 ricorrenza di San Bernardo a Belprato

Domenica 21 a Bagolino ore 15 Abiti e tessuti nel passato, raccolta etnografica “Habitar in Sta Terra”

Domenica 21 alle 18.30 a Villanuova l’Associazione culturale Larosaelaspina propone nel parco storico “Vieni ai giardini?” passeggiata storico-naturalistica-ecologica guidata dalla botanica Rosa Bosio accompagnata dal flauto traverso del maestro Matteo Benedetti. Il gruppo “Percorso di cucito” offrirà un piccolo omaggio ai ragazzi del progetto “Ci sto? Affare fatica!” che si sono presi cura della pulizia del parco.

Domenica 21 nella splendida chiesa di San Rocco a Livemmo “Iconografia musicale in Valle Sabbia”, incontro culturale con Giovanni Baronchelli.

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese e chi combatte per la sua salvezza!

maestro John

Nelle foto:
1) Una bella foto dell’amico Antenore Taraborelli, che sabato ha compiuto gli anni (auguri, grande fotografo e grande nonno!)
2) L’arrivo di Alice Foglio alla Chiesa parrocchiale, mentre c’era il diluvio universale
3) Foto-ricordo di Ceci al campo regionale del 1966: le due ragazze con il foulard uguale sono Ceci e Graziella Mora, mamma di Alberto Bertoldi (bmsemoto) di Gavardo, le altre sono le tre responsabili regionali delle guide di allora
4) Massimo Grumi (il secondo da sinistra) ad uno spettacolo del Gruppo Teatrale Gavardese



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