30 Luglio 2022, 07.00
Valsabbia
Politica e territorio

La Valle quadruplica il consumo di suolo

di P.D.

Nel 2021 la provincia di Brescia è maglia nera in Lombardia per consumo di suolo. In Italia seconda solo alle provincie di Roma e Napoli, anche la Valle Sabbia segue la tendenza 

 


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Con un totale di circa 50 mila ettari di suolo occupati da edifici, cantieri ed infrastrutture la provincia di Brescia è la prima in Lombardia e terza in Italia per nuove occupazioni di suolo nell’anno solare 2021. A confermare la tendenza, che vedeva già protagonista la nostra provincia nel 2020, sono i dati di SNPA (il Sistema nazionale per la protezione e la ricerca ambientale), i quali mostrano la continua e forte crescita di ettari "verdi" consumati a livello provinciale. 
 
La Valle Sabbia si allinea ai dati provinciali e regionali, cosi come i territori limitrofi della valtenesi. Per una volta anche la nostra valle segue la città e non resta "indietro" ma questa volta essere allineati con i dati provinciali non è qualcosa da vedere in positivo: in tutta la Valle Sabbia l’incremento annuo di terreni verdi occupati da nuovi edifici o cantieri è di 22 ettari nel solo anno 2021.
 
Se è vero che 22 ettari nel computo totale possono sembrare pochi, soprattutto a confronto dei quasi 400 ettari consumati a livello provinciale,  non lo sono se confrontati con il territorio, e soprattutto se paragonati all’aumento di occupazione di suolo valsabbino nel corso degli anni. Infatti, mentre tra il 2018 ed il 2019 l’incremento di suolo occupato in Valle Sabbia era limitato, solo 7 ettari, e nell'anno 2020 il valore si era addirittura ridotto a 6 ettari, ma quando si osservano i dati del 2021 non è possibile restare indifferenti: l'ultimo anno, ha visto incrementare e di molto il dato, con un aumento di quasi quattro volte maggiore (+6 ettari nel 2020, +22 ettari nel 2021).
 
Anche la provincia, come la nostra Valle mostra il medesimo trend: nel 2019 il suolo provinciale occupato era aumentato di 180 ettari, nel 2020 l’aumento registrato era di 214 ettari, ma nel 2021 l'incremento si  è quasi raddoppiato, avvicinandosi a quota 400 ettari.  
 
La tendenza valsabbina, è da identificare, cosi come quella provinciale, regionale e nazionale fortemente in negativo, poiché è risaputo che l’espansione urbana e le trasformazioni rendono il suolo impermeabile, fanno aumentare gli allagamenti e le ondate di calore, provocano la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici con un danno economico non indifferente.





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