22 Settembre 2008, 00.00
Gavardo
Gente di Valle Sabbia

Settembre, il tempo del Poldo

Dove c'era una cantina oppure un carro oppure ancora una ruota in legno, “il Poldo” era di casa. Statura alta, robusta, forte, esperto d'ascia come pochi: era il maestro bottaio.

Dove c'era una cantina oppure un carro oppure ancora una ruota in legno, “il Poldo” era di casa.
Statura alta, robusta, forte, lui era un maestro bottaio. Esperto d’ascia, il suo mestiere era quello del falegname, la sua specializzazione costruire botti, tini, gerle per l’uva.
Ogni contadino proprietario di una cantina lo conosceva, la sua opera era indispensabile quando si preparava l’attrezzatura per la nuova vendemmia. Qualcosa che non andava c’era sempre: una perdita, un cerchio molle, il bisogno di una nuova tinozza...

Era il tempo del Poldo, a bordo della sua bicicletta si portava gli attrezzi per i primi interventi e, quando il lavoro si faceva importante, caricava tutto sul carretto trainato a mano si recava dal committente.
Il contadino preoccupato mostrava la botte danneggiata, il Poldo la girava, la rigirava, l’accarezzava persino, come fosse un figlio tornato da un viaggio. Uno sbuffo, una occhiata al legno, poi il capo si muoveva nel cenno della conferma: l’avrebbe riparata. Un sospiro di sollievo per il contadino, che intanto aveva già preparato i bicchieri e versava il vino vecchio. Un sorso, una fetta di salame dell’ultimo che era rimasto, ed ecco che il contratto è bell’e che pronto e la cantina risuona di voci soddisfatte.

A volte i contratti in un giorno erano molti e Poldo alla sera era sull’allegrotto: un bicchierino di qua, l’altro di là... poi scattava il buon umore, i racconti del tempo, la guerra, le avventure, la famiglia.
Nativo di Goglione Sotto, cosi come diceva lui, imparo l’arte dal padre, esperto falegname. Poldo non solo costruiva e riparava botti e tini. Costruiva anche carri in legno per buoi che amava rifinire alla perfezione. Non era facile con i mezzi di allora, ma faceva da solo anche le ruote. Particolarità dei suoi carri era il retro scolpito con arte. Vi riproduceva scene di vendemmia, oppure figure del lavoro contadino, frutta, animali... Il lavoro per il carro se lo faceva pagare, quello per le decorazioni no, lo faceva per diletto e tale doveva rimanere.

Una volta Poldo abitava in via Fostaga a Sopraponte di Gavardo. Lì aveva anche la sua bottega povera di macchinari, salvo una pialla multi funzione azionata da un motore a petrolio, e tantissimi attrezzi manuali.
Ogni tanto, stanco del suo lavoro, Poldo si sedeva fra i trucioli di legno fresco odoranti di resina, apriva e leggeva il suo giornale preferito: “il corriere dei piccoli”. Non perdeva una sola edizione. Si beveva un bicchiere di vino poi, con gli occhi chiusi, sognava il milione del Signor Buona Ventura letto poco prima.
Puntuale arrivava un urlo potente dalle scale: era la moglie Antonietta che lo richiamava ai suoi impegni. La sveglia dal pisolino era sempre traumatica per lui, ma per noi ragazzi scattava il divertimento: borbottando indirizzava alla moglie l’appellativo di grande rompiscatole.

Poi a fatica si alzava, si stiracchiava, si scrollava la segatura di dosso. L’uomo artista e sognatore riprendeva così i suoi impegni .
Ben voluto da tutti per la sua disponibilità e bravura, Poldo era il nome d’arte, ma si chiamava Benedetto Bertera. Lo conoscevano tutti in Gavardo e dintorni. Aveva il cuore fragile e si commuoveva vedendo un bambino piangere: con le sue mani grandi estraeva dalla tasca sempre una golia, come segno d’affetto e amicizia, utile per placare pianto e malumore.

Ora adulto quando entro nella cantina degli amici e vedo le fredde botti, metalliche e rigide, ricordo l’eco della voce un po’a strappi di Poldo il bottaio.
Ricordo anche che a quel tempo gli affari si concludevano con una stretta di mano, l’inganno era deplorato da tutti, i furbi penalizzati e mal visti, non di certo come ora.
Rimanere all’antica è ancora la scelta migliore? Poldo diceva che l’olio galleggia sempre, non vive nel sommerso ma alla luce del sole.

Nerino Mora


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