Disastri climatici e ipocrisia dei politici

Gentile direttore,
visto che la questione sta lentamente ma inesorabilmente diventando di interesse locale, viene di fare alcune osservazioni su quanto avviene in questi giorni sul fronte della lotta (o presunta tale) al riscaldamento globale.

Si è infatti arrivati a un punto di ipocrisia raramente raggiunto, specialmente da parte di alcune forze politiche.

Abbiamo assistito per settimane a piagnistei e lacrime di coccodrillo sulla siccità che sta mettendo in ginocchio l'agricoltura lombarda e in difficoltà le comunità dei laghi e i cittadini di alcuni comuni, costretti a garantire o risparmiare acqua per l'irrigazione dei campi, e, più di recente, sull'incidente della Marmolada, dove il collasso del ghiacciaio ha ucciso o ferito diverse persone.

Entrambe le questioni sono legate senza ombra di dubbio al riscaldamento globale provocato dall'accumulo nell'atmosfera dei gas emessi dalla combustione di carbone, petrolio e gas naturale, sui cui effetti climatici nefasti la scienza ci ha da tempo messi in guardia e di cui tanto si legge e si ascolta.

In merito alla prima, in particolare, si è scomodato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha perorato la causa degli agricoltori lombardi danneggiati dalla siccità presso l'Unione Europea chiedendo la creazione di un fondo apposito.

Oggi invece, con singolare senso di tempismo e per tutta risposta ai nostri problemi, il Parlamento europeo ha approvato la cosiddetta "tassonomia verde", che con una logica a dir poco discutibile includerà anche gas e nucleare tra le fonti di energia considerate rispettose dell'ambiente e perciò destinatarie di cospicui investimenti pubblici. Tuttavia, l''approvazione non è stata affatto unanime ed è stata ottenuta grazie all'appoggio dei popolari e delle destre europee, di cui fanno parte Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia e, naturalmente, lo stesso Fontana.

Alla luce di ciò, c'è da domandarsi se certi politici locali o sindaci legati a questi partiti, anche in Valle Sabbia, abbiano le idee chiare o no. Se non si tratta di mancanza di visione d'insieme, allora bisogna pensare male e accorgersi dell'abile gioco di prestigio. Questo consiste, da una parte, nel fingere di fare gli interessi dei cittadini lamentandosi dei disastri di fronte alle telecamere e ai microfoni; dall'altra, lasciare che nelle alte sfere essi vengano pugnalati alle spalle per tutelare le industrie inquinanti e garantire la sopravvivenza di un sistema economico basato su profitti e consumi ineguali e scriteriati.

Dato ormai che l'eventualità di dover chiudere i rubinetti si fa sempre più vicina a noi, non è tollerabile che queste forze predichino in un modo agli elettori sul territorio e razzolino in un altro nei palazzi. Né che chi le sostiene non prenda nota della loro disonestà.
Molte grazie.

Cordiali saluti,

Giuseppe Ferliga