Meno tasse sui rifiuti

La società che gestisce i rifiuti (SAE) pubblica in questi giorni il proprio bilancio e sui giornali leggiamo dell'aumento del fatturato, degli utili e tutto quanto pare bello e splendente. Purtroppo nessuno dice che in tre anni le tariffe sono aumentate e non di poco, sia per i privati che per le aziende. Perché non c'è stato quel risparmio che si era promesso quando si passò dal cassonetto alla differenziata? Gli utili non possono essere restituiti ai cittadini sotto forma di diminuzione delle bollette?

Vogliamo andare oltre la gnagnanera del Sindaco che ogni volta ripete "Non abbiamo i soldi": di soldi ve ne sono arrivati più di ogni altra amministrazione e non tutti per merito, anzi. La sfilza dei vari bonus dovrebbe riguardare tutti i cittadini, indiscriminatamente, magari con una riduzione della tariffa rifiuti, dopo anni persi a dire che le tariffe sarebbero diminuite con la raccolta differenziata. Grande vergogna!

Fra vent'anni, copiando gli Stati Uniti o qualche illuminata nazione del nord Europa, scopriremo che è meglio il cassonetto con l'inceneritore perché è più ecologico delle centinaia di km avanti e indietro di camion, furgoni e furgoncini, che le schiene e le gambe dei raccoglitori prima o poi si rompono e c'è un costo sociale anche per le questi lavori usuranti e annesse malattie. Tutti i bidoncini assiepati fuori dalle case rischiano di diventare una merce fuori commercio, come le cassette VHS? Possibile che non si possa far nulla per diminuire questa tassa?

Andate a chiedere al Sindaco perché le tariffe non si abbassano. Però attenti: è diventato abile nell'arte del rifiuto, abilissimo in quella della dilazione, del rimpallo... E' colpa di quelli che hanno amministrato prima, colpa della Comunità Montana, della Sae, della Provincia, della Regione, delle leggi, dei funzionari, è sempre colpa di altri, lui non può fare nulla. Ma allora che ci sta a fare?

Il lamento del Sindaco ("Non abbiamo i soldi") fa pena, non solo perché non è vero, ma soprattutto perché vuole metterci un quid di sofferenza monetizzabile politicamente, per tradurre in voti quel piagnisteo quotidiano fatto di suppliche, vagabondo da un ufficio all'altro, alla caccia della prossima notizia da tradurre in foto da postare su Instagram.

Il direttivo circolo Fratelli d'Italia Gavardo

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