L'acqua del Trentino in soccorso dell'Eridio e del Chiese

Nessun decreto e nessuna ulteriore concessione dal lago d'Idro. Per un'altra decina di giorni le necessità irrigue saranno garantite con rilasci aggiuntivi dai bacini a monte del fiume Chiese. Ha prevalso la linea del rispetto dell'ambiente, sebbene nella consapevolezza delle necessità della campagna: dal Trentino saranno rilasciati sei milioni di metri cubi d'acqua in più rispetto all'accordo triennale 2021 - 2023, in modo da mantenere accettabile la quota del lago, evitando che venga a mancare il deflusso minimo vitale nel fiume Chiese.

Una soluzione che al momento accontenta tutti, perché permetterà alla pianura di avere acqua a sufficienza, almeno per una decina di giorni.

Le trattative della Regione Lombardia non sono facili e sono ancora in corso. Dal canto loro i trentini, con i bacini allo stremo, storcono il naso. Ma già da martedì gli afflussi nel lago d'Idro erano raddoppiati, segno che qualcosa si sta muovendo.

Se l'accordo andrà a buon fine, dalla diga di Malga Bissina e da quella di Boazzo, poco per volta, scenderanno nel lago d'Idro sei milioni di metri cubi d'acqua, in modo da far tirare un sospiro di sollievo all'ecosistema del lago, a cui per il momento non è richiesto un ulteriore sacrificio, o almeno fino al 9 luglio, quando poi si tornerà a parlarne, sempre che nel frattempo non arrivino le piogge necessarie a compensare gli interessi di tutti.