Smart School, contro la povertà educativa

“Piantare fragole” e “scavare pozzi”: sono le due metafore per le due strategie seguito nel progetto Smart School, per contrastare la povertà educativa nella fascia 11-17 anni. “Piantare fragole”: far vivere delle esperienze stimolanti per la crescita; “scavare pozzi”: offrire degli approfondimenti sui quali costruire nuove prassi.

Un progetto biennale che è giunto alla sua conclusione e ieri pomeriggio, presso La Centrale di Barghe, si è svolto un momento di restituzione con gli enti e le realtà coinvolte.

Smart School ha coinvolto tre territori della nostra provincia (Valle Sabbia, Val Trompia e Bassa Bresciana Centrale), ed è stato messo in campo da Fondazione della Comunità Bresciana, grazie a un contributo della fondazione Con i Bambini, coinvolgendo anche l’Università Cattolica e la coop Area.

Al progetto sono stati destinati complessivamente 650.000 euro: 50.000 da ciascuna delle tre aree, 250.000 messi a disposizione da FCB, tramite le erogazioni territoriali di Fondazione Cariplo e direttamente dai donatori della Fondazione, e 250.000 da Con i Bambini.

In Valle Sabbia sono stati coinvolti i Servizi sociali della Comunità montana che hanno svolto il ruolo di regia con la coop. Il Calabrone, capofila del progetto, insieme a coop. Area e i destinatari principali del progetto, ossia gli Istituti Comprensivi valsabbini e l’Istituto superiore “Perlasca”.

Ad illustrare le diverse azioni messe in atto la dott.ssa Mara Ceriotti, responsabile del Servizi sociali per la Comunità montana e l’Ambito 12.
Tante le iniziative che hanno coinvolto in particolare i ragazzi delle medie e dei primi anni delle superiori, con progetti per far scoprire loro le proprie abilità, aumentare la conoscenza di strumenti tecnologici, con lo scopo di renderli più consapevoli del percorso scolastico da seguire, per evitare abbandoni.
Dall’altro lato si è lavorato anche con la formazione di nuove competenze per gli insegnanti, offrendo nuovi strumenti e nuove modalità didattiche. Convolti anche i genitori con incontri su come interagire con i ragazzi in età adolescenziale.

Alcuni progetti sono stati presentati da Laura Busecchi, di coop Area, che ha evidenziato il lavoro di rete e la coprogettazione come lascito di questa esperienza che ha coinvolto lo scorso anno nel periodo estivo anche alcuni oratori della valle, esperienze di teatro, il FabLab della Valle Sabbia,

Questo progetto è capitato proprio nel periodo della pandemia e quindi molte attività pensate inizialmente in presenza, sono state modificate per potersi svolgere online.

A tirare le conclusioni è intervenuto Michele Lancellotti, per la Fondazione Comunità Bresciana, che ha sottolineato l’importanza di sostenere iniziative contro la povertà educativa e puntare sulle materie Stem, ossia Science, Technology, Engineering and Mathematics (in italiano Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

«Un bell’esempio di collaborazione fra enti pubblici e privati» per il presidente della Comunità montana, Giovanmaria Flocchini, che ha voluto ringraziare la dott.ssa Ceriotti per l’impegno profuso in questo progetto e quanti hanno collaborato.

L’importanza del lavoro di rete e dell’approccio trasversale è stata evidenziata anche da Michele Zanardi, nella sua veste di presidente dell’Ambito 12, sottolineando come le linee d’azione del progetto possano essere seguite anche nel futuro.

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