29 Giugno 2022, 07.00
Roè Volciano Valsabbia
Memoria partigiana

Elsa, la sua storia, la sua testimonianza

di Redazione

Sono numerose le testimonianze che Elsa Pelizzari ci ha lasciato. In questa intervista di qualche anno fa, ripercorre il suo percorso di staffetta partigiana in Valle Sabbia


Vuoi leggere l'articolo completo?

A) Accedi con il tuo account


B) Registrati nella Community di ValleSabbia News

Registrandoti e acquistando un abbonamento potrai accedere a tuttle le notizie, commentare e usufruire dei servizi di ValleSabbia News (secondo il piano di abbonamento scelto)


REGISTRATI

Leggi qui per avere maggiori informazioni...



Sono numerose le testimonianze che Elsa Pelizzari ci ha lasciato. In questa intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, ripercorre il suo percorso di staffetta partigiana in Valle Sabbia.

Quando nel 1959 una bambina di 13 anni visitò per la prima volta una mostra sui lager nazisti, decise di scrivere una lettera: finalmente qualcuno racconta cos’è successo. E Primo Levi rispose: “Questa è la lettera che noi sopravvissuti aspettavamo. Non possiamo più tacere”.
I racconti dei campi di concentramento parevano incredibili. E coloro che parteciparono alla Resistenza non sempre ebbero più fortuna. Le donne, soprattutto. Elsa Pelizzari, nome di battaglia Gloria, per quasi 10 anni, a guerra finita, fu vittima di occhiate di biasimo e malelingue. “Avevo lottato assieme ai partigiani – racconta a ilfattoquotidiano.it – lassù sulle montagne, circondata da tanti uomini, e quando tornai a casa la gente mi guardava come fossi una poco di buono. Fu l’umiliazione più grande che abbia mai dovuto sopportare”. Dopo la Liberazione Elsa provò anche a trovare lavoro, al cotonificio che aprirono a Roè Volciano, provincia di Brescia. “Mi presero sì, ma come operaia, perché essendo stata partigiana non ero degna di stare in ufficio”.

Elsa viene dalla Valsabbia e oggi nel Bresciano la conoscono tutti come la staffetta bambina. Aveva 14 anni quando cominciò a collaborare con i partigiani, prima portando i loro messaggi, “perché sei piccola, mi dicevano, e nessuno farà caso a te quando attraverserai i posti di blocco”. Iniziò con il gruppo Nico Fiamme Verdi, brigata Perlasca, 12 ragazzi e lei, la più piccola, che allora era soprannominata la Nigrina. Poi lavorò anche con la 122esima Brigata Garibaldi  e con la Matteotti, e successivamente si fece assumere a Salò come segretaria, al sindacato dell’agricoltura. Divenne staffetta a tempo pieno, doveva scovare informazioni utili per la lotta di resistenza. “All’inizio mi davano una paga, ma poi i soldi finirono e io continuai come volontaria. Patimmo la fame, io, mia madre e mia sorella, ma non pensai mai di lasciare“.

La paura c’era, c’era sempre, tra lei e le SS spesso c’era solo la sua bicicletta. “Non era facile per niente, si viveva giorno per giorno con la consapevolezza che si poteva venire catturati, torturati o uccisi come tanti nostri compagni – spiega Elsa – ma è dalla paura che nasce il coraggio e così si andava avanti”. Fino all’ultimo, fino al 22 aprile del 1945, tre giorni prima che il Comando di liberazione nazionale Alta Italia proclamasse l’insurrezione di tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. A Tormini, porta d’accesso alla Valsabbia, si fermò un’autocolonna tedesca: “Ottanta veicoli, truppe della Wehrmacht e SS, diretti al Brennero – ricorda – il nostro comandante, Nico, ebbe l’ordine di trattare con loro la resa, e lasciargli un salvacondotto fino al Brennero se si fossero arresi, ma sapeva che se avesse mandato un partigiano lo avrebbero ucciso. Quindi mi offrii volontaria per trattare, parlavo un po’ di tedesco perché all’epoca lo insegnavano a scuola. Mi diedero una borsa con del pane e andai a Tormini, all’osteria dove i comandanti stavano bevendo del vin brulè, che era ancora freddo, per parlare con un comandante della Wehrmacht. Lui mi ascoltò, e poi mi disse che doveva accompagnarmi al comando delle SS”.

L’ufficiale SS ascoltò Elsa parlare, ma poi rispose alle condizioni poste dai partigiani sparando una raffica di mitra, che per un soffio non la colpì. “Quindi mi chiusero in una stanza e mi interrogarono per 7 ore. I particolari sono troppo penosi da ricordare – racconta Pelizzari – ma quando finì mi fecero salire su un camion”. Alla guida c’era un uomo dai capelli brizzolati, tedesco, di mezza età. “Gli dissi che somigliava a mio padre, anche se non era vero, e lui mi guardò quasi con compassione. Gli ricordavo sua figlia, che non vedeva da 3 anni. Quando il camion svoltò per la valle spalancò la portiera, e mi gridò Raus!. Mi lasciò scappare. Sapeva che altrimenti mi avrebbero deportata in un campo di sterminio”.

Elsa si salvò, ma quella non fu l’unica volta che si trovò a un passo dalla morte. “Due anni sono lunghi, ne sono capitate tante. Ma non ho rimpianti”. Delusioni sì. “Molte partigiane come me sono state discriminate. Dopo la guerra la mia amica Maria Boschi, nome di battaglia Stella, dovette cercare lavoro in Svizzera perché qui nessuno la assumeva, e io a 18 anni mi vergognavo a uscire di casa per come mi guardavano. Per molto tempo l’Italia ci ha dimenticate. Ma è a questo che servono le giornate come il 25 aprile. La politica oggi dimostra di aver disimparato ciò che ci ha lasciato la Resistenza, ma è ai giovani che dobbiamo guardare. È a loro che dico tenete le mani e la faccia pulita, solo così potrete difendere la vostra libertà”.




Vedi anche
20/03/2017 10:05

Con la partigiana Elsa A Barbaine di Pertica Alta, impegnati in una "due giorni" di memoria e di riflessione sui valori della Resistenza, gli scout Agesci hanno incontrato la testimonianza autentica di Elsa Pelizzari

22/06/2018 09:28

Un picnic con Elsa Pelizzari È l’invito fatto alla popolazione per questa domenica, 24 giugno, dalle sezioni Anpi di Salò – Roè Volciano e Gargnano per incontrare la staffetta partigiana valsabbina, testimone della Resistenza 

20/04/2023 10:35

Auditorium, l'intitolazione a Elsa Pelizzari non si farà A seguito dello scontro tra le figlie della staffetta partigiana e l'Amministrazione comunale di Roè Volciano sulla giusta dicitura da apporre sulla targa, si è presto arrivati ad una diffida legale

27/04/2011 08:30

“Voci di Sabbia” in memoria di Dino Carli Per celebrare la festa della Liberazione la biblioteca di Odolo propone per questa sera il film-documentario sulla guerra partigiana in Valle Sabbia, con la partecipazione della “staffetta” Elsa Pelizzari.

29/06/2022 07:00

Elsa Pelizzari, la staffetta partigiana Gloria, ci ha lasciati Si è spenta ieri a Roè Volciano una delle ultime protagoniste della guerra di Liberazione in Valle Sabbia. Grande il suo impegno per la memoria della Resistenza




Altre da Roè Volciano
28/03/2024

Lavori in corso all'Italmark

Nei pressi del centro commerciale di Roè la sostituzione delle vecchie staccionate in legno e due nuovi parcheggi per la ricarica delle auto elettriche

28/03/2024

Il coltello al centro dell'indagine

La ragazzina che ha aggredito la “rivale” l'avrebbe avuto già in tasca. Da chiarire la posizione della coetanea intervenuta a proprio rischio e pericolo per separarle e della ragazzina trovata in possesso dell'arma quella stessa sera

27/03/2024

«Roè Volciano Bene Comune», Nicola Bonzanini si presenta

Dopo cinque anni in Consiglio comunale il giovane docente di Lettere si candida alla carica di sindaco con una lista civica improntata sulla promozione del progresso e dello sviluppo sostenibile
•VIDEO

(1)
27/03/2024

Il Cse Arcobaleno ringrazia la sua più grande risorsa: i volontari

In occasione delle festività pasquali l'equipe educativa e i "ragazzi" del Cse di Roè Volciano ringraziano quanti li supportano

26/03/2024

Cambia il sistema di accesso al Centro di Raccolta comunale

Diverse modalità di accesso per le utenze domestiche e per le aziende dei comuni di Vobarno e Roè Volciano. Vediamo come funziona

26/03/2024

8 marzo, un giorno importante

Un’uscita in pizzeria organizzata dalle educatrici del Cse Arcobaleno con i “ragazzi” e con le loro mamme per la festa della donna

25/03/2024

Studenti del Perlasca in visita alla Fast

Gli allievi di una classe Quarta di Meccanica dell'Itis Perlasca di Vobarno hanno trascorso una mattinata alla scoperta di un'azienda tutta valsabbina specializzata in arredamento outdoor sostenibile

25/03/2024

Tamponamento in via Roma

Ferito un ragazzino di 11 anni nell'incidente avvenuto ai Tormini questa mattina poco prima delle 8

25/03/2024

Il coltello a casa di un'amica

C’è una seconda ragazzina segnalata dai carabinieri alla Procura dei Minori per la vicenda dell’accoltellamento avvenuto giovedì pomeriggio a Roè Volciano alla fermata dell’autobus a Tormini

24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo