L'erba di San Giovanni
di red.
Ponte Caffaro: si è ripetuto nella notte fra il 23 ed il 24 giugno, detta anche “Notte di San Giovanni”, che segna il solstizio d’estate, la tradizionale preparazione dell’oleolito d’Iperico
Prima la raccolta dei fiori d’iperico, intorno alla mezzanotte, nei prati soprastanti il monastero di San Giacomo, a Ponte Caffaro.
Poi il ritrovo nel Centro Ricerca Cultura Erboristica (C.r.c.e.), dove fino a qualche tempo fa c’era l’erboristeria di Pierfranco Bolandini, dove per prima cosa è stato bruciato l’iperico vecchio: per mandar via tutte le energie negative e come auspicio per il futuro.
A questo punto la decina di presenti ha iniziato a preparare l’oleolito nuovo, con la miracolosa “erba” che del santo porta anche il nome: l’Iperico o, appunto, erba di San Giovanni.
.in foto: in azione a Ponte Caffaro per preparare l'oleolito di Iperico; la pianta dell'iperico dipinta da un artista di Anfo, dopo che lo stesso ne ha tratto grande beneficio.
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