12 Giugno 2022, 09.00
Eco del Perlasca

Ode al miglior amico

di Wolf

Quella persona che entra nella tua vita casualmente, senza che tu lo abbia cercato o viceversa, senza un vero e proprio motivo o interesse che vi accomuna, senza che nulla vi tenga uniti o vi costringa ad interagire...


Questa è la base di una migliore amicizia: due persone che stanno bene assieme, che vada bene o vada male.
Un legame che vi tiene uniti senza uno scopo come una sorta di piacevole inerzia che sprona due individui così simili ma anche diametralmente opposti a voler approfondire una conoscenza che da fuori può sembrare superflua, ma non lo è.

Una migliore amicizia ti cambia, ti consuma, si lascia modellare e ti riempie anche, senti come di essere una parte fondamentale dell’altra persona e lei lo è di te anche se non lo vuoi ammettere.
Con una persona del genere ridi, piangi, urli, sbraiti. Vivrai momenti belli e momenti terribili, ma in un certo senso dopo che li passi, saresti disposto a riviverli milioni di volte piuttosto di perderla.

Sai che non è perfetto e lui lo sa di te, ma questo mistico equilibrio vi rende solo più uniti.
Lo odierai, arriverai fino al punto di detestarlo.
Lo amerai, vorrai averlo sempre al tuo fianco.
Creerete ricordi indissolubili che ti aiuteranno a crescere, arriverai al punto di chiamarlo per qualcosa di futile che hai visto e ti ha ricordato un discorso con lui anche vecchio di mesi solo per riferirgli e sperare che come te anche lui si porti il ricordo di un idiozia detta solo perchè eravate voi a dirla.

Come nasce un migliore amico?
Inizialmente non te ne accorgi, uno sconosciuto come un altro entra a far parte della tua quotidianità e neanche lo consideri, ma poi succede qualcosa, una situazione, una frase, un momento corto e serafico come un lampo: tu lo guardi e vedi te stesso. Forse non completamente te stesso ma una parte di te che neanche ricordavi ed è lì che capisci: c’è qualcosa di veramente speciale in lui, e non vuoi lasciartela scappare.

Anche se magari nella vita hai sempre mollato perchè ti consideri una persona timida, o semplicemente pensi di non voler instaurare legami al momento, questa chiamata sembrerà irresistibile, quasi obbligata: tu vuoi saperne di più su di lui.
“Anche solo una chiacchierata basterà, voglio solo capire le sue opinioni” - penserai, ma più ci parli e più capisci che voi continuare.

Vuoi stare con quella persona, anche solo a parlare del nulla, diventi protettivo nei suoi confronti, vuoi essere sicuro di esserci per quando riuscirà o fallirà, per condividere con lei gioie e dolori, perché anche se tu la sminuisci, la insulti, provi ad abbattere questo sentimento che ti lega indissolubilmente a lei, finirai per comprendere che potrai allontanarti da lei solo se entrambi sarete d’accordo e a volte neanche in quel caso.
Il migliore amico correrà per te quanto tu sarai disposto a farlo per lui, e si preoccuperà anche al tuo più minuscolo cambiamento d’animo, perché ti conosce meglio di chiunque e puoi essere il più bravo bugiardo del mondo ma non riuscirai a mentirgli.

La sottile differenza tra un migliore amico e l’anima gemella sta solo nelle dinamiche e la mancanza di attrazione fisica.
Spesso la persona amata può ricoprire entrambi i ruoli, ma lo sconsiglio, credo che avere una persona esterna al proprio rapporto sentimentale a cui si possa parlare in confidenza giovi solamente.

Un legame come quello di cui sto parlando è sacro come l’onore, senti in te di non volerlo perdere, di saperlo accudire e farlo crescere, senti di poter essere vulnerabile senza ripercussioni. Il mondo diventa un posto più demenzialmente colorato e ricco di fantasia, questa amicizia ti stimola in modi che non potevi neanche credere possibile.

Spesso amicizie comunissime vengono confuse con ciò di cui sto parlando. Come ci si può rendere conto di questo sbaglio? Sfortunatamente la maggior parte delle volte ce ne  si accorge perché finisce… e per giunta per motivi futili!
Alla prima difficoltà di un certo spessore o cambiamento nella vita dell’uno o dell’altro le due parti si allontanano perdendo totalmente il contatto, il giorno prima eravate fratelli, oggi quasi perfetti sconosciuti.

La parte a soffrirne di più sarà quella che inizierà a colpevolizzarsi della cosa, pensando di non aver fatto abbastanza per mantenere il rapporto, di essere scaduto in una routine che ha annoiato l’altra persona e che sia giustificata ad andarsene.
Per poi un giorno svegliarsi, capire che il nuovo sconosciuto tra gli sconosciuti si è magicamente rifatto una vita in cui tu sei solo uno tra un miliardo e quindi ti convinci che sarai in grado di farlo anche tu. Ci provi, ti prometti che non rifarai gli stessi errori, che sarai più originale e che non ti affezionerai mai più ad un'altra persona in quel modo che ora rivedi come puerile e patetico.

Porterai questo fardello finchè non troverai il nuovo “aspirante migliore amico” che ti farà ricredere e ripartirà questo loop di sintonia, divertimento, odio e disperazione finché qualcuno se ne andrà ferendo l’altro, o entrambi lascerete avvizzire il rapporto nel silenzio, il modo peggiore per vedere una relazione scemare.

Questa serie di  esperienze formerà il carattere, ti renderà più riflessivo, capirai di chi fidarti, svilupperai un vero e proprio senso critico per l’amicizia fino a quando non troverai IL migliore amico, la meravigliosa persona con cui condividerai reciprocamente i momenti più alti e più bassi della tua vita.

La mia esperienza con questo genere di rapporto (come c’è da aspettarsi da come ho illustrato tutto ciò) è stata travagliata: solitamente i miei legami più stretti me li creavo all’interno della classe scolastica, grazie allo spirito di cameratismo e la costrizione di dover comunque passare diverse ore rinchiuso in una classe con quegli individui.
Questa tattica può sembrare vincente se si ha un percorso lineare costellato solo da successi, ma se basi l’amicizia su questo genere di vicinanza, è probabile che quando la classe si scioglierà in poco tempo il tuo rapporto la seguirà.

Mi sono trovato a vagare tra diverse amicizie occasionali
per diversi anni, cose di poco conto utili solo a passare la giornata coperto da una maschera per farmi accettare, sicuro che il mio legame più saldo, i miei amici di infanzia, non mi avrebbero mai lasciato.

Sorpresa delle sorprese ciò accadde e dopo aver perso tutte le persone che abbia mai chiamato “amico” in una decina di mesi per motivi che tuttora fatico a comprendere, mi ritrovai solo con me stesso, perciò pensai “Sai cosa? Sarò io il mio migliore amico!”, sulla carta è geniale, nessuno potrà mai conoscerti come te stesso, giusto?

Se hai seguito il discorso fino a questo momento sai benissimo che non è così, non puoi correggerti da solo, non puoi criticarti da solo, non puoi darti un’opinione da solo e fidati, non provare a farti ridere da solo, ne uscirai solo più triste (parlo per esperienza).

E cosa dirai a quella vocina dentro di te che avrà tanto bisogno di sfogarsi perchè si sente sola o  perchè ha passato una giornata terribile?
“Io ho me stesso e mi basta”? per favore… l’uomo ha bisogno di socialità per vivere, ma ancora di più ha bisogno di lasciarsi andare, trovare qualcuno con cui abbassare gli scudi che innalziamo ogni giorno della nostra vita per proteggere la nostra indole per potersi sfogare e tirare fuori la parte meno razionale di noi stessi.

A mio parere la ricerca del migliore amico per un essere umano è la più nobile causa da perseguire per conoscere meglio sé stessi e di conseguenza capire gli altri, consigliata per tutti coloro che nella vita sognano di trovare un significato più alto di fama e ricchezza per il loro futuro, una consapevolezza che permetta di vivere godendosi tutte le sfaccettature che essa ed il prossimo hanno da offrire.

Sarà passato ormai un decennio dall’inizio della mia ricerca del migliore amico, e credo di averlo trovato.

Wolf



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