Tony Bosio: progettista, imprenditore e sportivo

La sala consiliare di Palazzo Morani era gremita di prevallesi, ma anche di moltissimi personaggi del mondo dei kart a festeggiare Tony Bosio in occasione della presentazione del libro di Gian Battista Muzzi “Il Telaio delle Vittorie” che ne ripercorre l’avventura di geniale progettista, imprenditore e sportivo. A spiegare il titolo dell’apprezzata pubblicazione è stato lo stesso Gian Battista Muzzi, giornalista e scrittore noto, raccontando una delle innumerevoli curiosità che hanno suscitato il vivo interessa di una attenta ed emozionata platea.

Tony Bosio, forse il primo costruttore di go-kart in Italia, sin dai primi anni ’50 appena pochi mesi dopo che la nascita di questo veicolo era stata salutata negli Stati Uniti, si impose come un pioniere dotato di straordinarie doti tecniche che ne hanno sancito una pluridecennale leadership nel campo delle competizioni kartistiche.
Uno dei suoi piloti, inviando a Tony Bosio, una fotografia del kart che lo aveva portato alla conquista di un titolo gli scriveva testualmente “ecco il Telaio delle Vittorie” riconoscendogli per intero i meriti del successo.
Con i saluti del Sindaco Luca Massardi è stato sottolineato l’orgoglio per un concittadino che ha dato lustro al paese e ne ha portato in tutto il mondo un’inventiva di grande successo che viene tutt’ora perpetuata dal successo della azienda Tony Kart, una vera e propria “Ferrari” dei go-kart. Lo stesso sindaco ha consegnato a Tony Bosio un quadro autografato da Marco Ardigò, campione mondiale di go-kart in carica con il team agonistico Tony Kart, impegnato nelle prove per il prossimo gran premio, ma riconoscente al grande genio dei telai.
La serata ha commosso l’arzillo Tony (al secolo Antonio) presentatosi con l’immancabile tuta che lo ha accompagnato in tutte le immagini fotografiche dagli anni ’50 sino ad oggi in ogni occasione, dalle riunioni in federazione, ai festeggiamenti per le vittorie, alle trattative con imprenditori e persino alla messa prima di molte competizioni.
Dopo la presentazione di una rassegna di fotografie d’epoca che ha suscitato emozioni ed interesse la serata è proseguita sulle ali dei numerosi aneddoti ed episodi che hanno distinto una carriera brillante e costellata di vittorie in ogni campo.
Per molti è stata una grande sorpresa il racconto del periodo trascorso da Tony in veste di tecnico ingaggiato dalla Federazione degli Sport Invernali per trovare soluzione ai problemi tecnici delle squadre nazionali di bob. Sin dal primo approccio Tony rivoluzionò la struttura dei pattini introducendo innovazioni che aiutarono Eugenio Monti, indimenticato campione della specialità, ad aggiudicarsi 11 titoli mondiali e 6 medaglie olimpiche. Con l’aiuto riconosciuto e rimarcato della genialità di Tony i team italiani di bob poterono stabilire un dominio quasi assoluto mentre le soluzioni tecniche ideate furono poi alla base della progettazione dei bob di tutte le squadre nazionali.

Tra gli episodi usciti nel corso della entusiasmante rievocazione una mitica scommessa tra campioni di bob e i piloti di kart di Tony a sfidarsi lungo una pista da bob: i primi in discesa e i secondi in salita aiutati da gomme chiodate. Finì con il successo del kart che risalì la pista di Cortina in un tempo migliore rispetto al bob in discesa anche se il danno lasciato alla pista fu causa di grandi discussioni. A testimoniare in maniera diretta i meriti del tecnico ottantacinquenne anche diversi tra piloti, dirigenti della federazione di Kart, meccanici e appassionati. Il pilota pluricampione italiano Fausto De Nobili ha raccontato della grande capacità di Tony nel trovare soluzioni tecniche innovative e ingegnose che offrivano grandi vantaggi ai suoi piloti.

Tra i grandi successi ottenuti dai kart – e anche dai prototipi di Formula 3 che per un certo periodo uscirono dalle officine di Tony – anche l’impressionante record del mondo di velocità raggiunta in go-kart: 214,8 km orari ottenuti all’autodromo di Monza nel 1969. E pensare che poco tempo fa un team di ingegneri dell’Università di Roma unitamente ad una azienda produttrice di kart si proponeva di battere un record analogo raggiungendo però i 185 km all’ora.

Insomma, un tributo ad un grande personaggio, schivo quanto dotato di capacità tecniche fuori dall’ordinario e coltivate da una passione per la competizione davvero esaltanti.

Paolo Catterina

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