«Mi ha aggredita nel bosco»

Tagli sui vestiti e sulla pelle, in stato di choc. Così si è presentata in classe ieri mattina, ampiamente in ritardo sull’orario di entrata,una studentessa del Perlasca di Idro, indirizzo «Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale».

Facendosi forza, rincuorata dagli insegnati e dai compagni, fra i singhiozzi, la ragazza ha raccontato di essere stata aggredita da un uomo mentre cercava di raggiungere la scuola attraverso il sentiero che qui chiamano «del bosco»: una sorta di scorciatoia che gli studenti a volte percorrono per raggiungere il Perlasca evitando così, tagliando a fianco della «Paul», di fare tutto il giro asfaltato che passa per l’abitato di Lemprato.

La testimonianza.
La ragazza frequenta la classe quinta, è residente nella zona con la famiglia ed è maggiorenne: si sarebbe incamminata da sola dopo aver perso il pullman fino a quando sarebbe stata avvicinata dall’auto di un uomo che - racconta lei - le ha offerto un passaggio. In classe, come da protocollo, una volta raccolta la confessione, gli insegnanti hanno chiamato il 112 ed avvisato i familiari.
Poi con fatica hanno convinto la giovane a trasferirsi nella piccola infermeria di cui è dotata la scuola.

Sul posto sono intervenuti subito i carabinieri di Idro, che hanno la sede poco distante dall’istituto. «A ruota» i volontari dell’ambulanza di Vestone.
La ragazza è stata poi ricoverata al Pronto soccorso di Gavardo per accertamenti.
Ha riportato ferite non gravi, da «codice verde». Dopo la medicazione la 18enne è stata dimessa.
I militari nel frattempo si erano già messi all’opera, cercando riscontri in merito a quanto la ragazza ha raccontato: a Idro tra gli insegnanti e con i compagni, poi in caserma a Salò.

Le indagini.
Per parlare con la studentessa i carabinieri hanno mandato in Valsabbia personale appositamente formato ad ascoltare le vittime di violenza.
Nel suo racconto la 18enne avrebbe fornito indicazioni, che gli inquirenti devono ora verificare.

La giovane ha parlato di un uomo dall’apparente età di 35/40 anni, che dopo averla avvicinata, l’avrebbe convinta a salire in auto, e che poi al posto di prendere la strada verso la scuola della studentessa, l’avrebbe invece portata nella zona di un cascinale.

Qui l’avrebbe aggredita con una bottiglia rotta, tagliandole vestiti e ferendola nel tentativo di costringerla a seguirlo in una zona appartata. Lei divincolandosi ha spiegato di essere riuscita a fuggire, mettendosi in salvo. L’area è in parte videosorvegliata e le immagini, a disposizione degli agenti della Locale della ValleSabbia, sono state fornite agli inquirenti che stanno ancora indagando.

.foto repertorio