02 Marzo 2022, 06.13
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Salute

Cos'è la chirurgia cardiaca mininvasiva e quali sono i vantaggi?

di Dott. Carlo Canosa

La cardiochirurgia mininvasiva punta ad eseguire interventi di qualità e in piena sicurezza, riducendo dolore e complicanze e garantendo un recupero funzionale più rapido. Approfondisce l’argomento il Dott. Carlo Canosa del Centro Medico Fisioterapico Equilibrio di Salò.


Che cos’è la chirurgia cardiaca mininvasiva?

La chirurgia mininvasiva rappresenta un’opzione chirurgica adottata per eseguire interventi chirurgici sulle valvole cardiache e sulle coronarie, con riduzione del trauma della gabbia toracica.
Gli approcci mininvasivi rappresentano una valida alternativa all’approccio convenzionale, generalmente adottato in cardiochirurgia e rappresentato dalla sternotomia mediana completa.

 

Cardiochirurgia Convenzionale e Cardiochirurgia Mini-Invasiva a confronto
La sternotomia mediana completa convenzionale determina determina un maggior traumatismo sull’intera gabbia toracica aumentando i rischi:
●  rischio aumentato di sanguinamento post operatorio
●  maggiore dolore post-operatorio
●  risposta funzionale respiratoria e riabilitativa ritardata
Un ulteriore rischio è la mancata guarigione della ferita sternale, con possibili conseguenze infettive fino alla mediastinite.

La gestione moderna del paziente cardiochirurgico valuta molti aspetti che mirano all’efficacia del trattamento chirurgico e alla riduzione delle complicanze. Rispetto al passato, sono cambiati i pazienti riferiti al Cardiochirurgo per il trattamento delle patologie valvolari o coronariche.
Infatti i pazienti sono più anziani rispetto al passato, quindi più fragili e affetti da altre patologie su altri apparati.
Queste condizioni favoriscono un approccio cardiochirurgico meno invasivo, proprio per ridurre il trauma chirurgico e favorire una più rapida ripresa.
Nei pazienti più giovani, si preferisce sempre l’approccio mininvasivo, per ridurre il trauma chirurgico e permettere una ripresa rapida.

Non tutti gli interventi di cardiochirurgia possono essere affrontati con approccio mininvasivo.
La selezione del paziente candidato alla chirurgia mininvasiva, passa attraverso l’attenta analisi del cardiochirurgo e degli altri specialisti “Heart Team” che, attraverso la discussione multidisciplinare, stabiliscono la corretta indicazione e strategia chirurgica.

Nella prospettiva di ridurre il rischio globale del paziente, l'Heart Team può individuare delle strategie ibride, cioè la combinazione della chirurgia cardiaca mininvasiva e il trattamento interventistico, mediante l’angioplastica coronarica da parte dei cardiologi emodinamisti. Questo approccio permette di trattare anche patologie combinate, valvolari e coronariche, senza ricorrere alla sternotomia mediana completa convenzionale.

Ogni patologia valvolare può essere trattata tramite l’approccio cardiochirurgico mininvasivo, salvo controindicazioni legate ad alterazioni anatomiche della gabbia toracica o l’impossibilità di utilizzare i vasi periferici per il collegamento alla macchina cuore-polmoni.


 
Approcci mininvasivi per le diverse patologie
Ogni patologia valvolare ha il suo approccio mininvasivo per il trattamento chirurgico. L’esposizione e la visualizzazione delle strutture del cuore, dove bisogna eseguire il gesto chirurgico, è la stessa rispetto alla sternotomica convenzionale, mediante l’impiego degli strumenti dedicati a questo tipo di chirurgia.

La chirurgia della valvola aortica può essere affrontata mediante la ministernotomia superiore a J o la minitoracotomia anteriore destra a terzo spazio intercostale.
La chirurgia della valvola mitralica e tricuspide può essere eseguita mediante la minitoracotomia anteriore destra al quarto spazio intercostale.

Questi approcci mininvasivi permettono di avere un’ottima esposizione delle valvole cardiache e gli appositi strumenti chirurgici consentono di poter eseguire l’intervento chirurgico, attraverso aperture chirurgiche di minore dimensione.

Anche la chirurgia coronarica può essere eseguita mediante approcci mininvasivi evitando l’impiego della macchina cuore-polmoni per fermare il cuore. Attraverso gli approcci mininvasivi, la chirurgia coronarica può essere eseguita a cuore battente, in minitoracotomia anteriore sinistra o in ministernotomia inferiore a J-rovescia.

 

La cardiochirurgia moderna mininvasiva rappresenta oggi una valida opportunità per il trattamento di molte patologie cardiache, in associazione alle strategie ibride con la cardiologia interventistica in “Heart Team”, mediante l’impiego della TAVI o all’angioplastica coronarica per costruire su ogni paziente il miglior trattamento personalizzato, nell’ottica della riduzione del rischio globale del trattamento.

Dott. Carlo Canosa

Il Dott. Carlo Canosa, specializzato in cardiochirurgia, ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l'Università degli Studi di Chieti in “Nuove Tecnologie e Trapianti d'Organo”. 
Negli anni ha prestato servizio come cardiochirurgo presso strutture ospedaliere a Chieti, Perugia, Campobasso. è responsabile della Sezione di Chirurgia Cardiaca Mininvasiva all'Istituto Clinico San Rocco di Ome (Bs).
Ha nel suo carnet più di 4300 interventi di cardiochirurgia di cui più di 2300 eseguiti come primo operatore.
Il Dott Carlo Canosa riceve presso il Centro Medico Fisioterapico Equilibrio di Salò.




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