Fiamme per 234 ore

«C’è da essere soddisfatti per l’attività svolta e per le professionalità dimostrate, grazie all’impegno di tutti ed in particolar modo del dottor Mozzi, il funzionario della Comunità montana che da anni si occupa di gestire le emergenze e la formazione dei volontari»

Così l’assessore comunitario di riferimento, Gian Battista Guerra, sindaco di Barghe e a sua volta volontario nell’antincendio boschivo., che aggiunge: «Abbiamo margini di miglioramento nella gestione degli approvvigionamenti in quota di acqua per gli elicotteri, possibili ora grazie a dei fondi europei che ci hanno permesso l’acquisto di 5 nuove vasche “autoportanti” maggiorate e di altrettante pompe ad alta pressione elitrasportabili».

Delle 18 prganizzazioni che raggruppano in tutto 214 volontari 15 sono Associazioni (Agnosine, Bagolino, Ponte Caffaro, Capovalle, Casto, Sopraponte, Lavenone, Mura, Odolo, Pertica Bassa, Roè Volciano, Serle, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vobarno) e 3 sono Gruppi comunali (Barghe, Bione, Pertica Alta).

Nel corso del 2021 i volontari sono intervenuti 97 volte, fra attività di pattugliamento e prevenzione, verifica di focolai, spegnimento e bonifica di incendi veri e propri.
Il bosco valsabbino è stato investito dalle fiamme, complessivamente, per 234 ore. Sette volte sono intervenuti gli elicotteri di Regione Lombardia e due volte i mezzi aerei dello Stato.

Gli incendi significativi sono avvenuti il 25-26 marzo e il 30 marzo a Sabbio Chiese in località Giardino-Incanti e Fratta per un incendio doloso; nei giorni dal 24 al 27 giugno in Valle Degagna, uesta volta causato dalla caduta di un fulmine.

Altri incendi di minor entità sono avvenuti a Serle (n°4 eventi), a Mura (n°1 evento), e a Bagolino il 30 giugno-1 luglio (incendio da fulmine).
L’anno precedente, il 2020, era stato caratterizzato da 25 interventi di spegnimento e dai due contemporanei incendi di Bione e Casto con superfici percorse di centinaia di ettari verificatisi nei giorni dal 25 febbraio al 29 febbraio che hanno messo a dura prova il Sistema dell’antincendio boschivo della Valle Sabbia.

Proseguendo nel “dare i numeri”, già si è detto degli acquisti con fondi europei.
Con fondi , mentre con fondi regionali sonio stati acquistati manichette ad alta pressione, accessori idraulici e di 3 motopompe ad alta pressione di cui due “barellate” e una “spalleggiata”.

Quanto all’attività di formazione, a marzo è previsto un corso di aggiornamento (obbligatorio ogni tre anni) per 13 capisquadra, articolato in 4 incontri di 2 ore ciascuno.

Fra aprile e maggio è prevista invece la prima edizione di un “Corso per Capo Squadra AIB”, finalizzato a formare nuovi capisquadra, in modo che in ogni Gruppo ci sia un caposquadra ogni 4 volontari, risolvendo così una criticità legata alla mancanza di capisquadra certificati..
Un corso articolato in 13 lezioni per totale di 31 ore, con esame finale di abilitazione.

Le due attività di formazione sono organizzate e gestite direttamente dalla Comunità montana ed è programmata la presenza di figure istituzionali esterne che operano nelle attività antincendio boschivo.