23 Febbraio 2022, 07.13
Eco del Perlasca

E' ora di cambiare!

di Melanie Chiarini

Violenze sessuali, abusi sui treni di fronte all’indifferenza della gente. Lo Stato risponde distribuendo pattuglie per il controllo della certificazione verde


«Mi hanno presa a pugni e lanciata tra i sedili nella carrozza deserta. A una fermata speravo di attirare l’attenzione dei passanti, nessuno è intervenuto».
Queste sono le parole di una giovane ragazza aggredita venerdì 10 dicembre sul treno Milano-Varese.

Seduta sola su una carrozza del treno
, si trova improvvisamente di fronte a due uomini, i suoi aggressori.
Viene bloccata dalle spalle, morsicata, presa a pugni, trascinata per i capelli, bloccata a terra con una bicicletta sulle gambe ed infine violentata.

I due aggressori si spostano poi presso una seconda vittima, anch’essa sola, in una stanza di attesa, viene presa per il collo e poi per i capelli e le viene messa una mano tra le gambe, la quale ha dato il via allo stupro.
La ragazza, aggrappata alla porta nel vano tentativo di fuggire, riesce ad aprirla a sufficienza. Qui, poco distante, si trova un passante in grado di poter vedere la scena: l’aggressore per timore la lascia e lei riesce a fuggire.

I due uomini sono stati identificati ed arrestati
, ma l’indifferenza delle persone che la vittima giustifica “forse isolati dagli auricolari, forse ingannati dal buio, forse di fretta” non lasciano parole.
Nessuno è stato in grado di dare aiuto o prestare soccorso durante l'aggressione, come se tutto ciò  fosse stato impercettibile all’occhio umano.

Lo Stato contemporaneamente alla pubblicazione dell’avvenimento sopra indicato, scrive sui giornali: “Controlli Super Green pass: via alle verifiche su treni. Le prime multe”.

Milano: “Disposte 20 squadre di circa 40 controllori e pattuglie miste di persone dell’azienda dei trasporti e poliziotti per controlli a campione”.
Torino: “Presenti in città 82 controllori divisi in tre turni”, e molto altro ancora.

Il Covid-19 ha lasciato un segno profondo nelle nostre vite: abbiamo vissuto la paura di ammalarci, di finire in ospedale, di non passare la notte, di perdere i propri cari; ci siamo sentiti persi, vuoti, timorosi e allo stesso tempo speranzosi. Abbiamo imparato il valore che ha ogni singolo momento, pensiero, emozione. Abbiamo conosciuto il valore della vita.
Tutto questo però per poco. Una ragazza, nel momento in cui torna a casa da lavoro, viene stuprata davanti agli occhi degli indifferenti.

Dove sono finiti tutti coloro che dicevano “insieme ce la faremo”?
Come sappiamo le condizioni sanitarie di oggi sono sicuramente migliori rispetto al 2019 e di conseguenza anche il tasso di mortalità è sceso, ma il numero di vittime di violenza purtroppo no.
Vige nuovamente l’indifferenza fra le persone, nessuno si preoccupa più di niente, “siamo tornati i menefreghisti di sempre”.

Oggi una ragazza si preoccupa di avere il green pass con sé prima di prendere un treno, dal quale però, non sa neanche se scenderà viva, violentata o picchiata.
Il rispetto delle norme per Covid-19 è sicuramente fondamentale per garantire un livello più basso di contagio, però i problemi sui mezzi pubblici, anche se non curati, sono molti altri...

La nuova disposizione delle forze dell’ordine
su di essi dovrebbe non permettere che ciò accaduto alle ragazze avvenga ancora, ma sta comunque ad ognuno dare il proprio contributo.

Nei giorni scorsi è successo alle due ragazze, ma domani può succedere a qualsiasi altra donna, madre, bambina, sorella…
Un uomo senza green pass può fare molto meno male di un aggressore e nessuno si cura di ciò.

Melanie Chiarini




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