Giovani oggi, come 85 anni fa

La passione per le storie e per la Storia, in Filippo, 15 enne di Sabbio Chiese,  è arrivata prima ancora di saper scrivere. Coltivata negli anni della scuola, fino a quella tesina maturata nelle aule della “A.Belli” di Sabbio Chiese per l’esame di Terza media, complice la “profe” Agnese Orata, costruita con intelligenza attorno alla battaglia di Nikolajewka ed all’intervista a Primo Zambelli, perticarolo ed ultimo reduce del “Vestone”, andato avanti pochi mesi dopo.

“Uomini, sangue e neve, storia di un ragazzo nella campagna di Russia” è il titolo.
Un lavoro che grazie al passa parola fra familiari ed amici è valso a Filippo anche l’apprezzamento dell’ultimo dei reduci della Julia, Luigino Ugolotti, emiliano di Montecchio andato avanti anche lui, alla vigilia di Natale, quando mancava poco ai cent’anni e si è ritrovato negli scritti di Filippo fino a commuoversi.

Non solo: è di domenica scorsa l’incontro e l’apprezzamento diretto nei confronti dell’operato di Filippo da parte del generale di Corpo d’armata degli alpini Ignazio Gamba e del presidente Ana Sebastiano Favero, incrociati a Cavriago e poi a Montecchio in occasione della commemorazione riservata al generale Luigi Reverberi, che sul fronte russo era al comando della Tridentina.

Non possiamo pubblicarla tutta, la tesina di Filippo.
Per comprenderne la profondità ne riportiamo però un passaggio significativo:

“Voglio dedicare il mio lavoro a Primo (Zambelli), perché senza di lui [...] non sarei riuscito a fare tutto questo. [...]
La dedico a te che sei tornato con le voci di chi non è tornato, la dedico a te che non dormivi la notte perché la coscienza di aver ucciso delle persone ti tormentava. Ti ringrazio per tutto.

Sono sicuro che ora i fantasmi del passato non tormenteranno più le tue notti, sono sicuro che la mattina del 6 maggio 2021 hai potuto finalmente dormire in santa pace un sonno da cui non ti sei più svegliato.
Quella mattina ti sei ricongiunto con i tuoi fratelli, con i tuoi compagni che si sono addormentati nella neve e non si sono più svegliati.

Ora non sentirai più i lamenti dei feriti, non vedrai più i morti, i feriti e il fuoco.
Quella mattina hai trovato la pace, la pace che hai sempre desiderato, ma che non hai mai avuto.
Quella mattina se n'è andato l'ultimo sopravvissuto di Nikolajevka, l'ultimo del battaglione Vestone.
Quella mattina è andato avanti un uomo, un uomo solo, un uomo che si sforzava di sorridere al giorno, un uomo che desiderava soltanto dimenticare. Grazie”.

Filippo Frattini, per la gioia di mamma Federica e papà Davide che da sempre lo assecondano nella sua passione per la storia, oggi frequenta il Fermi a Salò.
E promette bene.