Che cosa potrebbe pensare il Figlio di Dio se tornasse sulla terra oggi ad osservare come se la cavano coloro che dicono di essere suoi discepoli?
Erano tempi bui davvero quelli del XXI secolo. Pieni di divisioni, di discordie e di invidie. Un tempo del diavolo, e non a causa del clima.
Questa situazione investiva anche la Chiesa. Sebbene il Vangelo di Gesù Cristo fosse potenzialmente accessibile a tutti, pochi rimanevano a comprenderne il reale significato.
Fu così che Gesù Cristo in persona decise, come aveva promesso, di ritornare sulla Terra.
In incognito, però. Suo scopo era quello di comprendere che cosa stesse succedendo alla Sua chiesa, per poi farne una relazione agli angeli e ai santi in Paradiso.
L’intuizione di Cristo fu quella di visitare alcune parrocchie durante la messa, nella convinzione di trovarvi i suoi amici.
Entrò nella prima chiesa prima all’inizio dell’omelia. Si sedette e si mise in un atteggiamento di ascolto. Udì il presbitero tuonare dall’ambone fulmini e saette contro il “
Sistema” che obbliga tutti a vaccinarsi.
“
Siate dalla parte di Cristo! Credete alla sua provvidenza: non vaccinatevi. Dubitate della medicina, della scienza e della tirannia costruita su di essa!”, ammoniva con energia il ministro ordinato.
Cristo, rimase in silenzio e annotò questa opinione su che cosa significasse seguirlo.
Scrisse nel suo taccuino: “
I miei fedeli si ricorderanno che l’Intelligenza è dono di Mio Padre e come ha scritto il Mio servo Giovanni Paolo II non c’è contrasto fra scienza e fede?”.
Poi, al termine della messa, uscì di chiesa e fu rimproverato da una vecchietta per non aver fatto la genuflessione al Santissimo.
Avrebbe desiderato tanto dirle che per Lui quello poteva essere un atto di tremenda superbia, visto Chi era. Ma non lo fece: si scusò con quella anziana signora.
Fece la genuflessione con umiltà e vergogna e poi proseguì verso un’altra chiesa.
Una nota di passaggio: ovviamente, data la Sua Natura Divina, Cristo decise anche di non fare la Comunione sacramentale.
È noto, infatti, che Egli è l’unico a non averne reale bisogno, essendo Egli già e sempre in piena comunione con Se Stesso, ovvero con il Padre e con lo Spirito Santo.
Comunque,
mentre ripensava a quanto accaduto, giunse in una seconda chiesa.
Questa volta udì il prete che scagliava tuoni e fulmini in Suo Nome contro tutti coloro che decidono di non vaccinarsi.
“Il Magistero petrino ha imposto di vaccinarsi. Chi non si vaccina non è in comunione con Cristo!”.
All’udire queste parole, Gesù Cristo divenne sempre più confuso e perplesso.
Pensò così:
“
Come fanno i Miei fedeli a capire chi è dalla Mia parte se chi predica di Me li confonde in questo modo?
Poi: in questo anacronistico e arretrato XXI secolo, i miei annunciatori mi scambiano ancora per Giove tonante?
Non si ricordano più che il potere che ho concesso loro è di perdonare i peccati in Mio Nome e non quello di fulminare le anime di chi non è della loro stessa opinione sui vaccini?”.
E così, passando di parrocchia in parrocchia, dopo non molto tempo Il Signore Gesù si accorse che le sue comunità erano discordi su come interpretare il vaccino anti-Covid 19 alla luce del Vangelo.
Fra le cose che lo inducevano a riflettere e pensare, quelle che Gli destavano maggiore perplessità erano le seguenti.
Non capiva, per esempio, perché agire nella Sua Carità dovesse implicare il sentirsi obbligati a seguirLo, visto che aveva ispirato al Suo servo san Paolo che la Carità è espressione della libertà dei Figli di Dio.
Lo stupiva l’atteggiamento molto rigido di alcuni suoi buoni teologi che condannavano coloro che non si vaccinano, quando comunque lo Stato permette loro questa libertà, con le dovute restrizioni.
Non comprendeva perché molti di coloro contrari al vaccino, non facessero prima gli accertamenti del caso per verificare, insieme ai loro medici di fiducia, l’effettiva opportunità di vaccinarsi oppure no.
Insomma: gli apparve chiaro che mentre i suoi fedeli “no-vax” erano mossi da paure ed esagerati sospetti verso il mondo, i suoi fedeli “pro-vax” erano mossi da paure ed evidenti desideri di potere sul mondo.
Soprattutto, però, rimaneva stupito del modo in cui si parlava di Lui: per quale motivo lo si faceva con toni di condanna e di giudizio al posto che con mitezza ed allegria. Possibile che si fossero dimenticati dello stile di san Giustino martire, di san Francesco d’Assisi, di san Giovanni Bosco?
Notò anche la reticenza di tantissimi suoi fedeli ad annunciarLo come vera incarnazione di Suo Padre.
“E sì che a me sembrava di inviare a tutti grazie su grazie da lassù, sul Trono di mio Padre. Come siamo arrivati a questo punto? Perché quei pochi che raccontano ancora di Me lo fanno per lo più leggendo e commentando un libro di carta, senza indicare dove sono Vivo e Vegeto anche oggi nelle loro vite?”.
Insomma, l’esito di questo viaggio in incognito fu quello di raccogliere un sacco di perplessità.
Avrebbe voluto dirsi: “
Povero Me”, ma siccome sapeva che l’espressione
“povero Cristo” detta da Lui sarebbe suonata come una bestemmia, decise di rimanere in silenzio.
Finché, non ebbe un’idea, una vera divina genialata.
Decise di camuffarsi da prete e di far finta di celebrare una messa in una piccola e sperduta parrocchia della Valle Sabbia bresciana.
Anche in questo caso, si comprende bene che il far finta era la sua unica possibilità per non tradire la Sua Sostanza Divina.
Durante la predica scelse di utilizzare un argomento su cui i suoi fedeli sarebbero stati tutti d’accordo: l’aborto.
E predicò così:
“Cari miei confratelli, c’è qualcosa che ci unisce in questi tempi bui in cui siamo divisi: l’amore verso la vita e verso la salute di tutti, dal concepimento fino alla morte naturale.
I motivi che ci spingono a tutelare la vita e la salute dell’embrione sono gli stessi di quelli che ci spingono a tutelare la vita e la salute di chi non vive più la sua vita intra-uterina.
La vita è un Mio... - ehm scusate - un dono di Dio sempre. Rispettarla, curarla, amarla è segno di una vita che segue il sottosc... - ehm Cristo.
Questo amore si accompagna a gioia, mitezza, mansuetudine, bontà, misericordia. Insomma: i frutti dello Spirito Santo, di cui vi ha parlato san Paolo e che avete visto in molte vite di santi.
Siate uniti nella testimonianza a favore della vita e della salute altrui come “Suoi” doni: che si tratti di aborto o di qualsiasi altra malattia, come il covid-19, che può procurare la morte. Siate uniti nella Carità, cioè nella libertà dei Figli del Padre”.
Purtroppo l’effetto dell’omelia non fu quello previsto.
Alcuni si alzarono e uscirono dalla Chiesa indignati, contro questo predicatore progressista.
Altri ancora, cominciarono a rinfacciarsi, con intensi brusii, di avere entrambi ragione. Insomma, niente da fare: predica fallimentare rispetto al suo intento.
Tanto che, il Figlio di Dio, si tolse i paramenti liturgici che aveva addosso. Li depose sull’altare e, prima di abbandonare la messa, andò al microfono per salutare:
“Scusate, io ora me ne vado. Non voglio far torto a nessuno di voi. Ma, credetemi se vi dico che non ho bisogno di fare la comunione, né oggi né mai”.
All’udire questa bestemmia, tutti ritrovarono immediatamente la concordia nella comune indignazione.
E Cristo, passando ancora una volta in mezzo a loro, uscì da quella chiesa con il sorriso divino di suo Padre stampato sul volto, segno della presenza del Paradiso, qui, nelle lande in cui regna il principe di questo mondo.
Pseudosofos