La Santella del Lazzaretto

«Abbiatene cura, perché possa continuare a trasmettere il suo messaggio». L’esortazione è del professor Alfredo Bonomi, affidata al notiziario comunale di Sabbio Chiese, perché la comunità possa tornare a ricordare il significato di una santella votiva che oggi si trova un poco discosta, in un’area oggi densamente popolata da fabbriche, la località Paline a Sabbio Chiese.

Si tratta della “Santella del Lazzaretto” che ricorda quando questo era un luogo boscoso con disponibilità di acqua, essendo vicino al Chiese e ad un torrente. Poco distante dall’abitato di Sabbio, nel 1600, era sembrata una località adatta dove realizzare una struttura sanitaria dove isolare gli appestati: un Lazzaretto insomma, con annessa area di sepoltura.

«Qui hanno vissuto tra dolori e speranze gli appestati, specialmente quelli della peste del 1630 che ha decimato anche la popolazione della valle Sabbia - ricorda Alfredo Bonomi -. In questo contesto successivamente è stata costruita la piccola cappella, che per moltissimi anni è stata il punto d’arrivo della processione “ai morti del Lazzaretto” per chiedere l’aiuto divino quando l’inclemenza del tempo minacciava di distruggere i raccolti e quindi di ridurre alla fame la popolazione».

Tra l’altro, secondo la tradizione tramandata di padre in figlio le preghiere recitate presso la santella avevano quasi sempre effetto positivo. «Ancora oggi i morti del Lazzaretto “parlano” all’odierna società – conclude Bonomi -, richiamandola a non cadere nel pericolo della dimenticanza».