18 Gennaio 2022, 06.33
Valsabbia
Lettere

Ancora sulla lettera «Al parroco di...»

di Ernesto Cadenelli

Nessun mostro in prima pagina, bensì qualche riflessione ad alta voce. Il parroco, non si sa di quale paese della Valle, è tirato in ballo da un cittadino per le sue posizioni No-Vax

 
Della lettera pubblicata su VSN mi ha colpito come nel dialogo tra i due siano usciti riferimenti alle strane pratiche della ricerca sui vaccini “che hanno alla base cellule provenienti da feti morti”.

Premetto che con altre decine di volontari di Protezione Civile assieme agli operatori sanitari, da un anno circa siamo impegnati a supportare la campagna vaccinale prima presso l’Hub di Gavardo e ora a Vobarno.
Raccogliamo ogni giorno, insieme ai ringraziamenti, ansie, preoccupazioni, a volte timori e paure delle persone comuni che si presentano e che certamente sanno di non andare a nozze.
Si sottopongono a vaccinazione per tutelare la loro salute e quella altrui.

Sono ormai quasi il 90% della popolazione.
I numeri varranno ancora qualcosa o no? Per inciso è notizia di oggi la morte del capo no-vax dell’Abruzzo morto di Covid lasciando la famiglia nella disperazione.

La pochezza della argomentazione (chi davvero conosce il contenuti dei farmaci, tutti..) è sufficiente comunque a creare confusione e divisione tra i fedeli.
Ciò dimostra come il parroco sia comunque un’istituzione riconosciuta e che al pari del Sindaco ha un ruolo pubblico di rappresentanza della sua comunità, da esercitare con prudenza.

Ma a ruota mi sorge un altro interrogativo: il dialogo tra scienza e Chiesa rilanciato dal papa bresciano Paolo VI, ci sarà stato anche su questa drammatica pandemia?
Il Vaticano, che sicuramente si avvale del confronto con scienziati cattolici e non, non avrà valutato la questione morale?
Possibile che Papa e Vescovi, che continuamente lanciano appelli pro-vaccinazione, abbiano sottovalutato il problema?
Troverei straordinario che il quotidiano Avvenire abbia pronunciato parole così nette contro i vaccini.

Continuando a insistere su questo tasto, di fatto, il parroco in questione sconfessa tutte le indicazioni e i  convincimenti emanati dalla Chiesa.
Vero è che non è materia di fede in senso stretto (anche se il dirittto alla salute è condizione per la vita), ma il raffronto tra parola del papa e del parroco è imbarazzante e disorienta.

Rimane un’ultima considerazione: il pulpito.
Non vi è dubbio che sia una modalità privilegiata di comunicazione.
Infatti il pulpito non ammette replica o contradditorio.
Ho letto alcuni giorni fa che in un paese del pavese, i fedeli hanno abbandonato in massa la funzione, durante l’omelia del celebrante N0-Vax.
Anche le comunità più solide possono sfaldarsi!

Ernesto Cadenelli

P.S. Il parroco suddetto distribuirà i sacramenti, visiterà ammalati e bisognosi, contatterà i fedeli….si interroghi!




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