Cantieri sulla Cerreto-Riccomassimo

Due appalti per altrettanti lotti, per un totale che sfiora il milione e duecentomila euro. È l’investimento del Comune di Bagolino per garantirsi una via di sfogo sempre più percorribile nel caso di blocco della 669, la Provinciale che sale da Sant’Antonio fino al paese.

Si tratta di sistemare la Cerreto-Riccomassimo sul territorio bagosso, arteria che è già stata recentemente oggetto di lavori e allargamento anche dalla parte trentina.
Un primo lotto per 845.460 euro è stato affidato alla “Salvadori Felice”, il secondo per 336 mila alla ditta “Mosca” della Valdaone.

I lavori prenderanno il via giù nei prossimi giorni.
In entrambi i casi si tratta di rendere sicuri e di sistemare i versanti sopra e sotto la strada, realizzando muri di contenimento ed allargamenti.

«In attesa della galleria che in meno di due chilometri potrebbe collegare Sant’Antonio a Ponte Prada, la Via Cerreto, che poi in territorio trentino diventa provinciale numero 241 e si congiunge alla 237 del Caffaro fra Ponte Caffaro e Lodrone, costituisce per noi una fondamentale via alternativa per evitare l’isolamento del capoluogo in caso di incidente stradale o di frana lungo la strada principale. Eventi questi che purtroppo avvengono non di rado con pesanti conseguenze su turismo e commercio» ha detto il sindaco bagosso Gianzeno Marca.

«Questi interventi riusciamo a farli utilizzando una parte della seconda “trance” di finanziamento per ovviare al disastro causato sul nostro territorio dalla tempesta Vaia» ha aggiunto.

Per avere un’idea del disastro provocato dalla Vaia, basta sapere che a Bagolino ha interessato una superficie boschiva pari a 53 ettari, dalla quale sono stati recuperati perché abbattuti dal vento 4.450 metri cubi di legname.
Un’area attraversata in parte dalla via Cerreto che è stata pesantemente danneggiata dalle ceppaie rivoltate dalla furia del vento.

Altri interventi viari dello stesso tipo interesseranno nei prossimi mesi la strada di Sanguinera che parte da Valdorizzo e la Burnigher in zona Prada.

Con la prima trance di finanziamento, per poco più di tre milioni di euro, oltre che la pulizia del bosco ed il recupero del legname, a Bagolino sono stati posati duemila metri quadrati di reti paramassi “addossate” e tremila di reti “verticali”.
Il grosso problema, infatti, è che i versanti senza più gli alberi sono diventati fortemente instabili, rendendo il rischio di frana estremamente alto.