Acque Bresciane: «Ipotesi Peschiera non percorribile»

Sulla questione depuratore da Acque Bresciane arrivano due precisazioni importanti. La prima è che tutti i documenti sono disponibili da mesi – si riferisce – sul sito dell'ente; la seconda è che l'ipotesi Peschiera è una soluzione “non percorribile”, al di là del problema della condotta sublacuale.

“Acque Bresciane – si legge in una nota - sottolinea che l’Università di Brescia correttamente non ha dato seguito alla richiesta di accesso agli atti nel rispetto del contratto commissionato dal nostro Ente. I tre lavori sono già pubblicati sul nostro sito nella sezione dedicata al depuratore da qualche mese, con altro materiale informativo e atti ufficiali dell’iter (Documenti/progetto depuratore del Garda). In particolare si trovano in versione integrale l’analisi di siti alternativi del 2018, il progetto di fattibilità tecnico economica del 2019 e il confronto fra la soluzione Gavardo - Montichiari e Lonato, pubblicato nell’aprile scorso a supporto dei tavoli di confronto fra le due ipotesi, promossi da Acque Bresciane”.

Infine la società, si legge sul Giornale di Brescia, “prende atto positivamente delle affermazioni del Comitato Gaia su Facebook, in cui si ribadisce che la soluzione Peschiera non è praticabile, non per problemi legati alla sublacuale, ma per l’avanzamento dei lavori della sponda veronese, conformi al protocollo d'intesa firmato nel 2017 fra l’allora Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e Regione Veneto (cit. pag 3 del protocollo: “garantendo alle acque reflue raccolte in sponda lombarda il necessario trattamento depurativo ad opera di un impianto realizzato in territorio regionale”).

“Condividiamo – si legge ancora nella nota di Acque Bresciane – lo spirito costruttivo che invita a discutere di ipotesi effettivamente percorribili, nella legittimità del confronto democratico, senza per questo dimenticare che il Commissario straordinario ha già individuato una localizzazione sulla quale verranno prodotti nei prossimi mesi un progetto definitivo e una valutazione d'impatto ambientale”.