La scomparsa di Enzo Navacchi

La scuola valsabbina piange la morte di Enzo Navacchi, scomparso nel tardo pomeriggio di venerdì a 80 anni. Nato a Pennabilli (Pesaro) nel 1941, si era ben presto trasferito a Rimini, sulla riviera romagnola, dove la famiglia gestiva una rinomata pensione turistica.

Navacchi era arrivato da noi nei primi anni Settanta, dopo il conseguimento della laurea in Pedagogia. Nel Bresciano aveva percorso con entusiasmo e passione tutte le tappe di una lunga e significativa carriera scolastica: prima insegnate precario, poi docente di ruolo, infine, direttore didattico e preside.

Per i primi vent’anni insegnò italiano e storia nella scuola media, passando dal plesso di Sabbio Chiese a quello di Villanuova sul Clisi. Dall’anno scolastico 1989-90 iniziò invece a ricoprire l’importante ruolo di dirigente scolastico.

Il suo primo incarico lo ottenne alla Media di Villanuova, dove era stato insegnante, per poi passare a guidare il plesso di Prevalle e, in seguito, l’Istituto scolastico di Nuvolento. Nel 1993 lasciò la nostra Valle per il territorio camuno: prima alla guida della Media «Tovini» di Boario Terme poi a dirigere quella di Breno.

L’ultima fase della carriera dirigenziale la spese tra la Direzione didattica di Marone - alle prese con i problemi e le esigenze della scuola materna e della primaria - e la Scuola Media «Glisenti» di Vestone, dove nel 2003 raccolse il testimone da Alfredo Bonomi, passato nel corso di quello stesso anno scolastico a guidare l’Istituto d’istruzione superiore «Perlasca» di Idro.

Navacchi è stato un preside che ha saputo valorizzare al meglio la grande tradizione didattica della terra bresciana. In ogni occasione era a suo agio tanto con gli insegnati quanto con gli alunni: sempre pronto ad ascoltare, a consigliare, a mediare, a spronare.

All’istituto vestonese «Glisenti» è stato per lunghi anni il primo ad arrivare e tra gli ultimi a lasciarlo. Di più: come un maestro d’altri tempi, in ogni occasione era disposto a entrare in classe con i giovani per sostituire qualche insegnante assente, ma soprattutto per capire le esigenze degli alunni e i loro problemi adolescenziali.

Come dirigente ha portato la Scuola vestonese a inaugurare la collana didattica «Germogli», che raccoglieva i lavori più significativi realizzati dai giovani studenti, e a far cogliere a quella gloriosa scuola Media numerosi successi: dal premio nazionale «Il filo di Arianna» al concorso dedicato alla «Festa dell’Europa», dal «Gandovere giovani» al «Trofeo Garda».

Chiuse la sua lunga esperienza nell’agosto del 2007, ma non si congedò dalla scuola bresciana: per lunghi anni, finché gli fu possibile, svolse con grande saggezza il delicato ruolo di presidente di commissione all’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo.

Fuori dalla scuola seppe coltivare le sue passioni e i suoi interessi culturali: le sue amate letture classiche, il tennis e la generosa ospitalità verso gli amici.

Le esequie si volgeranno lunedì 20 dicembre alle 14 presso la parrocchia di Gardone Riviera dedicata a S. Nicola da Bari.