É spaziosa e bella, ma rischia di chiudere

Si tratta della scuola dell’Infanzia statale di Anfo, quella che nove anni è finita al centro dell’attenzione a causa della presenza di una maestra che trattava male i bambini, denunciata dallo stesso personale della struttura e poi condannata.

Una brutta storia che tutti si sono messi alle spalle e la scuola per i piccoli di Anfo, ma a sceglierla sono stati poi anche alcune famiglie dei paesi limitrofi, è tornata ad essere quel luogo di serenità che avrebbe sempre dovuto essere.
Anche di più, grazie ai successivi interventi di sistemazione dei locali, che fanno parte dello stabile che ospita anche il municipio.

Ora la scuola dell’Infanzia di Anfo è un posto dove, entrando, percepisci un ambiente a misura di bambino, dove l’allegria è protagonista, dove chi ti accoglie è partecipe e ti rende partecipe, dove senti che tuo figlio starebbe un po’ come a casa.
Qui i bambini possono fare esperienze diverse: manipolare, assaggiare, creare, costruire, pensare... tutto in una logica di gioco, inseriti in un ambiente accogliente e luminoso e con la possibilità di usare un bello spazio all’aperto.

Si accumulano nubi, però, sul suo futuro.
Il problema è il numero dei bimbi che la frequenteranno il prossimo anno, che al momento pare insufficiente per mantenere aperta la scuola.

«È il nostro fiore all’occhiello e stiamo cercando di capire come possiamo fare per ovviare a questo problema – ci dice il sindaco Umberto Bondoni -. Sappiamo bene che un’eventuale chiusura per il paese sarebbe una grave perdita»

Che fare allora? In attesa di verificare la possibilità di ottenere una proroga nella speranza di future e più numerose nascite, una soluzione potrebbe arrivare dalle iscrizioni dai paesi vicini, come già è successo in passato.

«Le iscrizioni saranno dal 4 al 28 gennaio 2022 e potranno iscriversi alla scuola dell’Infanzia i bambini che compiranno i tre anni di età entro il 30 aprile 2023» ci fanno sapere dalla scuola, dove tutti, anche i bambini che la stanno frequentando, incrociano le dita.