Anche l'arte è 2.0

I più nostalgici potranno continuare ad affermare che la “vera arte” rimane quella su tela, con tavolozze piene di pittura incrostata e i pennelli appesi al cavalletto, ma non si può negare che anche il disegno abbia subito importanti cambiamenti negli ultimi anni, fino ad arrivare all’arte digitale.

Nonostante l’arte digitale sia in realtà nata attorno al 1960, negli ultimi anni, forse anche a causa del Covid, che per molto tempo ci ha costretti a ricercare nuovi hobby e passioni per trascorrere il tempo passato necessariamente in casa, essa ha trovato un’ulteriore possibilità di affermarsi.
L’acquisto di tavolette grafiche non correlato alla didattica a distanza, che ha visto molti professori costretti a comprare questi devices (spesso anche di tasca propria), e il download di software appositi per il disegno digitale sono cresciuti esponenzialmente e anche l’arte digitale ha conquistato sempre più importanza.

Con la chiusura di musei e gallerie durante il 2020, infatti, l’arte, da sempre rappresentazione di una delle forme più pure di libertà, ha continuato a diffondersi attraverso l’unico canale possibile: quello online. Mentre tantissime persone cominciavano dunque a modellare con le mani l’impasto per le pizze, altre hanno rispolverato le proprie doti artistiche adattandole in ambito digitale e chi invece si era già affermato in questo settore ha conosciuto un esponenziale bacino di utenza, permettendosi, grazie alle nuove entrate, di acquistare anche ulteriore materiale per ottimizzare ancora di più il proprio lavoro, in particolare con software di ultima generazione dalle elevatissime capacità di adattamento e personalizzazione.

Uno dei programmi che sta spopolando è infatti Procreate, nato proprio per l’arte digitale, come anche Sketchbook o Adobe Illustrator, ma ad oggi il leader incontrastato rimane un software nato in realtà con uno scopo ben diverso, anche se concerne sempre il lato “creativo” dell’uomo: Photoshop.

L’applicativo di Adobe offre una vasta gamma di pennelli, filtri e tools di vario genere, nati pensando ad eventuali ritocchi a mano per le fotografie.
Nessuno può fermare la genialità e la sete di arte di un uomo di fronte a un foglio bianco, fisico o digitale che sia, e quindi si è iniziato ad usare quei pennelli (e altri facilmente reperibili online da siti certificati) per disegnare da zero qualcosa.
Con la continua crescita della fama degli anime, giunta finalmente anche in Italia, poi, ancora più persone hanno cominciato a utilizzare questi strumenti, appassionandosi al disegno cartoon e non.

Spesso, davanti alla potenza dei calcolatori odierni ci si spaventa pensando a dove potrebbe portarci l’abuso di questi oggetti, i quali però rimangono (e devono rimanere) solo un mezzo tramite il quale le persone riescono a compiere azioni altrimenti molto complesse, oppure esprimere più facilmente qualcosa, come nell’esempio dell’arte: ultimamente si stanno sviluppando dei software in grado di creare “da soli” immagini.

Perché sì. Ad oggi anche i computer sanno disegnare!
Ma chi ha inventato i computer e ha scritto il codice di tali programmi rimane l’uomo.
Non avranno colori sgargianti, significati filosofici intrinseci o storie da raccontare una volta aperti, ma anche le macchine, in fondo, rimangono arte e come arte devono essere trattate, facendo sempre attenzione che chi le usa non diventi il Dorian Gray del ventunesimo secolo.

Elena Tonolini

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