Giallo dei documenti, nuovo ricorso

Che fine ha fatto la maggior parte degli atti sul progetto del depuratore del Garda che avrebbero dovuto essere depositati al Ministero della Transizione Ecologica?

E' la domanda che si è posto il sindaco di Montichiari Marco Togni, e alla quale si spera che i giudici del Tar, cui il Comune si è rivolto, possano dare una risposta.

“Nonostante sia passato più di un mese da quando ho scritto al Ministero per avere tutta la documentazione della Cabina di Regia sull'iter preliminare – spiega il sindaco Togni, come riportato da Bresciaoggi - soltanto ieri mi hanno risposto dicendo che sono disponibili solo due dei sei documenti richiesti. Il Mite dichiara di non essere in possesso degli atti che comprovano la verifica dei progressi fatti dalla Cabina di regia con Ats Garda e Ato, di non avere cronoprogramma e simulazioni di sviluppo dei piani tariffari che pesano sulle tasche dei cittadini e di non avere copia di alcun atto di indirizzo che la stessa Cabina di regia avrebbe dovuto impartire per verificare la coerenza degli interventi con il quadro urbanistico”.

In pratica al momento sono disponibili solamente i verbali delle riunioni della Cabina di regia ed i piani economico-finanziari che gli enti di governo d'ambito bresciano e veronese si sono impegnati a presentare a monte della convenzione.

Si aggiunge quindi, dopo quello già presentato da 12 Comuni contro la nomina del commissario-prefetto per la depurazione del Garda, anche il ricorso riguardante il presunto accesso negato a tutti gli atti del progetto.