Comitati: «Ci danno ragione su tutta la linea»
di Redazione
In questo ultimo mese tutto quello che comitati e associazioni hanno portato avanti in questi tre anni di opposizione nel merito all'idea di collettare i reflui fognari del Garda sulla sponda del fiume Chiese a Gavardo Montichiari ha trovato conferme di altissimo livello
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C'è soddisfazione fra i volontari delle associazioni ambientaliste per i risultati che sta portando la battaglia contro il progetto dei due depuratori per le fogne dei comuni gardesani a Gavardo e Montichiari.
In una nota I comitati Gaia Gavardo, Le Mamme Del Garda, Visano Respira La Roccia e l’associazione Ambiente Futuro Lombardia spiegano i vari punti sui quali si sono battutti e che hanno trovato conferme autorevoli e chiedono ragione della posizione espressa a tal proposito al direttore di Acque Bresciane.
«In questo ultimo mese - scrivono - tutto quello che comitati e associazioni hanno portato avanti in questi tre anni di opposizione nel merito all'idea di collettare i reflui fognari del Garda sulla sponda del fiume Chiese a Gavardo Montichiari ha trovato conferme di altissimo livello.
La prima è avvenuta dalla conferenza dei servizi indetta proprio dal Commissario. In quella sede ufficiale, la sovraintendenza ha definito l'area di localizzazione del depuratore del Garda a Gavardo "area di pregio ambientale" e consigliava il riposizionamento del depuratore sulla sponda opposta del fiume.
Il riposizionamento era del tutto impossibile, come abbiamo asserito fin dall'inizio ed infatti la relazione di Acque Bresciane ha confermato quanto abbiamo sostenuto, tant'è che il Commissario ha poi ordinato di procedere con il progetto originale, quindi andando a distruggere un'area che adesso è certificata ufficialmente come "di pregio ambientale". Viene subito meno dunque uno dei primi aspetti che avevano sempre sostenuto i fautori del progetto "Gavardo - Montichiari", ovvero che fosse la migliore scelta ambientale possibile, ora appare evidente che non lo è!
La seconda conferma alle certezze dei comitati e delle associazioni arriva inaspettatamente dallo stesso redattore degli studi svolti dall'Università di Brescia, il Professor Bertanza: infatti nel suo “ormai famoso†audio è il Professore stesso che tende a dimostrare senza troppi dubbi (l'audio è vero e il contenuto non è mai stato smentito da Acque Bresciane o dal Professore ) che anche dal punto di vista dei costi le valutazioni sono tutt'altro che inattaccabili e dato che la conferma delle nostre certezze avviene dal medesimo estensore degli studi portati avanti in questi tre anni, ci sembra perfino superfluo fare ogni genere di commento a questa notizia. Aggiungiamo solo che basterebbe già questo a considerare gli studi fatti fino ad ora privi di attendibilità .
La terza conferma alle nostre considerazioni arriva, dati alla mano, dalla Commissione Europea per voce del Commissario all'Ambiente. Il Commissario in due punti affonda ogni parvenza di legittimità tecnica e ambientale del progetto portato avanti dal Commissario ad acta. In primis il progetto tecnicamente dal punto di vista ambientale non è sostenibile. Poi questo progetto (nella lettera della Commissione si cita proprio Gavardo e Montichiari, non un progetto generico!) non rispetta le normative europee per quanto concerne le caratteristiche dei bacini in questione.
Ciò smentisce di fatto chiunque sul lago (e non solo), ha sempre affermato che quello di Gavardo Montichiari fosse il progetto ambientalmente migliore. Ora si dimostra che non lo è né per il sito di localizzazione, né per quanto riguarda il trattamento dei reflui e l'immissione nel corpo recettore. Cade quindi ogni sostenibilità ambientale di questo progetto, se mai fosse esistita!
Il secondo aspetto importantissimo che viene certificato dalla Commissione Europea è che questo progetto non ha nulla a che fare con la tutela delle acque del Lago di Garda, anzi risulta essere perfino deleterio.
Viene infatti indicato dalla Commissione Europea il limite temporale del 2027, per ottenere il miglioramento delle acque del Lago di Garda, termine indicato già in deroga a quanto stabilito che era previsto per il 2022.†L'acqua del Lago di Garda richiede interventi urgenti mirati e risolutivi da mettersi in pratica ora per ottenere risultati entro il 2027.†Risulta evidente quindi che un progetto che richiede, a partire da oggi già 3 anni di studio e pianificazione, alla data del 2027 non sarà nemmeno realizzato anche solo per la parte gavardese, quella meno impattante per la salute del Lago. Dunque il progetto del mega collettore gardesano, è palesemente incompatibile con gli obiettivi europei (ma che dovrebbero anche essere quelli degli amministratori lacustri) in quanto potrà essere realizzato ben oltre il 2030 nella sua interezza. (ricordiamo che il cronoprogramma veronese, senza depuratori da realizzare prevede di essere completato in 10,5 anni da oggi)
Siamo invece rimasti negativamente colpiti dalle dichiarazioni apparse sulla stampa per voce del Dottor Zemello, che giova ricordare è un dipendente di ATO. Egli esprime osservazioni in merito alla presunta ininfluenza della "mozione Sarnico" sul progetto, dato che la Comm issione Europea non è entrata nel merito del principio di prossimità .
E’ importante sottolineare che la "Mozione Sarnico" è stata votata dal Consiglio Provinciale e ribadita dallo stesso attraverso la "Mozione Almici" quindi doppiamente confermata dall'or gano superiore di ATO !Facciamo presente che il Presidente di ATO, ha dato mandato al gestore Acque Bresciane di adempiere alla "Mozione Sarnico" valutando un’ ipotesi gardesana che poi, la stessa Acque Bresciane ha individuato in Lonato del Garda e che lo stesso gestore ha definito "inderogabile" rispetto a Gavardo Montichiari. Il Dott. Zemello non può ignorare questo passaggio !
Inoltre il fatto che la Commissione Europea semplicemente non menzioni l ‘obbligatorietà del principio di prossimità , questo non significa che la "Mozione Sarnico" venga invalidata . Infatti per i comitati e la politica quest’ ultima è il principio che deve essere seguito per realizzare quest'opera. I nvitiamo quindi il Dottor Zemello a d ottemperare e rispettare le decisioni degli organi politici che rappresentano il territorio.
Cogliamo anche l’ occasione per ricordargli che la matematica non è un'opinione: se la qualità del Lago di Garda doveva raggiungere gli obbie ttivi programmatici previsti dall'Europa nel 2015 vuol dire che al 2021 abbiamo già sforato di 6 anni tale limite !! Inoltre, oggi 2021, ormai 2022 .. mancano solo 5 anni al traguardo del 2027 indicato dalla Commissione Europea per il rispetto di tali parametri . Il Dott . Zemello dovrebbe spiegare a tutti i cittadini bre sciani italiani e ppure europei) come è possibile che pur essendo quest'opera assolutamente necessaria (secondo lui) quest ultima non sarà pronta nel 2027 e probabilmente nemmeno nel 2030 se si prendono in considerazione anche alcuni ann i per si per i ricorsi che sono già stati depositati e altri che ne verranno.
Saremmo grati di capire inoltre, direttamente da Lui in un'assemblea pubblica, la logica e la razionalità con la quale attesta e garantisce le sue affermazioni e come possa un'opera di questo rilievo, assolutamente dall'impatto minimale ed ininfluente nell'ottimizzazione del sistema ecologico del lago di Garda, raggiungere gli obbiettivi europ i per il Fiume Chiese e per il Lago di Garda. Questo per permettere a tutti i cittadini di valutare quanto da lui affermato.
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