30 Ottobre 2021, 07.50
Vobarno
Lettere

E se il gioiello fosse stato uno zircone?

di Andrea Magri

Non direttamente, ma con una lettera aperta alla popolazione, Il Cda della Fondazione Irene Rubini Falck risponde alla lettera da noi pubblicata a firma di Giovanni Scalora dal titolo "Che fine ha fatto il gioiello di Vobarno?"


Il CDA è stato combattuto se rispondere o meno alla pubblicazione del Sig. Scalora, ma tacere voleva dire acconsentire o non aver nulla da raccontare e visto che di cose da riportare ce ne sarebbero davvero tante, risponderà esclusivamente in questa lettera aperta alla popolazione.

E’ doveroso informare i cittadini che
l’attuale CDA della Fondazione è in carica dal settembre 2019, nominato dal Sindaco di Vobarno, pertanto tutti i componenti sono cambiati rispetto ai precedenti.
Nonostante gli attuali consiglieri non siano chiamati a rispondere di scelte economiche e gestionali fatte da altri amministratori, si sentono in dovere di precisare come il loro impegno profuso fino ad oggi è stato dedicato in gran parte alla gestione e prevenzione della ben nota pandemia Covid 19, che a tutt’oggi non risulta terminata con le devastanti conseguenze che ne ha determinato.

Quanto sopra ha avuto notevoli ripercussioni sia per la salute di ospiti e operatori che per la Fondazione ha la priorità assoluta, sia sul bilancio della stessa, a causa delle mancate entrate finanziarie generate dal divieto di ingresso di nuovi ospiti imposto dalle cogenze normative a copertura dei post letto purtroppo liberati dai decessi.

Al CDA corre altresì l’obbligo di ricordare alla cittadinanza che il Sig. Giovanni Scalora, autore della lettera pubblicata in data 22/10/2021 su Valle Sabbia News è stato autorevole componente del CDA nel periodo 2017/2019, con la guida di ben due Presidenti diversi, quindi protagonista delle scelte che secondo il suo dire hanno provocato perdite di bilancio negli anni 2018/2019.

Si potrebbero elencare una serie di situazioni mal gestite in precedenza, ma a loro avviso merita un’attenzione particolare l’”Affare delle Farfalle” per la cui cauzione la Fondazione ha versato 23.400€.
La rinuncia alla vittoria del bando ha comportato la perdita di denaro e non risulta agli atti che la Fondazione abbia chiesto nessun risarcimento ai responsabili di quel madornale errore… ed altro ancora.

Ci sembrerebbe pertanto, il Sig. Scalora la persona più indicata a dare le dovute spiegazioni che hanno causato la situazione che egli stesso denuncia, anziché lanciare illazioni che lasciano il tempo che trovano se non minare l’immagine della Fondazione e intimorire il personale che è impegnato a lavorare con tanta cura e dedizione verso gli ospiti, unica mission della Struttura.

Il nuovo CDA è ricorso, giocoforza, alla collaborazione di consulenti esterni proprio per fare chiarezza sullo stato dell’arte che in quel momento andava chiarito a livello di bilancio, ricostruendo tutta la documentazione necessaria a spiegare le perdite rilevate.
Con molta probabilità, alle difficoltà finanziarie riscontrate, si è aggiunta nella pratica anche la modalità gestionale non prettamente ordinata di chi ne era responsabile e competente, al punto da perdere di vista l’andamento generale.

E’ volontà del CDA comunque informare la Comunità Vobarnese sullo stato attuale della Fondazione, delle problematiche ereditate e delle misure che sta predisponendo per riportare in equilibrio i bilanci futuri e rilanciare positivamente il ruolo e l’immagine di quel gioiello che sicuramente splendeva e splende tutt’ora per la professionalità e la competenza di tutto il personale e per gli ospiti che sono la linfa vitale di questa grande realtà.

A titolo esemplificativo ma  non esaustivo alcuni dei correttivi che il CDA ha apportato per riportare il bilancio al pareggio:

-dal 01/07/2021 è stato riaperto il Centro Diurno Integrato, unità d’offerta molto richiesta sia dalla popolazione vobarnese, che dai paesi limitrofi;

-dalla stessa data si è dovuto procedere ad un aumento delle rette, decisione molto sofferta ma necessaria (nonostante ciò la Fondazione rimane in tutta Brescia e provincia una delle RSA con tariffe più calmierate);

-internalizzazione di tutto il servizio di lavanderia, dopo aver valutato che, avendo il personale assunto, si potevano utilizzare le tre risorse per il servizio completo;

-si sono implementati i servizi alberghieri (parrucchiera, podologa ecc.);

-si è provveduto ad ampliare l’orario della fisioterapia per pazienti esterni sino alle 19.00;

-con debita comunicazione ad ATS ed informazione ai medici di medicina generale, dal 01/08/2021 si è attivata l’Assistenza Domiciliare Integrata Privata;

- organizzazione di eventi di beneficenza aperti al pubblico attualmente esclusivamente presso il Parco della Salute vista l’emergenza sanitaria;

-si sta lavorando inoltre a progetti futuri.
 
Per quanto riguarda le problematiche ereditate, al CDA non pare questa la sede opportuna per le dovute spiegazioni, pertanto lo stesso avrà modo di sviscerare la suddetta situazione che si è trovato ad affrontare, in occasione del Consiglio Comunale.

Per il CDA
Il Presidente Andrea Magri




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