«Avanti così»

L’attuale progetto per il nuovo depuratore del Garda è da considerar «il migliore». La realizzazione del doppio impianto di Gavardo e Montichiari prosegue sulla strada indicata dal commissario straordinario, il prefetto Attilio Visconti.

Così, nella sostanza, la sottosegretaria Ilaria Fontana (M5S) risponde all’interrogazione del deputato di LeU, il bergamasco Devis Dori, che chiedeva una posizione ufficiale al dicastero della Transizione ecologica.

La risposta è arrivata ieri mattina, in aula, a Montecitorio: «Alla luce dello stato di incertezza e dei ritardi nella realizzazione del depuratore è stato nominato il commissario -ha spiegato Fontana- che ha prontamente agito per sostenere la migliore soluzione tra le opzioni progettuali».

Riguardo ad «ipotesi alternative», chieste anche dalla mozione bipartisan approvata dal Pirellone pochi giorni fa, «non è possibile interferire con le scelte del commissario» ha spiegato Fontana.
Una risposta che pare non lasciare margini di manovra.

Tutto come fin dall’inizio.
Un punto fermo è stato «la dismissione delle condotte sublacuali» giunte alla «fine della loro vita tecnica».
Gavardo-Montichiari è risultata la «soluzione preferibile» sulla base dello «studio comparativo dell’Università di Brescia»: una «valutazione integrata che ha tenuto conto degli aspetti economici, impiantistici e ambientali».

La sottosegretaria ha ricordato come di fronte alle «perplessità» delle comunità del Chiese, nel febbraio 2020 sia stato istituito un tavolo tecnico al Ministero che nel settembre successivo ha «dimostrato la compatibilità delle acque depurate con la qualità del fiume, confermando la validità delle analisi dell’Università di Brescia».

La nomina del commissario si è resa «necessaria» viste le incertezze e i ritardi. Visconti ha chiesto ai rettori di tre Università (Brescia, Trento e  Verona) un «parere scientifico» basato su «parametri oggettivi» (tutela ambientale, rapidità di realizzazione dell’opera e qualità tecnica dei progetti).
Le tre Università hanno «confermato in maniera unanime» che la scelta Gavardo-Montichiari è la migliore.

«Tutto è già deciso, al ministero va bene così - ha replicato Dori -. La volontà dei cittadini, della Provincia e della Regione non contano. Questa è la soluzione perfetta per far morire il fiume Chiese. Perché questa fretta? La sublacuale è in ottime condizioni e con un po’ di manutenzione può arrivare al 2035. Ignorare la voce dei cittadini è sbagliato e pericoloso».

Così è, almeno per ora.
Critico anche il presidio 9 agosto che domani terrà una nuova assemblea pubblica per decidere il da farsi.

.fonte: GdB