Magagne di Degagna

Centocinquantasette firme, in calce ad una lunga lista di richieste inoltrate all’Amministrazione comunale di Vobarno.
Questo il modo scelto da un folto gruppo di abitanti della frazione Degagna per chiedere attenzioni e servizi, perché troppo spesso si dice che bisogna favorire la presenza dell’uomo sui territori montani, che vanno curati e vissuti, ma è necessario anche che alle parole corrispondano dei fatti.

C’è da dire che il sindaco vobarnese Paolo Pavoni non si è nascosto e in una partecipata assemblea di frazione, nei giorni scorsi, ha provato a dare delle risposte.

Fra le recriminazioni la mancanza di copertura telefonica per gli smartphone, che impedisce collegamenti efficienti, crea problemi di sicurezza e non permette nemmeno il regolare funzionamento dell’insegna elettronica piazzata lì tempo fa dall’Amministrazione comunale.

«Non sappiamo come risolvere il problema – ha ammesso Pavoni -. Qualche tempo fa dopo aver vinto un contenzioso per 130mila euro con una Compagnia telefonica eravamo disposti a rinunciare alla somma purchè la compagnia stessa piazzasse un ripetitore, ma si sono rifiutati di farlo.
Ad ogni modo è questo un problema comune a molte aree montane, che stiamo provando a risolvere anche col sostegno dell’Unione Piccoli Comuni».

Sul documento sottoscritto dai cittadini anche mancate asfaltature, la presenza di una casa pericolante a Cecino, il container per il verde.

«Ogni anno per questa strada spendiamo insieme a Comunità montana e Provincia 100/120 mila euro.
Ce ne vorrebbero di più è vero, ma non ci possono certo accusare di non affrontare il problema, facciamo ciò che possiamo» ha detto il sindaco.

«Quanto alla casa pericolante possiamo finalmente affermare che per questo sabato il problema sarà risolto: prima di intervenire, in assenza del proprietario che si è trasferito in Marocco, abbiamo dovuto dipanare rilevanti problematiche di tipo burocratico».

E il container per il verde?
«Troppo costoso mantenerlo ed ho assicurato che nei periodi di sfalcio e potatura, per quei pochi che in Degagna non trovano il posto dove smaltire il verde in altro modo, tre volte al mese arriverà un operaio comunale con un mezzo adeguato per raccogliere il verde e conferirlo all’isola ecologica».