Con gli elicotteri per ricostruire il tetto di San Vigilio

Sei viaggi in elicottero, con travi, cemento, coppi e materiali isolanti, fino ai 1120 metri di quota dove giace la chiesetta che nel XVI secolo Bione ha dedicato a San Vigilio, il santo vescovo di Trento martirizzato in Val Rendena, che proprio su quelle balze trovò rifugio intorno al 400 d.C., nel suo viaggio apostolico per evangelizzare la Riviera del Garda, Val Gobbia e Val Trompia.

L'incendio
Da più di due anni parte della copertura era protetta da un telo. Alla fine di febbraio del 2020, infatti, il tempio era stato aggredito dalle fiamme che avevano già divorato ettari di bosco.
Si era temuto il peggio per sorti del santuario bionese, se non fosse stato per i volontari ed i Vigili del fuoco saliti fin lassù a piedi e senz’acqua a bloccare le fiamme a mani nude.

I danni erano comunque risultati ingenti e finalmente, a partire da questo lunedì, con le spese coperte solo in parte da un’assicurazione, i lavori di ripristino della copertura possono aver luogo. Se ne sta occupando una ditta locale, che dovrebbe portarli a termine in una decina di giorni.

Gli affreschi
«Quando la struttura sarà a posto, insieme all’associazione Biù Cultura e ovviamente col beneplacito della Sovrintendenza, vorremmo trovare il modo di recuperare anche gli affreschi cinquecenteschi che arricchiscono la chiesa – ci ha detto il parroco don Pietro Chiappa -. Per farlo confidiamo nel profondo affetto che da sempre lega i bionesi all’eremo e nella loro generosità».

La leggenda
Una leggenda tramandata per saziare la curiosità dei più piccoli sul “mistero” della nascita dei bimbi, narra che questi venivano pescati nella cisterna di San Vigilio.

La Campana sul campanile della Pieve
«Per sottolineare il legame tra questa “chiesa dei monti” e la cinquecentesca grande e bella pieve di Bione – scrive lo storico Alfredo Bonomi -, c’è sul campanile una sesta campana “fuori contesto”. È la “campana di S.Vigilio”, che suona quando si celebra la festa al santuario ad alta quota».


Posta lungo antiche vie percorribili oggi solo a piedi, fra la Valle Sabbia e la Valle Trompia, la chiesa di San Vigilio è tutt’ora meta di pellegrinaggio e presenta un vano che rimane sempre aperto: una sorta di bivacco dotato anche di caminetto, per dare rifugio ai viandanti. Secondo un’antica consuetudine che non si è mai sopita.