Variante di Lavenone: ancora incognite

Dovrebbe toccare alla Collini Spa di Pinzolo, che si porta dietro anche la Pavoni nostrana, la costruzione del lotto di Variante che permetterà di bypassare l’abitato di Lavenone e realizzare una rotatoria in zona “Paratoie”. Opera grazie alla quale sarà poi possibile anche erigere un nuovo ponte per l’ingresso di Idro.
Lavori attesi da tempo per i quali ogni anno viene  annunciato l’inizio, salvo registrare poi nuovi impedimenti.

«Non faccio più previsioni, visto quel che valgono, se volete fatele voi – ci ha detto a questo proposito il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini, che della vicenda segue le evoluzioni -. A questo punto mi limito a dirvi qual è la situazione: ci vorrà un mese o un anno a sbloccarla? Non lo so».

«I fatti sono questi: non mancano le risorse e nemmeno gli accordi di massima con la ditta subentrante nell’appalto – ha aggiunto -. Nel frattempo però è cambiato il mondo ed il costo delle materie prime è salito alle stelle. Si aggiunga che non è semplice con appalti di questo genere andare a ritoccare accordi presi in precedenza».

Par di capire, insomma, che gli impedimenti a questo punto siano di tipo normativo: la CMC per contratto aveva dovuto realizzare su specifiche dettate dalla Provincia, che ha in carico la costruzione dell’arteria, il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori, su parametri e costi che oggi non sono più quelli.

In questa situazione, il ribasso col quale la Collini Spa aveva partecipato al bando non sarebbe più sostenibile e la ditta chiamata a realizzare l’opera su premesse non sue potrebbe anche rinunciare all’appalto. In questo caso la costruzione del lotto di Variante verrebbe rinviata “sine die”.

«Ripeto – insiste Flocchini -. Il problema in questo momento non sono le risorse, ma per ritoccare i costi previsti sono necessari complessi passaggi burocratici».

La previsione questa volta la facciamo noi: se va bene, cioè se la Collini Spa non viene messa nelle condizioni di dover rinunciare all’appalto, l’inverno servirà a rendere possibile, per la prossima primavera, un attendibile cronoprogramma di inizio lavori.