Alparone: «Lavoro di squadra con il territorio»

A pochi giorni dal suo insediamento, il nuovo direttore generale di Asst Garda, Mario Alparone, ha già le idee chiare su come gestire le strutture sociosanitarie del vasto territorio di competenza, che va dalla Valle Sabbia al Garda Bresciano fino alla bassa bresciana.

In questi giorni ha visitato le diverse sedi e ha incontrato sia il personale sia gli amministratori locali: «Sono rimasto favorevolmente colpito per la disponibilità e l’accoglienza riservatami, in particolare dai sindaci – ha detto –. Ritengo sia importante lavorare in rete e in squadra, dato che siamo un’azienda territoriale».

Per questo alla prima conferenza stampa ha voluto presentarsi con la sua squadra dirigenziale: confermati il Dr. Gaetano Elli nel ruolo di Direttore Sanitario e la Dott.ssa Roberta Brenna in quello di Direttore Socio Sanitario. La Dott.ssa Valentina Berni è invece il nuovo Direttore Amministrativo e ha seguito Alparone dall’Asst delle Brianza.

Come aveva anticipato nella lettera ai dipendenti dell’Asst, sarà importante garantire fin da subito la continuità operativa, individuare le priorità.
In questa fase post Covid l’obiettivo primario è quello di recuperare e incrementare le prestazioni.
Per questo da 1° ottobre ci sarà un incremento delle sale operatorie, che passeranno da 8 a 14 sui tre ospedali di Desenzano, Gavardo e Manerbio.
Inoltre saranno impiegati i 900 mila euro che la Regione ha stanziato per l’Asst per incrementare le prestazioni ambulatoriali: sono 10 mila prestazione aggiuntive entro la fine dell’anno per raggiungere l’obiettivo del 90% di quelle del 2019.

Altro fronte è quello del personale: è stato avviato il concorso per l’assunzione di un anestesista, per la medicina d’urgenza e per gli infermieri di area critica e altri due concorsi per direttore di struttura complessa, nello specifico per la Farmacia di Desenzano e la Nefrologia a Manerbio.

Un capitolo sostanzioso riguarda poi gli investimenti.
Due sono gli angiografi che saranno installati a Desenzano e a Gavardo. A Gavardo nello specifico, è inserito in un progetto di Elettrofiologia molto importante: «L’altro giorno mi sono incontrato con il dott. Pasini e le funzioni amministrative – ha riferito Alparone – che stanno stendendo il cronoprogramma del progetto che dovrebbe partire con l’inizio dell’anno».

Ci sono poi gli investimenti con i fondi cosiddetti Arcuri (8 milioni e mezzo di euro), stanziati dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, per trasformare i posti letto di terapia intensiva provvisori, allestiti nell’emergenza, in definitivi. Nel dettaglio saranno realizzati tre posti letto di terapia intensiva a Desenzano, due a Gavardo e sei a Manerbio. A questo si aggiungono i progetti per la divisione dei percorsi in Pronto soccorso per renderla strutturale.

Sono poi in discussione i progetti per quanto riguarda il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) finanziato con fondi europei: «Un’azienda di questa dimensione – ha anticipato il direttore generale è previsto che sia dotata di tre Ospedali di comunità, uno a Leno, uno a Lonato e  uno a Nozza di Vestone, e otto Case della comunità. Questa è la dimensione degli investimenti per il Pnrr, che sono ancora in discussione con Ats e che dovranno essere validati da Regione Lombardia».

Importante è anche il lavoro da portare avanti con le fondazioni, come a Manerbio dove è in fase avanzata la costruzione del polo oncologico realizzato con la fondazione Abrami. La stessa finanzierà dei lavori di ristrutturazione per una Casa della comunità a Desenzano.

Per quanto riguarda il progetto del nuovo ospedale di Desenzano, il direttore generale ha incontrato l’assessore Letizia Moratti dopo la sua nomina e gli ha ribadito l’intenzione di realizzare il nuovo progetto, che dovrà essere definito meglio nei prossimi mesi.

Infine la campagna vaccinale. Ha annunciato che, seguendo le indicazioni del commissario Figliuolo e di Regione Lombardia, si comincerà a somministrare la terza dose dalla prossima settimana ai soggetti fragili (immunodepressi, dializzati, ecc) poi si passerà agli over 80, e via seguendo. Si abbondoneranno i grandi hub per strutture più piccole: il piano è in via di definizione in questi giorni.

In foto, da sinistra: Elli, Berni, Alparone e Brenna