Accoglienza speciale al Perlasca

Con la speranza di non dover mai più riprendere le lezioni in “Dad”, perché ormai si è capito che senza socialità è estremamente difficile innescare processi di apprendimento, il primo giorno con gli alunni in classe non ha registrato particolari difficoltà nelle due sedi di Vobarno e di Idro dell’Istituto superiore della Valle Sabbia intitolato a Giacomo Perlasca.

I percorsi d’ingresso differenziati per indirizzi e per classi erano già stati collaudati lo scorso anno e per le Prime è stato attivato fin da subito un progetto di accoglienza gestito dagli educatori e dagli psicologi della cooperativa sociale Area, che dopo un iniziale percorso teorico in aula, alla ricerca del modo migliore per diventare “gruppo classe”, prevede di mettere in pratica le dinamiche con uscite sul territorio.

«Questa estate non ci siamo fermati un attimo per poter ripartire al meglio, nonostante le incertezze normative – ci ha detto la dirigente scolastica prof.ssa Maurizia Di Marzio -. A questo si aggiunga che grazie agli algoritmi delle nomine che quest’anno hanno funzionato davvero bene, anche l’organico è praticamente completo, per noi un’assoluta novità».

Qualche problema, ma è ancora da verificare, potrebbe esserci a livello dei trasporti.
Ieri a Idro mancavano due classi impegnate negli stage, altri studenti sono stati accompagnati dai genitori, altri ancora sono automuniti.
Eppure, su alcune tratte, per portare gli studenti a scuola gli autobus hanno viaggiato con alcuni passeggeri in piedi, perché i posti a sedere erano tutti occupati.

Dovrebbe essere migliorata la situazione all’uscita, che per alcuni è avvenuta alle 12 e per altri alle 13.
Insomma è ancora da valutare la possibilità di regolare con orari diversi anche gli ingessi a scuola, oppure aumentare il numero degli autobus a disposizione.

In Foto
-  Le classi Prime dell’Alberghiero suddivise in gruppo durante il progetto accoglienza
-  Nicholas Angelini da Sabbio Chiese, 5^ Amministrazione finanza e Marketing: «Il pullman ha caricato anche ragazzi in piedi»
-  Alessio Rossetti da Capovalle: «Noi non possiamo lamentarci per i trasporti: eravamo in sei o sette su tutto il pullman».
-  Da sinistra: Chiara Bozzoli di Mura, Ambra Pelizzari da Bagolino, Michela Vezzola da Provaglio VS e Iris Ferliga da Treviso Bresciano. Tutte automunite.