«Qui nessuno ce lo Chiese»

“Gli amministratori presenti sono tanti, ma non ancora abbastanza”.
Questo il commento della portavoce di Basta Veleni all’inizio della manifestazione di ieri, notando i “grandi assenti” delle amministrazioni gardesane e della politica locale, oltre che l’indifferenza palesata dal Commissario straordinario per la depurazione Visconti, che persevera nell’ignorare la protesta in atto.

Una protesta e una resistenza che, come ha precisato Alessandro Scattolo del Comitato Ambiente Territorio Basso Garda, probabilmente le istituzioni non si aspettavano risultasse tanto caparbia.

“L’abbiamo detto e lo ribadiamo: neanche gli ultimi 500 metri dell’alveo del fiume Chiese devono essere utilizzati come fogna del Garda” è stato il commento di Gianluca Bordiga, presidente del Tavolo delle Associazioni. - Proseguendo con il presidio possiamo davvero fare la differenza per il nostro fiume, il fiume che ci unisce tutti. E opporsi in modo unitario è un dovere morale di tutti i cittadini”.

Anche i sindaci valsabbini sono dello stesso avviso.
“Una protesta come questa dovrebbe porsi come uno spazio per mediare - ha precisato Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia. - La politica è chiamata a prendere decisioni e trovare una soluzione è necessario, ma la condivisione rimane fondamentale”.

Gli fa eco il sindaco di Gavardo, Davide Comaglio: “Noi sindaci siamo tutti qui per il nostro territorio e per la popolazione. La decisione del doppio impianto va ripensata, bisogna senza dubbio tornare indietro”. Segue Michele Zanardi di Villanuova: “E’ evidente che ci sono pareri molto contrastanti in campo, ma l’obiettivo è la sintesi, il trovare una soluzione comune”.

Da tutti è stata sottolineata la bellezza di una protesta che in queste settimane ha risposto nel miglior modo - con la musica, la poesia e l’arte - all’arroganza e alla miopia di chi vorrebbe fare del Chiese lo scarico dei reflui del Garda.