In duemila in piazza contro il depuratore

Nemmeno un pomeriggio di settembre insolitamente torrido ha fermato le oltre duemila persone che ieri hanno riempito la piazza del Duomo in città per manifestare contro la decisione di realizzare il depuratore del Garda sul fiume Chiese.

Dopo ben 34 giorni di presidio permanente davanti alla Prefettura, con i volontari a coprire giorni e notti a turni della durata di almeno tre ore, la manifestazione voleva rappresentare non la fine della protesta, ma un momento cruciale in cui alzare la voce e invocare con forza, e unitariamente, un cambio di rotta da parte del Prefetto-commissario Attilio Visconti.

Alla protesta, solo stanziale come da indicazioni del Comitato preposto alla sicurezza, hanno preso parte associazioni e comitati ambientalisti provenienti da tutta la provincia, tra cui i valsabbini Gaia (Gavardo Ambiente Informazione Attiva), il Tavolo delle Associazioni che Amano il Fiume Chiese e il suo Lago d’Idro (tra i promotori del Presidio insieme a Comitato Ambiente Territorio Basso Garda, Comitato Mamme del Chiese, Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia e Tavolo Provinciale Basta Veleni) e il Gruppo di acquisto solidale “La formica” di Gavardo e Villanuova, per citarne solo alcuni.

Numerosi anche i sindaci e gli amministratori che sono scesi in piazza per la causa. Per la Valle Sabbia erano presenti il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini, Davide Comaglio per Gavardo, Gianbattista Guerra per Barghe, Roberta Ferandi per Vallio Terme, Michele Zanardi per Villanuova, Alessandro Benedetti per Muscoline, Onorio Luscia per Sabbio Chiese, Alberto Maestri per Paitone e Damiano Giustacchini per Prevalle.

Tra un intervento e l’altro Luca Rassu dell’associazione “Muscolin&Ambiente” ha fornito un’originale colonna sonora con i grandi “classici” della protesta contro il depuratore, da “Nessuno ce lo Chiese” a “Il Chiese mormorava”, da lui composti e cantati a suon di rime già in altre precedenti occasioni. Presente anche un gruppo di percussionisti che ha animato i primi momenti della giornata.

Ogni associazione e gruppo ha colorato la piazza con striscioni, bandiere portate a mo’ di mantello, lenzuola variopinte e cartelloni, con slogan che ribadivano pur con parole diverse lo stesso concetto: la mancata trasparenza e condivisione di una scelta calata dall’alto su un territorio - quello del Chiese - che dal doppio impianto di depurazione a Gavardo e Montichiari ricaverebbe solo un danno ecologico di immani proporzioni e un aumento dei costi in bolletta.

La manifestazione è durata un solo pomeriggio, ma il Presidio permanente continua: si cercano nuovi volontari per coprire i turni.
Chi volesse appoggiare la causa può contattare direttamente le cinque associazioni promotrici.