Poi è arrivato il green-pass

Con la mascherina, senza buffet ed osservando i distanziamenti, su prenotazione per evitare assembramenti, ricorrendo quando si può e comunque spesso alla formula dell’asporto.
Così la Valle Sabbia si è attrezzata per affrontare l’estate con la pandemia e le sue conseguenze, che ancora limitano pesantemente la voglia di stare insieme e fare festa.

Non mancano le occasioni d’incontro, che anzi forse sono in aumento ed impegnano ben più che il fine settimana, ma si stanno parcellizzando per evitare il più possibile di favorire il ritorno ad un nuovo “lockdown” che sarebbe deleterio per l’economia e per di conseguenza per tutti quanti.

Dal laboratorio per bimbi al concerto, dalla serata gastronomica a quella in un museo o per la presentazione di un libro: assicurando distanziamento si possono fare.

Per le grandi feste di paese, le sagre, che da una parte hanno la funzione di solennizzare tradizioni o ricorrenze e dall’altra tornano utili per rimpinguare le casse dei sodalizi, ancora invece non c’è spazio.

C’è però una modalità sostitutiva: comitati di paese, amici della scuola materna, associazioni d’Arma, animatori di oratori e chi più ne ha... ne aggiunga, si organizzano offrendo spiedo o casoncelli d’asporto.
E il paese di solito risponde bene, prenotando, mettendosi in fila, accettando di buon grado di festeggiare da solo in famiglia, consapevole di aiutare un sodalizio o quell’altro a sostenere l’onere del suo impegno sociale, in attesa di tempi migliori.

Non sappiamo ancora in questo panorama quale sarà l'effettivo impatto dell'introduzione del Green Pass. Vedremo.

.in foto: uno scatto durante la festa della birra di Sabbio Chiese nel 2019, l'ultima.