Lotta serrata ai «furbetti del sacchettino»

Le infrazioni rilevate dagli agenti, in collaborazione con gli altri uffici dei Comuni valsabbini, sono state rese possibili grazie all’utilizzo delle telecamere a circuito chiuso, che ormai sono state piazzate ovunque nei punti strategici, ma anche con indagini di tipo più “tradizionale” oppure posizionando in modo temporaneo delle fototrappole.

Queste ultime hanno il vantaggio di poter essere facilmente spostate e piazzate alla bisogna in punti ugualmente “sensibili”, che però magari però lontani dalle “rotte” abituali di chi ancora non ha ben compreso che a buttare in giro la spazzatura ci rimettiamo tutti quanti.

In alcuni casi le multe sono arrivate su segnalazione dei cittadini stessi, fra coloro che manifestano uno spiccato senso civico.

Come nel caso di uno scooterista, per altro già conosciuto alle Forze dell’ordine per altre questioni, che non si è certo fatto scrupolo, in pieno giorno, di gettare per strada due borse piene di bottiglie e di lattine di birra. Ebbene: c’è stato chi l’ha visto ed ha segnalato il gesto ad una pattuglia di vigili che effettuava controlli sul traffico poco lontano.

Gli agenti hanno effettuato le verifiche del caso con gli strumenti a loro disposizione individuato in breve tempo il trasgressore, un giovane di Calvagese, per poi appioppargli una sonora multa.

A Gavardo, il posizionamento di alcune telecamere in un punto dove i rifiuti venivano abbandonati di frequente, è stato possibile sorprendere una signora residente in zona che in più occasioni è stata immortalata mentre abbandonava rifiuti domestici per strada invece che conferirli alla differenziata.
La scusa? «Non ho i contenitori dell’immondizia»: invece che accusare il colpo e pagare la multa ha coinvolto in sua difesa un avvocato.