04 Agosto 2021, 10.31
Gavardo
Depuratore del Garda

FdI Gavardo a sostegno della mozione Almici

di Redazione

Il circolo gavardese chiede ora «l’impegno dei nostri Parlamentari bresciani affinché intervengano per far rispettare le competenze della Provincia in materia di collettamento del Garda»


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«Il Circolo di Fratelli d’Italia di Gavardo, da sempre attivo nella tutela del proprio territorio, esprime piena soddisfazione per l’approvazione, avvenuta il 29 luglio scorso, in Consiglio Provinciale della mozione presentata dal Consigliere di Fratelli d’Italia, Cristina Almici».

Con una nota del portavoce Alfonso Scelzo, il Circolo di Fratelli d’Italia di Gavardo prende posizione circa la questione del depuratore delle fogne dei comuni gardesani.

«La mozione – prosegue la nota – era volta a chiedere che, in sede di conversione in Legge del Decreto Legge n.92/2021, fosse precisato che l’incarico del Commissario straordinario era quello di attuare con celerità il sistema di collettamento e depurazione del lago di Garda, in attuazione di quanto deliberato dal Consiglio provinciale con la Mozione n. 8 approvata il 30/11/2020.

Il Consiglio Provinciale, con l’approvazione della Mozione Sarnico, ha infatti deliberato che le infrastrutture di depurazione, anche a progetto, avrebbero dovuto essere localizzate “nelle aree territoriali dei Comuni afferenti all’impianto stesso” e, di riflesso, la scelta della localizzazione per il collettamento e la depurazione della sponda bresciana è ricaduta sul progetto di Peschiera + Lonato.
Siamo convinti che la scelta effettuata di Lonato sia quella corretta, specie per il Chiese. Fiume gravemente malato, con molteplici criticità ambientali che, con lo scarico delle acque di depurazione, peggioreranno, come peggiorerà anche la qualità della vita di tutti i cittadini che risiedono nelle zone limitrofe.

No imposizioni dell’alto
«Con il progetto Gavardo/Montichiari migliorerà certamente la qualità della vita della popolazione gardesana ma non certo quella di chi vive sulle sponde del Chiese.
La promessa ricevuta dal Prefetto di controlli rigorosi e puntuali, oltre che di fondi destinati a opere di compensazione e rivolti all’asta del Chiese, non sono certo sufficienti per far accettare alla nostra Comunità una localizzazione basata sull’applicazione di criteri soggettivi e non afferente l’area da depurare.
Non accettiamo più imposizioni.

Il Governo è intervenuto senza motivo e giustificazione, in assenza dei presupposti richiesti dall’art. 120 della Costituzione. E’ oramai chiaro a tutti che la condotta sublacuale non costituisce «una bomba ecologica a orologeria», non richiede nessuna “tempestiva dismissione”, e non esiste alcun “pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica”. Anzi la sublacuale dagli studi dovrebbe resistere in sicurezza fino al 2035».

Al fianco di amministrazioni e associazioni
«Ora chiediamo l’impegno dei nostri Parlamentari bresciani affinché intervengano per far rispettare le competenze della Provincia in materia di collettamento del Garda, in forza dell’art. 118 e disposizioni attuative della Costituzione italiana, e venga ribadita la possibilità del Governo di intervenire con poteri sostitutivi ma solo nel rispetto del principio di sussidiarietà e di leale collaborazione con le Regioni, le Città metropolitane, le Province e i Comuni.

Con determinazione proseguiremo la battaglia del Chiese per vincere la guerra!
Il Circolo Fratelli d’Italia di Gavardo sostiene tutte le proposte delle associazioni che si battono per la difesa del territorio valsabbino e si fa portavoce delle preoccupazioni dei cittadini di Gavardo che hanno la percezione di essere stati abbandonati dalle istituzioni».



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