Mozione contro il depuratore votata all'unanimità

Forte contrarietà e preoccupazione per il vulnus istituzionale avvenuto per le modalità della nomina del Commissario Straordinario per la depurazione dei comuni gardesani, la completa infondatezza delle premesse che sottendono alla nomina del Commissario (necessità di rapida dismissione dell’attuale sublacuale) e quindi l’assoluta contrarietà alla scelta, sulla base di tali premesse, della localizzazione degli impianti di depurazione a Gavardo e Montichiari.

È questo in sintesi il testo della mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Gavardo nella seduta di giovedì sera.

Una mozione bipartisan, presentata dalla vicesindaco Ombretta Scalmana e dal capogruppo della minoranza di Gavardo Ideale Centrodestra Marco Molinari.

Un consiglio comunale compatto nel ribadire l’assurdità tecnica, economica nonché politica di una scelta calata dall’alto, dopo che per anni si è lottato per raggiungere un obiettivo condiviso con i gardesani, condiviso anche a livello provinciale con la mozione Sarnico: i depuratori consortili vanno realizzati nel territorio dei comuni che vi afferiscono.

Nella mozione vengono richiamati in premessa i vari passaggi, dalla mozione Sarnico, al percorso seguito da Ato che aveva individuato Lonato, fino alla lettera della presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini e dei gardesani e la nomina del commissario nella figura del prefetto di Brescia.

Il consiglio comunale ha votato il seguente testo:

Forte contrarietà e preoccupazione per il vulnus istituzionale avvenuto per le modalità della nomina del Commissario Straordinario per l’attuazione del sistema di collettamento e depurazione del Lago di Garda che, per come avvenuta esautora di fatto le determinazione del Consiglio Provinciale, sconfessando il percorso partecipato di definizione della migliore soluzione progettuale del collettamento e la contestuale migliore locazione dell’impianto di depurazione elaborata dall’Ente Gestore Acque Bresciane su incarico di ATO Brescia


La completa infondatezza delle premesse che sottendono alla nomina del Commissario (necessità di rapida dismissione dell’attuale sublacuale)
L’inadeguatezza dei parametri considerati dal Commissario per la scelta della localizzazione in quanto in contrasto con le valutazioni effettuate negli studi redatti dall’Ente Gestore coadiuvato dall’Università di Brescia (cedimento condotte sublacuali e costi di realizzazione) e velleità soggettiva del parametro “qualità della vita”


l’assoluta contrarietà alla scelta, sulla base di tali premesse, della localizzazione degli impianti di depurazione a Gavardo e Montichiari».