Depuratore, infuria la protesta

Associazioni e comitati sono pronti a saltare sulle barricate dopo la decisione del Prefetto di Brescia Attilio Visconti, che in veste di Commissario straordinario ha scelto Gavardo e Montichiari come sedi del famigerato depuratore del Garda.

Una decisione per molti inaccettabile, soprattutto a fronte di mesi di confronti, tavoli tecnici e duro lavoro per trovare soluzioni alternative ed evitare al già vessato fiume Chiese un impatto ambientale di immensa portata come quello dello scarico dei reflui gardesani.

Si prepara la protesta, quindi. Le associazioni (il Comitato Gaia di Gavardo, il Comitato Cittadini di Calcinato, Ambiente Futuro Lombardia, la Federazione delle Associazioni che Amano il Fiume Chiese e il suo Lago d’Idro, per citarne solo alcune)  parlano di proteste legali, ma anche - se si renderà necessario - di vera e propria disobbedienza civile tra sensibilizzazione dei cittadini e blocco dei cantieri. E la Provincia trema, temendo tensioni e conflitti che potrebbero ritardare i lavori di realizzazione del nuovo impianto.

“Ci aspettiamo le dimissioni dei vertici di Acque Bresciane che hanno definito la scelta di Lonato "non derogabile" - ha dichiarato Filippo Grumi del Comitato Gaia -, del presidente dell'Ato Aldo Boifava e di quello della Provincia Samuele Alghisi, che dopo aver gonfiato il petto per aver approvato la mozione Sarnico, non si opporrà alla scelta del commissario in difesa dell'ente e dei cittadini che rappresenta”.

Proprio oggi, martedì, è prevista una riunione dei referenti delle associazioni del Chiese per studiare le prossime mosse, mentre lo studio legale Marcinkiewiczi di Como, difensore della Federazione delle Associazioni, è già al lavoro sulle possibili contromisure.