20 Luglio 2021, 12.00
Vobarno Muscoline
Pattinaggio a rotelle

Rollershow protagonista agli Italian Roller Games

La società con atleti valsabbini e gardesani è in vetta al medagliere della più grande manifestazione italiana di pattinaggio


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Gli Italian Roller Games (IRG) sono stati la più grande manifestazione di pattinaggio di tutta la storia nazionale ovvero da quando nel 1922 (l’anno prossimo ricorre il centenario) viene fondata la Federazione Italiana Sport Rotellistici: 10mila fra atleti e tecnici (con al seguito decine di migliaia di accompagnatori e simpatizzanti e tifosi delle rotelle), centinaia e centinaia di club partecipanti dei quali solo 270 sono andati a medaglia (nessuno dei quali del territorio gardesano, pur avendo questo territorio diversi club). Un mese di competizioni nella riviera Romagnola, un budget milionario, 10 discipline con le rispettive specialità, in una competizione globale e gigantesca che assomiglia in tutto e per tutto ad un'olimpiade ed in tutto questo eclatante evento, Rollershow è l'associazione che ha vinto più medaglie di tutti! Sulla vetta nazionale degli sport a rotelle, c'è Rollershow... e nessun’altro.
Un grande evento che riprende la formula dei World Roller Games, di cui si sono già giocate due edizioni in Cina e Spagna, e che da quest’anno in via sperimentale (esperimento decisamente riuscito), è stato fatto anche a livello nazionale, con i club al posto delle nazionali, ma con la stessa identica formula, anche nella classifica a medagliere. In questo medagliere, con netto distacco dalle blasonate inseguitrici (tra cui la Mens Sana Siena, una polisportiva fra le più antiche in Italia dal 19871 e che possiede anche una squadra di basket professionistica in serie A vincitrice di numerosi titoli), svetta la squadra di Peschiera del Garda.
Peschiera è il centro legale ed amministrativo e nevralgico della ASD Rollershow, ma in realtà non è una realtà solo territoriale, infatti opera con molte scuole di pattinaggio in un territorio esteso che va da Isola della Scala passando per il mantovano ed arrivando a Montichiari, le quali scuole fungono da serbatoio e vivaio da cui attingerne i migliori pattinatori che poi vengono inseriti nel “racing team” che partecipa ai campionati. Una formula simile a quella delle squadre professionistiche di calcio, e che funziona molto bene, per quanto il pattinaggio sia uno sport dilettantistico. Certamente tenere in piedi una simile organizzazione che consta di 6 allenatori che devono gestire 200 ragazzi, sparsi in una decina di comuni su tre province, non è cosa semplice, ed anzi costa impegno e sacrificio come e più se fosse una squadra professionistica.
Ma i risultati danno ragione, agli IRG (www.italianrollergames.it) sono state conquistate 22 medaglie d’oro, 19 argento e 18 bronzo, mentre le inseguitrici che hanno lottato fino all’ultima settimana con le ultime tre giornate di gara hanno preso la “mazzata finale” con le gare di slalom alpino disputatesi nella Repubblica di San Marino. Questa stagione Rollershow fra titoli AICS e quelli FISR, ha vestito di tricolore un numero spropositato di suoi atleti: Pietro Negrini, Alessandra Carpentiero, Scilla Porcu, Max Bavieri, Luana Bellotto, Roberto Botti, Mathias Busato, Federico Folli, Damiano Maffioletti, Vivienne Rose Fenicoli, Gaia Sterza, Noemi Rizzi, Diego Muratori, Giovanni Ferron, Yasmine Ayad... tutti atleti campioni del bel paese in questa spettacolare annata Rollershow che ha saputo produrre ben 15 diversi campioni (e pensare che non abbiamo più le categorie maggiori junior e senior, come una volta... ma faremo crescere queste nuove generazioni come da progetto sportivo del 2019 denominato rollershow.2.0).
A tutti i club capita di trovare uno o due talenti naturali che portano a casa risultati fantastici, ma una tale omogeneità di livello spalmata su così tanti, tanti, ragazzi, significa che c'è alle spalle una società ed un metodo strategico solido. Anzi, il più solido!

LE GARE
 Un evento così immenso che comprende tante discipline così diametralmente opposte come lo skateboard e il pattinaggio artistico, pone le società  della FISR nell’ottica di diversificare la propria offerta al pubblico dei bambini che si iscrivono ai loro corsi, dai quali attingere gli atleti da mandare agli IRG, ma la maggior parte delle mille società  non è attrezzata a questa sfida del presente, proiettata nel futuro, che per forza di cose prenderà  il sopravvento, poiché la proposta di un IRG per una amministrazione comunale che vanti ricezione alberghiera di prestigio, è troppo appetibile rispetto all’idea di ospitare il campionato italiano di una singola disciplina.

Oggi come oggi la FISR è una federazione in grado di promettere ai sindaci che si volessero candidare per ospitare questo evento un afflusso di minimo 50mila persone, e relativo indotto monetario cosa che rende dunque gli sport rotellisitici dal punto di vista economico molto più importanti di altri. Il direttore sportivo di Rollershow, Massimo Bavieri, personaggio Arci noto nel mondo roller a livello planetario, ha capito prima e più di altri questo aspetto strategico, attrezzandosi di conseguenza e mettendo in piedi un esercito di pattinatori “onnivori” capaci di adattarsi a qualsiasi contesto in breve tempo, e saper cogliere ogni spiraglio di opportunità  che si presenti. Questo attraverso un programma di allenamenti vario con un unico comune denominatore: il divertimento!!!
Attraverso l’innamoramento per lo sport e la socialità  dei ragazzi, ed un menù vasto ed avventure sempre nuove Rollershow è stata in grado di cogliere più di altri le innovazioni del tempo e le sfide del futuro, un po’ alla volta e sempre più in alto, fino a questa esplosione finale super scoppiettante che nessuno si aspettava, nemmeno la Rollershow stessa.
Dopo il passaggio da una qualificazione regionale che eliminava il 50% degli atleti, dove pur avendo avuto un predominio schiacciante, si è purtroppo dovuto rinunciare a portare alle finali IRG alcuni degli elementi più preziosi della compagine, a causa di una mancata qualificazione, la squadra si è recata ai primi di giugno a Riccione per le gare di freestyle del roller cross (corsa ad ostacoli) e di salto in alto (sia con che senza rampa di lancio) gare nelle quali si sono portati a casa 4 ori con Max Bavieri (Peschiera), Alessandra Carpentiero (Muscoline BS), Luana Bellotto (Lazise) e Roberto Botti (Salionze), e diverse medaglie di altro colore, e piazzamenti di ottimo pregio anche se fuori medaglia delle altre ragazze tra cui Lisa Belloni (di Gavardo BS) che al primo anno nella categoria elevata nazionale delle ragazze ha messo le basi per una sicura leadership nella prossima stagione quando sarà  più esperta.
Anche Greta Novikov ed Elisa Copelli (entrambe di Peschiera del Garda) hanno fatto parte della spedizione agli IRG, ed anche queste due come Lisa sono state bravissime pur non andando a medaglia (ma spesse volte vicine con dei 4° o 5° posti), ed in realtà sono anche la cartina di tornasole che fa capire il livello di strategia che il direttore sportivo è riuscito a imbastire, infatti su 23 atleti presentati solo 3 non sono andati a medaglia. Merito questo di un oculato inserimento di ruoli nelle gare giuste per cadauno degli atleti a disposizione.
Quello di Riccione è stato un avvio sicuramente buono e festeggiato, di per sé molto soddisfacente ma che sarebbe stato il preludio della scorpacciata a seguire, nella gara della settimana seguente sui pendii della Repubblica di San Marino per le prove di discesa libera, nelle specialità  del top-speed (ovvero tipo autovelox vince chi raggiunge la velocità  di punta più alta), del downhill (la discesa libera tipo sci a cronometro giù per il percorso cittadino ricavato nel centro città), la gara a batterie (ad eliminazione 4 alla volta) e la staffetta.

A medaglia anche Annalisa Negrinotti di Muscoline (bronzo in top speed e staffetta), e Gaia Sterza (Sirmione BS), con 2 argenti ed un bronzo. In queste gare la Rollershow a tirato fuori il jolly ed ha fatto “l’asso pigliatutto” portando nella repubblica più antica del mondo un team preparatissimo, agguerrito e dotato di tutto punto delle migliori attrezzature e materiali, messi a disposizione dalla società .
A cominciare da una stoica, Sonia Dalla Vecchia, di Castel D’azzano (VR) che seppur reduce da infortunio, e ad aggravio della sfortuna, per un’incidente durante le prove pista che le hanno gonfiato la caviglia come una zampogna, ha stretto i denti e portato a casa 3 medaglie di cui una, l’ultima, d’oro della gara a batterie, ponendo Sonia che è l’atleta di categoria senior, in odore di maglia azzurra per il prossimo World Roller Games che si terranno a Buenos Aires l’anno prossimo.
Ma poi sono le categorie giovanili a fare i mattatori, con l’oro dell’arilicense Mathias Busato in top speed tra le altre registrando il record di alta velocità  di quasi 44 km/h performances con la quale si è guadagnato il titolo di ragazzino delle elementari più veloce d’Italia. Poi Vienienne Rose Fenicoli di Valeggio sul Mincio nelle bambine si è imposta con tre ori su tre, facendo innamorare il CT della nazionale, che non vede l’ora che cresca per metterla in rosa azzurra. Idem nei maschietti col piccolo Damiano Maffioletti (Muscoline BS). Tre titoli per l’arilicense Scilla Porcu, nelle ragazze, ed uno per Alessandra Carpentiero e 3 argento ed un bronzo per Gaia Sterza di Sirmione e nei ragazzi Diego Muratori (Nuvolera BS), argento e 2 bronzi (questi ultimi due fuori dagli IRG hanno anche poi vinto nella stessa stagione i campionati nazionali di Skate slalom, disciplina simile allo sci ma in pianura, che è molto sentita e partecipata e tuttavia non inserita nel palinsesto IRG. Ma il mattatore di campionato è stato Pietro Negrini (Desenzanese), che prende il massimo dei voti: 4 ori su 4 in palio, diventerà  così il “Golden boy” di tutti gli IRG. A medaglia anche Matteo Patanè, siciliano trasferito a Vobarno (BS) due anni fa, che si è abbonato all’argento, chiunque sia al vertice dell’oro, Patrizia Leggieri, Federico Folli (entrambi di Muscoline) e Francesco Chiappin di Peschiera.

All’indomani di queste gare la sorpresa: Rollershow si trovava in testa al medagliere, inseguita da società  storiche e blasonate come Astro Skating di Monza, Mens sana Siena (che tra le altre delle 11 medaglie d’oro nazionali, 3 saranno state guadagnate da un ex atleta Rollershow passato a questo club milionario dopo aver vinto il campionato mondiale downhill nel 2018), e polisportiva Bellusco (MI). Fra gli inseguitori subito dopo anche una società  da anni in diretta concorrenza sui vari campionati, ed un po’ la nemesi di Rollershow che la squadra della valle di Susa (TO).

Il distacco era anche importante, ma nelle gare a seguire quelle di velocità  su pista e su strada e maratona Bellusco e Siena, rosicchiavano ogni giorno il distacco, con qualche medaglia, fino a che, quando Rollershow era arrivata a quota 19 ori ad un certo punto è stata raggiunta dal Bellusco a pari quota. Tutto si sarebbe deciso nell’ultima tappa, quella destinata alle specialità  di slalom alpino nel primo week end di luglio, a cui partecipavano sci club blasonati e specialisti (tutti sciatori di alto livello che in estate si dedicano allo sci sulle rotelle), personaggi che fanno solo ed esclusivamente slalom, contro i quali le speranze di andare a medaglia sulla carta erano veramente, ma veramente poche. Eppure il bottino su queste prove è stato molto più che ragguardevole, e che ha siglato una supremazia in medagliere che è ormai davvero incontestabile come anche i numeri stessi testimoniano.
Ha aiutato molto ad esempio battersi sulle categorie degli esordienti, bambini delle elementari ancora molto giovani, sui quali la specializzazione non era ancora così radicata da creare un divario incolmabile, ed è così che sono arrivati gli ori di Mathias Busato sullo slalom speciale e di Federico Folli su combinata alpina e gigante. Il solito Patanè sempre abbonato all’argento, alla fine è quello che ha preso più medaglie di tutti, anche se nessuna d’oro. E Poi Giulia Rainger (Ponti sul Mincio MN), bronzo in combinata che per un attimo ha rischiato di prenderlo anche in speciale. Ma la sorpresa più grade è arrivata dagli junior in cui Pietro Negrini ha preso tre medaglie su tre, rischiando l’oro sul gigante (perso solo per 9 centesimi di secondo), e poi da una spettacolare Vittoria Siciliano (di Peschiera), capace di prendere in gigante un bronzo che vale oro. Bronzo anche per il coach Bavieri nei master in combinata. E così si concludeva un’avventura dal finale a sorpresa spumeggiante che porta il lago di Garda ad essere il centro più innovativo del panorama rotellisti nazionale, e cade giusto a fagiolo l’attuale costruzione a Peschiera del Garda, di una moderna pista di roller che sarà  inaugurata a settembre, e che metterà  Rollershow in condizioni ancora migliori per allenarsi e mantenere questa leadership. Presto a Peschiera del Garda ci sarà  una grande festa per celebrare questo risultato storico, a cui tutte le 200 famiglie Rollershow e le autorità  saranno invitate.
Maggiori informazioni e contatti sul sito www.rollershow.it , oppure sulla pagina ufficiale Facebook: ASD Roller



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