27 Giugno 2021, 10.19
Gavardo Garda
Depuratore del Garda

Le mamme del Chiese ribadiscono il no all'ipotesi Gavardo-Montichiari

di Redazione

Con un video messaggio registrato sulle sponde del fiume Chiese insieme alle mamme del Garda spiegano nel dettaglio le ragioni per una scelta ritenuta la peggiore e quindi inaccettabile


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«Alla luce del neo commissariamento e alle indiscrezioni trapelate che vedrebbero il ritorno in auge dell’ipotesi di localizzazione del maxi depuratore del Garda a Gavardo-Montichiari sul fiume Chiese, quest'oggi noi mamme del Chiese unitamente a quelle del Garda  abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook un video realizzato per esporre nel dettaglio le ragioni del nostro NO all'ubicazione di Gavardo-Montichiari, da noi assolutamente ritenuta scelta peggiore ed inaccettabile».

Queste le motivazioni del video-appello delle mamme del Chiese e del Garda, di cui riportiamo anche il testo scritto.


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Buonasera a tutti!

Questa sera ci troviamo qui, insieme alle mamme del Garda nel luogo dove si ipotizzerebbe (fra le altre opzioni)  di realizzare il maxi depuratore del Garda sul nostro fiume.
Come potete vedere ci troviamo in una zona dominata da verdi e rigogliosi prati che costeggiano il nostro fiume e che fanno da cornice all’ ingresso del nostro bel paese.


Per realizzare il depuratore a servizio dei Comuni gardesani verrebbero occupati ben 6 ettari di terreno vergine, deturpando irrimediabilmente un lembo di territorio bellissimo.

Come ormai noto, nella sua immensa assurdità, per arrivare al fiume Chiese il progetto prevede, attraverso un collettore lungo chilometri, il pompaggio dei reflui in salita, scollinando con un dislivello di 150 mt per portare i reflui da Salò a Gavardo.

Da circa 3 anni noi mamme ci siamo messe in campo con la massima serietà e dedizione, collaborando con gli altri comitati e le istituzioni per scongiurare la realizzazione di un’opera devastante ed estremamente impattante per   i nostri territori, ma soprattutto perché abbiamo il dovere di garantire   ai nostri figli un futuro migliore, visto che come noto a Brescia molte sono le opere che hanno avuto un impatto negativo sulla salute dei nostri figli e sulla qualità della nostra vita.

Non si tratta di frasi fatte, ma di sacrosanta realtà!
Riteniamo la localizzazione gavardese la peggiore in assoluto e la scelta più sbagliata che si possa fare!

Alla luce degli sviluppi che ha preso la vicenda attraverso il neo commissariamento molti sono gli aspetti che ci disgustano, ci indignano e ci vedono sempre più contrariate.

La politica: quella che dovrebbe essere a servizio del tanto paventato bene comune, e delle scelte lungimiranti che fine ha fatto?
Tante sono le domande a cui attendiamo da tempo risposte concrete e coerenti.  

1) Perché le Regioni coinvolte non hanno ritenuto di trattare il lago di Garda come un'unica grande risorsa da gestire unitariamente e si è giunti all’ accordo di dismissione dell’utilizzo dell’impianto di Peschiera da parte dei bresciani, tranne che per Desenzano e Sirmione? Quali sono le basi che hanno portato a questa scelta?

2) Perché all’indomani della richiesta di commissariamento da parte dell’on. Gelmini (che ha parlato di “dimensione squisitamente politica, travalicante dalla razionale analisi tecnica e ambientale†, definendo le istituzioni locali “non esenti da azioni politiche ed interessi di parte al  punto da temere disparità di considerazioneâ€,  nessun partito politico bresciano è intervenuto in difesa dell’operato delle istituzioni bresciane?

- Ci riferiamo in primis al Consiglio provinciale che con l’approvazione della mozione Sarnico ha sancito un principio di giustizia: i depuratori consortili devono essere realizzati all’interno del bacino in cui i reflui vengono prodotti.
- in difesa dell’operato del Cda di Ato che rappresenta 200 sindaci;
- in difesa dei   numerosi tavoli di confronto portati avanti da acque bresciane;
- in difesa dei 60 sindaci che si opposero al depuratore sul loro territorio?

Perché nessun partito politico (a parte qualche rara voce dissonante che non è’ mai stata in grado di coinvolgere la sua parte politica) è intervenuto insieme ai sindaci in difesa dell’autodeterminazione dei territori e contro un’ingerenza tanto evidente a favore di un  progetto tanto assurdo quanto illogico?

Anche in questo caso la politica ha dimostrato tutta la sua incapacità a mettersi al servizio dell’interesse della comunità, schierandosi apertamente e senza ritegno a favore di interessi che esulano platealmente dal bene comune e dalla tutela del territorio del fiume Chiese.

Non lo ha fatto il presidente della Provincia del  Pd,  non una parola dalla Lega o da Forza Italia e nemmeno i 5 Stelle sono intervenuti a difesa dell’operato del loro ministero.

3) Qual è la dimensione logica che vede l’on Gelmini
insieme a tutti i gardesani (che sono vergognosamente silenti e complici), imporre con tanta insistenza e prevaricazione   il depuratore sul nostro fiume? Dichiarandolo come il miglior progetto dal punto di vista tecnico, ambientale, economico e delle tempistiche, quando le analisi effettuate dai tecnici dei comitati smentiscono punto per punto con dati oggettivi tutti queste affermazioni?

4) E ancora… Quali sono le ragioni che impediscono una sostituzione e un riammodernamento delle condotte sublacuali?  

5) Qual è il senso di un’opera che prevede di pompare i reflui in salita per km per arrivare ad un bacino imbrifero non pertinente?  Che prevede di sversare le acque depurate in un fiume che non ha la diluzione necessaria?  Con un chiaro aumento dei costi di gestione e mantenimento del sistema di collettamento e depurazione! Costi che verranno caricati sulle bollette di tutti i bresciani!!!

Le motivazioni addotte per portare il maxi depuratore del Garda sul fiume Chiese non sono giustificabili e coerenti.

Pertanto noi mamme ribadiamo il nostro assoluto no alla realizzazione del progetto a Gavardo-Montichiari sul fiume Chiese.

Progetto illogico, costoso e impattante!

Chiediamo, e lo ribadiamo con forza, che venga rispettato il principio della mozione Sarnico, principio giusto che prevede che gli impianti di depurazione debbano essere localizzati nelle aree territoriali dei comuni efferenti l’impianto stesso.

Noi mamme non siamo contro gli impianti di depurazione che riteniamo assolutamente necessari! È doveroso precisare che i gardesani avrebbero dovuto avere maggior cura del proprio territorio, anziché privilegiare il solo aspetto del profitto economico portato dal turismo, cementificando in maniera dissennata senza sistemare le fognature che vanno direttamente a lago ed ora pretendendo di far ricadere su altri le proprie scelte per nulla oculate e lungimiranti.

Arrivate a questo punto auspichiamo che la scelta che verrà presa, sarà secondo scienza e coscienza e non secondo direttive politiche. Questo fa il buon padre di famiglia! Questo fanno i grandi uomini dello Stato chiamati a decisioni di responsabilità ed a perseguire i valori inalienabili di giustizia ed equità.

Tutte insieme faremo fronte comune per affrontare tutti gli ostacoli che intenzionalmente ci vengono posti da chi, senza ritegno persegue finalità che nulla hanno a che vedere con il bene e l’interesse delle nostre comunità.



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