Fiamme domate, ma il monitoraggio prosegue

È ancora una situazione da monitorare quella relativa all’incendio boschivo in Degagna che da quattro giorni sta impegnando i gruppi dell’antincendio boschivo della Valle Sabbia e i Carabinieri Forestali di Vobarno.

L’incendio è partito mercoledì sera, innescato da un fulmine caduto durante un temporale, poi si era spento da solo. Almeno così sembrava, mentre invece ha ripreso vigore giovedì ed ha richiesto, oltre all’intervento delle squadre antincendio boschivo da terra, anche l’impiego di due elicotteri della Regione, che hanno operato per l’intera mattinata.

A questo punto si pensava che l’incendio fosse domato, quando venerdì sera, molto probabilmente a causa del vento, si è riacceso. Nuovamente è stato lanciato l’allarme perché il rogo è risultato più intenso e il fuoco ha proseguito il suo cammino distruttivo fra i boschi sopra la frazione di Cecino, intaccando anche una parte di area boschiva della riserva naturale del Parco Alto Garda Bresciano che ricade nel territorio del Comune di Vobarno.

Nella mattinata di ieri sono intervenuti due Canadair che hanno attinto l’acqua uno dal lago d’Idro e l’altro dal lago di Garda. L’andirivieni dei due mezzi aerei è proseguito fino al pomeriggio fino al completo spegnimento delle fiamme.

Dopo l’intervento dal cielo è toccato nuovamente agli uomini dell’Aib procedere con le operazioni di bonifica, continuate fino a tarda sera in maniera meticolosa, perlustrando il sottobosco alla ricerca di eventuali tizzoni sotto la cenere che hanno fatto ripartire già due volte l’incendio. La zona è particolarmente impervia per questo le operazioni hanno richiesto particolare attenzione.

«I volontari sono stati bravissimi ad operare – riferisce Marco Mozzi, responsabile dell’antincendio della Comunità montana e Direttore Operazioni Spegnimento -; il lavoro degli elicotteri regionali preciso; imponente il lavoro dei Canadair.
È stato come dirigere un'orchestra affiatata ed il merito è tutto di chi ha lavorato per 12 ore e più ininterrottamente... mentre sul lago si lamentavano».

Questo perché è giunta notizia che alcuni turisti si sono lamentati per lo scooping dei Canadair 21 e 25 sul lago d'Idro, perché non potevano uscire con le loro barche... «L'idiozia umana oggi ha raggiunto il massimo della sua espressione», commenta amaramente Mozzi.

Le fiamme, ben visibili in lontananza, hanno intaccato anche una parte della riserva naturale. Per questo, visti anche i precedenti, la situazione continuerà ad essere monitorata anche oggi da parte dei Carabinieri Forestali della stazione di Vobarno.