Dopo la nomina, le reazioni

Non sono mancate le reazioni di sgomento e di sconcerto di fronte alla nomina del Prefetto di Brescia Attilio Visconti come Commissario straordinario per il depuratore del Garda. L’inattesa nomina, infatti, è avvenuta proprio nel momento in cui la politica era riuscita a trovare, tra mille difficoltà, una mediazione più o meno condivisa con i diversi territori.

La speranza, da parte dei vertici dell’Ato, è che il nuovo commissario riesca a mettere a frutto l'impegnativo lavoro svolto dalla Provincia, dall'Ato e dal gestore Acque Bresciane.

Più dure le reazioni sul fronte del Chiese, come riportato da Brescia Oggi.

“La politica bresciana viene scavalcata, la Cabina di regia bypassata e l'Ato imbavagliato - ha commentato Davide Comaglio, sindaco di Gavardo -. Credo che il commissario terrà conto dei tre anni di tensioni sui territori, e che non vorrà screditare il Broletto e l'Ato, che avevano trovato una soluzione, e i 60 sindaci che si oppongono all'impianto sul Chiese”.

Gli fa eco Filippo Grumi del Comitato Gaia di Gavardo: “La nomina del commissario, avvenuta prima della Cabina di regia, cestina tutto il lavoro fin qui fatto. Decade dunque anche il parere di fattibilità che stabiliva la compatibilità del Chiese a smaltire gli scarichi depurati. Si è privilegiata la volontà dei Comuni "ricchi" a discapito di quelli che non hanno "difese politiche" di alto livello”.

Gianluca Bordiga della Federazione del Tavolo delle associazioni del Chiese si augura che il commissario “non parta dal dogma che la condotta sublacuale vada dismessa, perché sarebbe un errore di partenza. Ci aspettiamo invece che valorizzi le soluzioni tecniche che portano ad azzerare i costi, il consumo di suolo e le liti giudiziarie dei vari ricorsi”.

In foto il fiume Chiese